Modena - Corrida: Selvarolo, Yaremchuk... e Giuseppe Cuoghi
18 Aprile - Sono passati quasi due anni e tre mesi dall’ultima Corrida di San Geminiano, ma a Modena il tempo sembra essersi fermato. Il ritorno delle gare su strada nel centro cittadino, che è coinciso proprio con questa edizione differente della Corrida diventata “dell’Angelo” vista la giornata di Pasquetta, ha sempre le firme di Pasquale Selvarolo e di Sofiia Yaremchuk che erano stati i vincitori dell’ultimo appuntamento della classica in programma il 31 gennaio. Ancora una volta sono stati loro a fare la differenza su un tracciato differente e su una distanza decisamente più breve, circa otto chilometri [bè, visti i tempi, sembrerebbero al massimo 7,Ndr] a differenza dei canonici 13,350 di San Geminiano.
La gara
Percorso filante ed intrigante quello disegnato nel centro di Modena con partenza da Corso Cavour e arrivo dopo aver percorso tutto Corso Canalgrande a partire dall’incrocio con la Via Emilia. Due le tornate da percorrere per gli atleti competitivi, uno per i partecipanti alla manifestazione non competitiva. Numeri ridotti rispetto alla grande affluenza della Corrida classica a causa della giornata di festa (le nude cifre parlano di 86 arrivati competitivi, Ndr) , ma livello davvero elevato dato dalla qualità dei protagonisti sia al maschile che al femminile.
120 (? Ndr) il totale dei pettorali assegnati, nella prova maschile si è imposto come detto Pasquale Selvarolo al termine di una gara che si è infuocata solamente nel finale. Ritmi importanti fin dall’inizio, ma gruppetto dei migliori che rimane compatto con sei africani ed i tre azzurri Selvarolo, Crippa e Agostini che tagliano insieme il traguardo del primo giro. Le primi fasi del secondo vedono un timido tentativo di accelerazione da parte di un quartetto guidato dal burundese Bukuru a cui rimangono agganciati proprio il vincitore e Crippa che all’ultimo chilometro scatena la bagarre. Il suo allungo, però, non è decisivo perché Selvarolo riesce ad agganciarlo e superarlo nel rettilineo finale di 500 metri che porta all’arrivo che lo vede trionfare con il tempo di 21’23” con nove secondi di vantaggio sul connazionale Nekagenet Crippa e dodici sul terzo classificato ovvero il keniano Martin Mumo Musyoka.
Così come l’ultima Corrida la gara femminile è stata un assolo di Sofiia Yaremchuk che da subito ha preso il comando delle operazioni con un ritmo che ha fatto presto selezione tra le rivali. Al giro di boa l’ucraina nativa di Leopoli ed ora cittadina italiana è transitata con il tempo di 12’10” in compagnia della burundese Cavaline Nahimana, con Ludovica Cavalli e Ziporah Kingori a seguire. Nei chilometri conclusivi, poi, le distanze si sono dilatate con la Yaremchuk che ha fatto il vuoto ed ha trionfato in solitaria con il tempo di 24’05”.
Le premiazioni hanno coinvolto poi i due trionfatori ovviamente anche in qualità di primi italiani. Tra i maschi terzo italiano Francesco Agostini che ha chiuso nono assoluto con il tempo di 22’23”, mentre completa il podio virtuale femminile tra le italiane Sara Carnicelli che ha chiuso settima assoluta in 25’34”.
Primo atleta modenese Davide Uccellari, quattordicesimo assoluto in 23’04” e prima modenese Gloria Venturelli undicesima in 27’13”.
Ma a noi interessano anche le considerazioni di Giuseppe Cuoghi, classe 1947 dalla Cavazzona ai confini del Ducato, che non ha perso una sola Corrida dalla fondazione, e si è rassegnato anche a questa pseudocorrida, così raccontandocela:
Ero a vedere, al mattino, la maratona di Crevalcore, davvero squallidina, poi mi sono spostato a Modena a correre quella che i più vogliono che almeno non la si chiami "Corrida": altrettanto fallimentare per partecipazione. Avevo fatto un patto di non belligeranza, nientemeno che con Elvino Gennari [storico protagonista del Passatore e altri lunghissimi], che però già dopo meno di un chilometro non era più... in gara per il successo finale... Per fedeltà all'impegno preso, sono praticamente stato con lui quasi tutto il primo giro di 4 km, poi alimentando la ridicola velleità di stare sotto l'ora, mi sono sganciato e sono andato a rilevare due miei abituali avversari di retrovia che nel frattempo mi avevano dato alcuni minuti. Il bello è stato alla premiazione, hanno inventato una categoria over 65 (vinta da Maurizio Pivetti una ventina di minuti davanti a me) dove sono finito terzo, premiatissimo! Invece in corsa, dopo circa 16 minuti mentre io ed Elvino passavamo dal cartello dei due km, praticamente a 6 km dal traguardo, ci ha travolto una muta di keniani o assimilati, che erano a due km dall'arrivo. Bè, siamo arrivati tutti.
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