6 Novembre - C’erano attesa e curiosità intorno alla nuova Torino City Marathon: con un comitato organizzatore e un percorso inediti, tutti da testare. Team Marathon S.S.D., Torino Road Runners A.S.D. e Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro hanno superato l’esame riuscendo a proporre un percorso bello e veloce, con una partenza e un arrivo spettacolare nel cuore della città, in Piazza Castello. Ad affermarlo sono stati gli oltre 3.000 tra maratoneti e runner che stamattina hanno corso la Torino City Marathon e la Torino City Run: più di 1.000 hanno affrontato i 42,195 km, 2.000 si sono misurati sui 10 km della stracittadina, in versione competitiva e non. Anche il tempo ha battezzato il nuovo corso dell’evento, regalando una giornata di sole con una temperatura intorno ai 14 gradi, ideale per correre. A coronare una giornata di grande running è arrivata la vittoria di Giuseppe Gerratana (C.S. Aeronautica), che ha ulteriormente abbassato il suo tempo sulla distanza fermando il cronometro a 2:13’00” contro i 2:18’33” di Stoccolma 2022. Un regalo di compleanno in anticipo, visto che proprio martedì 8 novembre compirà trent’anni. LA GARA – In campo maschile, Gerratana ha preso il comando della gara circa al 25° km. Dal 1° al 22° km infatti a guidare la corsa era stato un gruppetto formato da tutti i favoriti della vigilia: oltre al portacolori del C.S. Aeronautica, c’erano il marocchino Hicham Boufars, il polacco Adam Glogowski e i keniani Tatiyia Karbolo, Denis Mugendi Kiura e Simon Kamau Njeri. L’etiope Habtamu Asefa Wakeyo è stato della partita fino al 21° km, quando si è ritirato. Dopo il passaggio alla mezza in 1:06’ di gara, il plotoncino dei battistrada si è via via sfilacciato, diventando un terzetto con Gerratana, Boufars e Kiura. Una caduta sulla ghiaia, al 24° km, ha rallentato ma non fermato l’azzurro, che non solo non ha perso terreno, ma ha preso il largo seguito dal marocchino. I due hanno collaborato per una decina di chilometri, fino a quando Gerratana ha deciso di volare verso il traguardo in solitaria. L’impresa gli è riuscita in 2:13’00”. Secondo è giunto Boufars, in 2:13’49”. A completare il podio, Karbolo in 2:18’49”. Tra le donne, la keniana Dorine Jerop Murkomen è stata la protagonista assoluta della gara: al comando dal primo all’ultimo chilometro non ha mai visto in dubbio il suo primo posto, arrivato dopo 2:32’37”, suo nuovo primato personale. Si sono classificate seconda e terza rispettivamente Claudia Marietta (G.S. Lammari) con il crono di 2:46’28” e Federica Cicognani (Atl. Imola Sacmi Avis) in 2:51’47”.
Testa, cuore e gambe, questi gli ingredienti dentro il successo di Giuseppe Gerratana, che dopo il traguardo ha dichiarato: «Tagliare oggi questo traguardo per me è stata una vittoria, a prescindere dal tempo e dal primo posto. Dietro una maratona ci sono mesi di allenamenti e sacrifici, negli ultimi 100 metri mi sono passati davanti questi ultimi quattro mesi, fatti di preparazione che non procedeva come avrei voluto e di crisi durante l’allenamento. Per questo ringrazio le persone che mi stanno accanto e che mi hanno incitato ad andare avanti dandomi il giusto sostegno, a cominciare dalla mia ragazza Giada, dalla mia famiglia e dal mio allenatore Gaspare Polizzi. La gara in sé poi è quello che dovrebbe venirti più facile, anche se non nego di aver avuto momenti di difficoltà anche oggi, dal 30° km al 40° km. Però la testa era concentrata e il pubblico e il fatto di essere nelle prime posizioni mi hanno permesso di chiudere alla grande questa maratona. La caduta? Ero al giro di boa e sono caduto sulla ghiaia. All’inizio mi sono demoralizzato, avevo paura di essermi fatto male, fortunatamente però mi sono rialzato, ho visto che era solo qualche graffio e ho ricominciato a correre. Continuavo ad avere buone sensazioni e forse proprio la caduta mi ha dato ancora più adrenalina, tanto da raggiungere Boufars e Kiura e posizionarmi in testa fino al traguardo. Felice? Di più.»
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