Casto (BS) - Vertical Nasego, successi per Kipngeno (con record) e Mayr
3 settembre - Grandissime emozioni e bellissime sorprese in questa edizione del Vertical Nasego, Golden Label WMRA short uphill, e prova unica per l’assegnazione del titolo assoluto del campionato italiano Vertical FIDAL. La gara maschile è la più veloce di sempre con la vittoria del keniano Patrick Kipngeno che domina facendo segnare il nuovo incredibile record con il tempo di 33’47’’. Ma sono tutti i primi quattro atleti all’arrivo a chiudere con tempi sotto al record precedente di Davide Magnini (35’17’’ nel 2019). Non riesce invece il colpo di abbassare il suo record alla campionessa austriaca Andrea Mayr, che si conferma però la donna da battere di questo vertical, con una gara guidata senza difficoltà dall’inizio alla fine.
Al via del percorso di 4,2 chilometri e 1.000 metri di dislivello positivo ci sono tutti i migliori del mondo dai fortissimi keniani Joyce Muthoni Njeru, Patrick Kipngeno, Eric Muthomi Riungu e Philemon Ombogo Kiriago, ad Andrea Mayr e Henri Aymonod, atleti da battere al Nasego, alla rumena Monica Madalina Florea, e ancora gli irlandesi Sarah McCormack e Zak Hanna, gli statunitensi Laureen Gregory e Joseph Demoor e tantissimi altri e gli azzurri Valentina Belotti, Tiziano Moia e Andrea Rostan.
In testa per tutti i 4 km Andrea Mayr, confermando il suo predominio in questo Vertical, davanti alla rumena Monica Madalina Florea, in splendida forma. Dietro di loro è battaglia per la terza posizione tra la keniana Joyce Mutoni Njeru e l’azzurra Valentina Belotti (U.S. Malonno), tre volte vincitrice del Vertical Nasego (2016, 2017, 2020), tre volte argento mondiale e atleta più titolata della nazionale azzurra di corsa in montagna, al rientro dopo uno stop di 3 mesi. La Mayr al primo intermedio guida la gara con 48’’ sulla Florea e più staccata la Njeru. Al quarto posto una scatenata Belotti spinge sulle gambe già a metà gara e al secondo passaggio ha già superato la fortissima keniana. Sarà questo il podio del Vertical Nasego 2022, all’arrivo sulla cresta della Corna di Savallo: sul gradino più alto sale ancora una volta Andrea Mayr, davanti alla rumena Monica Madalina Florea e al bellissimo terzo posto della Belotti. L’azzurra vince anche l’ennesimo titolo tricolore, davanti a Alessia Scaini (Atletica Saluzzo) e Camilla Magliano (Podistica Torino).
“È una giornata piena di sorprese per me, non mi aspettavo questo tempo in una gara così bella e così combattuta. Vengo da un periodo di stop, in cui avevo deciso di smettere di gareggiare. Ma non ho resistito e ho tenuto duro sopportando i miei vari doloretti - racconta Valentina Belotti - Mi sono dovuta riciclare sulla bicicletta e sul nuoto per mantenere una condizione tale da fare chilometri verticali in queste gare che sono quelle che amo di più. Oggi ho tirato fuori davvero il coniglio dal cappello in un percorso bellissimo in cui sono riuscita a fare la differenza sulle altre atlete nella seconda parte della gara”.
Tante sorprese ed emozioni nella gara maschile: il keniano Patrick Kipngeno polverizza il record di Magnini fermando il cronometro a 33’47”, un secondo e mezzo in meno dell’italiano, e toglie lo scettro al hombre vertical Henri Aymonod, solo quarto all’arrivo. Domina tutta la gara il keniano, inseguito dal connazionale Philemon Ombogo Kiriago e dall’irlandese Zak Hanna. Più attardato il valdostano Aymonod, penalizzato da uno stato di forma non perfetto. Dietro alla testa le posizioni si invertono appena prima di metà gara e fino al traguardo non cambieranno più: vince e fa la storia del Vertical Nasego Patrick Kipngeno, davanti a Zak Hanna e Philemon Omobogo Kiriago.
Titolo assoluto del campionato italiano Vertical FIDAL ad Henri Aymonod (Us Malonno), davanti a Marcello Ugazio (Sport Project Vco), Andrea Rostan (Atletica Saluzzo).
“È il mio terzo titolo italiano consecutivo e questo fa piacere – ha commentato Henry Aymonod – La gara oggi è stata veramente tirata fin da subito, a ritmi folli. Sapevo che bisognava cercare di stare il più attaccati possibile all’inizio, l’ho fatto ma poi sulla parte di salita più corribile hanno fatto veramente la differenza. Ho limitato un po’ i danni sul muro ripido e ho recuperato qualcosina anche se ero un po’ stanco ma sono molto contento, è stata una gara incredibile, in quattro sotto il record, ma Patrick lo ha veramente frantumato”.
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