Manca il giudice De Lillo, Cannito fa doppietta di compleanno
Francesco Cannito ha festeggiato il suo 59° compleanno, correndo nello scorso weekend prima sabato 10 marzo la 3^ “6 ore della Reggia” a Caserta, ove ha coperto 54,871 km; poi domenica 11 marzo la Brescia Art Marathon in 4h49’19” (748°): per un totale di quasi 100 km in due giorni. Assieme a lui, compagne di avventure sportive, la consorte Lucia Ninivaggi (54,871 km, personale e 1^ cat. SF 55) e l’amica Roberta Varricchione, che ha corso prima 55,010 km (76^) la 6 ore e poi in 4h49’18” (749^) la maratona. Un’occasione ulteriore per fare gli auguri e i complimenti a colui che a volte è stato associato a Babbo Natale (ma è storia di qualche mese fa). A viva voce il simpatico e giocoso Francesco ci ha ricordato questo curioso evento e poi ci ha raccontato la sua brillante carriera sportiva. Francesco Cannito è nato l’11 marzo 1959 ad Altamura (BA) e ivi risiede. Di professione macchinista presso Trenitalia, ha abbracciato la corsa agonistica da pochi anni. Ora è tesserato per l’Happy Runners Altamura, società pugliese con un centinaio di tesserati, cat. SM55. La gara di sabato 10 marzo è stata la sua 50^ ultramaratona, per un totale di 3371 km percorsi. La prima ultramaratona risale al 6 settembre 2014 con la 6 ore Lavellese, ove ha corso l’onorevole distanza di 58,650 km (14°). Con l’anno nuovo (2015) la frequenza a maratone e ultra diviene quasi settimanale. Nel 2015, Francesco corre 16 ultramaratone (= 1005 km). Di rilievo il 5° posto alla 24 ore per Telethon a Lavello il 5-6 dicembre ove corre ben 171 km ed è 2° cat. SM55. Nel 2016, invece, 16 ultramaratone (1134 km). Nel 2017, 14 ultramaratone (1026 km) e 21 maratone. Il totale di 35 gare annuali dà 1910 km. A fine anno il totale è di 114 maratone + ultra, come riporta il sito del Club Supermarathon Italia per il quale egli è iscritto. In questa proficua stagione, ottiene i personali sulla 100 km, sulla 6 ore e sui 42,195 km: ha esordito con l’Ultramaratona della Pace su Lamone il 14 gennaio con il tempo di 4h51’05”, poi ha partecipato alla 6 ore del Castello D’Aquino il 3 marzo con 45,540 km (80°) e quindi ha corso la sua 50^ ultra alla 6 ore della Reggia. La graziosa moglie Lucia Ninivaggi (classe 1961) ha iniziato appena da un paio d’anni. L’esordio agonistico con la goliardica ultra di Pescara 2015. Poi qualche maratona e 6 ore. Il miglior tempo nei 42,195 km nella “famosa” natalizia Maratona delle Cattedrali del 17 dicembre 2017, chiusa con il tempo di 4h06’36”; due settimane dopo la partecipazione alla goliardica e calorosa Maratombola di Ostia (RM).
MIGLIORI PRESTAZIONI DI FRANCESCO CANNITO |
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GARA |
PRESTAZIONE |
DATA |
LUOGO |
42,195 km |
3h31’38” |
26.02.2017 |
Salsomaggiore |
50 km |
4h40’25” |
25.04.2016 |
Castelbolognese (RA) |
100 km |
12h56’05” |
27-28.05.2017 |
Firenze-Faenza (RA) |
6 h |
59,640 km |
30.04.2017 |
Corato (TA) |
Quando hai cominciato a correre? Dal 2014, ma allora blandamente. In una gara caddi a terra e rimasi fermo per un mese intero. Poi un paio di maratone. Dal 2015 ho preso parte a gare quasi ogni domenica.
Cosa ti preoccupa maggiormente? La 24 ore, perché dopo metà gara non riesco più ad alimentarmi.
Come ti alimenti normalmente nella vita di ogni giorno? Vario. Ho eliminato da un po’ di tempo i latticini e privilegio pasta integrale, un po’ di pesce.
Com’è il tuo allenamento? Il mercoledì delle ripetute medie o lunghe sui 1000 o 2000 m o anche oltre, per circa 15 km, assieme a mia moglie. Il venerdì invece una dozzina di chilometri. Gli altri giorni posso andare dal fisioterapista per fare della ginnastica di potenziamento, come circuit training. Di più no, poiché dobbiamo accudire la famiglia e una parente allettata.
Quali sono i tuoi obiettivi immediati? L’Ultra Milano-Sanremo del 28-30 aprile, l’ultra europea più lunga con i suoi 285 km. Quindi la Nove Colli Running di 202, km il 19-20 maggio a Cesenatico. Dopo di che, valuterò se partecipare alla Race Across Apulia di inizio giugno, quando terminerò il servizio nelle Ferrovie.
Così ricorda la sua attività lavorativa:
«Quando tutto ti sorride intorno, sembra che il tempo volI e nessuno può fermarlo; anche i miei anni da macchinista son volati via. Fui assunto a fine anni ‘70 al deposito di Bussoleno in Piemonte. Guidai per vent'anni i treni in quella terra, che porto con orgoglio dentro di me per aver contribuito a farmi crescere come uomo e come ferroviere. Alla fine degli anni ‘90 fui trasferito al deposito di Taranto e poi a quello di Bari. Sono stato fortunato, ho fatto il più bel lavoro del mondo. Ho dato tanto e ricevuto tantissimo. Ho conosciuto moltissimi colleghi e ne sono diventato amico, ho sempre avuto il massimo rispetto e un ottimo rapporto con tutti loro».
Certo sorprende come in poco tempo Francesco sia riuscito a dedicarsi con impegno e passione al mondo delle ultradistanze, coinvolgendo anche la consorte, pur con gli impegni lavorativi e familiari. Si nota in lui una capacità notevole di recupero di fatiche di gare di resistenza. Qualsiasi tecnico gli consiglierebbe che durante la settimana facesse qualche chilometro in più oltre a quelli “macinati” in appena due sedute settimanali, e al contempo riducesse gli eventi agonistici settimanali. Siamo curiosi di osservare quello che Francesco riuscirà a realizzare in questo 2018 dagli obiettivi prestigiosi: l’entusiasmo non gli manca.
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