Winter Wild Trail Piana di Valdagno (VI): neve, gioia, commozione
26 febbraio 2023 - Se chiudo gli occhi, vedo come fosse ora quella mattina del 23 febbraio 2020.
Alle 6 e 10 con l'amico Luca dovevamo andare a fare il trail a Piana di Valdagno. Ho il telefono silenzioso e casualmente vedo la chiamata di Luca. Nata, dice, il trail è stato annullato. Dalle ore 4 di questa notte tutti gli eventi sportivi non si potranno svolgere. Che nervoso. Parlo con la mamma di Giuliano, uno degli organizzatori e mi dice che il suo fiolo sta piangendo. Un anno di lavoro buttato.
Sono trascorsi tre anni difficili e finalmente domenica il Trail di Piana si è potuto svolgere. Bello, bello e ancora bello. Aggiunto il nuovo percorso di 34 km con 2000 metri di dislivello.
Piana è una frazione del ben noto paese di Valdagno, famoso perchè la famiglia Marzotto creò una delle più belle realtà industriali e sociali venete. Venerdì, a Padova c'erano 14 gradi, ma arriva da parte dell'organizzazione una @ dove raccomandano come materiale obbligatorio pure i ramponcini. Mi metto a ridere. Ho sbagliato a ridere.
Già sabato sera quando vado a ritirare il pettorale soffia un vento gelido e il cielo è grigio. Ieri mattina arrivo a Piana salutata dagli amici vicentini e da Marco (lo speaker) che mi prende sempre bonariamente in giro. Fa un freddo cane, e come tutti gli altri partecipanti trovo riparo dentro al patronato del paese. Sono superimbottita di maglie ma decido di mettere anche la giacca antipioggia pesante.
Giuliano, presidente dell'organizzazione comunica che nella parte alta stanno già scendendo i primi fiocchi di neve. Ore 8,30, dopo il saluto dell'Assessore parto con quelli della lunga. L'assessore molto garbatamente mi chiede l'età e si complimenta per il mio coraggio alias incoscienza senile.
Già dopo un chilometro sono immancabilmente ultima. Continuo a vedere a pochi passi Barbara, Cristina e Consuelo e sono certa di raggiungerle. Cristina, l’ultima, mi darà quasi un’ora…
Si parte in salita e per 6 ore e 43 minuti sarò sempre sola. Il percorso è ben balisato e trovo tantissimi volontari che nonostante il freddo mi incitano continuamente. È un continuo salire in mezzo a boschi con un terreno fangoso e già coperto dalla neve. SI!!!!!!!!Nevica, e quando affronto le discese mi prende il panico. Pochi chilometri e trovo il primo ristoro. Thè caldo che mi resuscita un poco. Mi prende l'angoscia per il primo cancello, ma riesco a passarlo con 45 minuti di anticipo. Passo di Santa Caterina. Siamo a 13 km e sono già passate 2 ore e un quarto. Convinta di essere in ritardo, inizio a correre con il rischio di fare l'ennesimo capitombolo. Passo la parte alta di Valdagno e mi avvio verso la mulattiera che mi porterà a Malga Rialto. Il vento mi solleva e la neve non mi consente di vedere le balise lungo il percorso. Fortunatamente lungo un sentiero sopra la mia testa ci sono due volontari che mi aiutano a rientrare nel percorso. Il terreno è sempre più insidioso ma riesco a proseguire.
Sogno un po’ di asfalto. Niente. Boschi con sentieri coperti dalla neve. Ogni tanto trovo qualcuno che per tranquillità si mette davanti in discesa affinchè eviti cadute. Inizio a sentire della musica e penso di essere arrivata. Macchè,sono i ragazzi di Contrada della Tomba che gestiscono il secondo ristoro. Ristoro dove mi viene offerta pure la pizza. Offerta che declino, mi basta solamente un thè caldo.
A questo punto apro le mie solite parentesi. Sono vecchia e proprio per questo non amo molto i giovani. A Padova vedo tanti sfaccendati che hanno già il bicchiere pieno alle 9 di mattina e mi fanno rabbia perchè mi sembra stiano gettando via la loro vita. Bene, i ragazzi di questo ristoro mi fanno un po’ riconciliare con la gioventù. Belli, gentili ed educatissimi. Mi fanno una festa unica. Chiusa parentesi.
Sono già le 13 e il cancello verrà chiuso alle 13,30. Riparto, scopro che sono l'ultima: quei pochi che erano dietro di me si sono ritirati. Inizia una parte abbastanza impegnativa del percorso e io inizio ad essere stanca. Trovo l'ultimo ristoro e un cartello dov'è scritto che mancano 4 km all'arrivo. Impiegherò quasi un’ ora per arrivare. Continuo a vedere il campanile e sentire la musica della festa finale, ma non arrivo mai.
Trovo anche una signora che porta a spasso il cagnolino e con poco tatto mi prende in giro perchè sono in ritardo. Sono le 15 e 13 minuti, manca un quarto d'ora alla fine della manifestazione, e arrivo. Manifestazione veramente bella, e lo ripeto. Sul percorso lungo, arrivati in 151 con 28 donne. Io, 151ma e 28ma donna. ULTIMA, ma come dice la mia presidentessa Stefy, sono arrivata.
Durante tutte queste ore da sola, ho avuto la possibilità di pensare che dobbiamo ringraziare questi gruppi. Non hanno sponsor altisonanti alle spalle ma organizzano delle bellissime giornate, anche per chi ama la montagna ma che oramai è una lumaca. Dimenticavo: costo iscrizione veramente economico, pacco gara favoloso.
I primi dei 34 km
1 245 COCCO MIRKO 2:47:10
2 278 GHENO ENRICO 3:03:10
3 202 AFFOLATI ALESSANDRO 3:14:40
Donne:
- FORTE LUCIA 3:48:42
Classifica completa dei 34 km: https://wedosport.net/vedi_classifica.cfm?gara=55304
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