Dopo il compleanno a cifra tonda, finalmente Trieste e la Bora!
Si festeggia con le "scope"
N. Masiero -R. Mandelli
8 gennaio - In primis desidero porgere le mie condoglianze alla famiglia di Manlio Millo, il partecipante deceduto sulla 21 km. https://podisti.net/index.php/in-evidenza/item/9663-tragedia-alla-corsa-della-bora-2023.html . Quando succedono queste cose, grande è il rammarico di tutti, organizzazione e partecipanti.
Ma veniamo alla manifestazione vera e propria. Volevo partecipare a questo Trail da quando nacque. Quest'anno, per motivi già noti a voi lettori, mi sono potuta iscrivere soltanto alla maratona, e sono contenta di averlo fatto. È stata un’esperienza molto bella.
Arrivata a Sistiana sabato sera, molto tardi causa impegni del mio compagno di viaggio, sono andata a ritirare il pettorale, e qui ho avuto il piacere di ritrovare, dopo tanto tempo, Rita ed Enrico. La baia di Sistiana è una meraviglia unica e col buio, illuminata da una miriade di luci, sembrava un sogno.
Eccoci a domenica mattina. Partita da Monfalcone, dove ho pernottato a un prezzo VANTAGGIOSISSIMO, alle 8,40 in punto ho preso la navetta per Trieste.
Apro una parentesi. Per anni ho corso in Austria, Svizzera, Germania, Islanda e Spagna, ma non avevo mai visto Trieste. Città bellissima che colpisce per la passata appartenenza all'impero austro-ungarico.
Inizia una fastidiosa pioggerellina, ma alle 10 in punto si parte. Dopo il classico giro della meravigliosa Piazza Unità d'Italia si esce dalla città percorrendo una pista ciclabile, ex ferrovia, fuori dal traffico. Il cielo è coperto, c'è un’umidità forte ma tutto sommato si sta bene. Già al quarto chilometro trovo il primo ristoro e, giustamente, non ci sono bicchieri. Ancora asfalto, ma non mi infastidisce, anzi, personalmente qualche volta mi fa anche piacere. E qua mi raggiunge il Malavasi Senior.
Altra apertura di parentesi: prima della partenza a Sistiana, il buon Paolo (che ha un anno più di me) brontolava contro il passar degli anni, la vecchiaia ecc. Cavoli! dopo avermi raggiunta, ha iniziato a trotterellare velocemente pure in salita. Alla fine mi darà, se non erro, venti minuti.
Lasciato l'asfalto, entriamo nei boschi del Carso, umidi ma corribili. È tutto un bel saliscendi gradevole. Peccato per la foschia. Non si vede nulla.
Alle 13 in punto, tre ore dalla partenza, arrivo all'Obelisco di Opicina. Ristoro-banchetto offerto da volontari sorridenti e gentilissimi. Riparto "velocemente". Mi ha raggiunto l'amica Alessandra e da vecchia orgogliosa che sono non voglio mi sorpassi. Sono conscia di far ridere però non ho mai amato la frase attribuita al marchese Charles Pierre de Frédy barone di Coubertin. Nonostante i miei 70 anni (compiuti da pochi giorni), non mi piace quando mi sorpassano.
Il percorso della maratona si è già unito ai percorsi più lunghi e non posso fare a meno di ammirare quelli che avanzano con più forza e più coraggio di me.
Il viaggio prosegue e si inizia a intravedere il mare. Che peccato: se fosse una giornata soleggiata sarebbe uno spettacolo stupendo. Allungo il passo e raggiungo la strada panoramica. Corro corro, è tutta in discesa, e finalmente arrivo a un chilometro dal traguardo. L'ultimo chilometro è tutto su ciottoli e sabbia in riva al mare. Adesso cammino barcollando, ma quando vedo l'arco sono felicissima. Sei ore e dieci minuti. Lumacona ma soddisfatta.
Che dire? L'organizzazione è stata perfetta. Percorso balisato benissimo, volontari e Protezione Civile ogni decina di metri, ristori più che abbondanti.
Tornerò a Trieste e a Sistiana come turista. Voglio visitare con calma questi bellissimi luoghi. Inviterò Alessandra e rideremo insieme.
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