(Bergamo e) Brescia Capitale della... sportività, ricordando nella sua maratona Beppe Togni
Facile il titolo, quale migliore occasione per parafrasare quello che nelle nostre province è il titolo che compare quasi in ogni angolo: Bergamo e Brescia Capitale della Cultura 2023, con il singolare che una volta di più unisce le nostre due città. Sono ormai alle spalle le sofferenze, le tribolazioni, ma soprattutto i lutti che più che in ogni parte dell'Italia hanno duramente colpito la popolazione bergamasca e bresciana. La pandemia ha cambiato le mie abitudini in fatto di partecipazione alle maratone.
Di sicuro ne corro di meno, beh, questo anche per motivi relativi all'età, ma soprattutto le corro da … solo. Quest'abitudine è uno dei sintomi residui legati al “malo male”. Avendo a disposizione un percorso (anzi due) omologati dai giudici FIDAL, non è per me un problema correre una maratona. Questo ha indubbiamente i suoi vantaggi: partenza … appena pronto, medaglia ... personalizzata ed in un unico esemplare, pettorale … artistico (questo è almeno quello che penso io), pacco gara … assente (con grande gioia di Rossana), quota di iscrizione … solidale. Ah, dimenticavo: sempre primo classificato! Detto questo, correre la maratona di Brescia, soprattutto quest'anno, è un dovere. Al solito motivo legato al cuore: essere presente alla maratona di Beppe (Togni), che pur non avendo mai avuto responsabilità organizzative, l'ha sempre ritenuta la SUA MARATONA, quest'anno si aggiunge l'obbligo morale di festeggiare nel migliore dei modi il gemellaggio culturale che lega Bergamo a Brescia. Facile
Eccomi quindi pronto per affrontare la mia prima maratona ufficiale del 2023 (in realtà sarebbe la quarta, ma, come direbbe Roberto (Brighenti), “... questa è tutta un'altra storia”, per cui sorvolo i dettagli. Oggi non mi faranno compagnia i “vecchi” maratoneti: Fausto e Ferdinando, assenti per vari motivi, ma i “nuovi”: Mattia e Angelo. Presenza non scontata ad inizio settimana:il loro meticoloso programma di allenamento in vista della maratona di Milano gli imponeva un lungo di 34 chilometri, ma, visto che il traguardo della maratona era proprio dietro l'angolo, hanno continuato fino alla fine. Alla partenza sfoggiavano con orgoglio la nuova maglia targata RB e non potevano certo festeggiare il loro ingresso nella famiglia dei Runners Bergamo con un ritiro. Un brevissimo accenno alla parte organizzativa della gara: nessun problema per il ritiro dei pettorali, in quanto la solerzia e l'impegno dello staff RB, Mario (Pirotta) in primis, aveva già ritirato e consegnato, il giorno prima, i pettorali di gara. Servizio consegna/ritiro borse di prima qualità: nessuna coda alla consegna, e … consegna personalizzata al ritiro, in quanto apposite “vedette” segnalavano il numero “et oplà” avevi già la borsa in mano, prima ancora di chiederla (questo almeno nel caso degli ultimi arrivati). Buono il ristoro finale: consegna del sacchetto con varietà di prodotti. Se posso fare un piccolo appunto, ristori spartani sul percorso di gara, ma sempre nel rispetto delle regole FIDAL, anche se avrei preferito trovare l'acqua nelle bottigliette da mezzo litro e non nei bicchierini di plastica (anche qui si potrebbe aprire una discussione sui pro e contro della scelta). Personalmente preferisco trovare la bottiglietta, in modo da avere la possibilità di utilizzarla tra un ristoro e l'altro. Problema risolto, con la sosta in un bar. Forse ora capisco perché non ho vinto la maratona, e vabbè. Percorso di gara che ricalca in gran parte quello degli ultimi anni, piccole variazione, che non lo hanno snaturato più di tanto. Incroci perfettamente presidiati, con una nutrita presenza di Vigili urbani e volontari. Traffico quasi assente e, se aggiungiamo anche la giornata soleggiata con temperatura mite, giornata ideale per correre.
La mia gara, più che sul ritmo, è stata corsa sulle emozioni. Primi chilometri, ultime posizioni. Mi sento chiamare: è Paola (Noris), che anche oggi fa la “badante” (termine inteso con le migliori accezioni). Oggi è in compagnia di Vincenzo (Mason), mia vecchia conoscenza fin dal secolo scorso, quando quasi ogni domenica si correva assieme. È uno della vecchia guardia dell'Atletica Campo Giuriati, storica società milanese, forse uno degli ultimi portabandiera. Uno di quelli che, più che contare le maratona fatte, contano il fatto di aver corso maratone. Qualche chiacchiera, un saluto e poi mi allontano con passo veloce. Beh, tutto è relativo: veloce rispetto ai più lenti. Ecco ora la gara transita a Monpiano e più precisamente accanto al cimitero. Un attimo di commozione ed una visione. Mi sembra di scorgere al di là della recinzione il volto sorridente di Beppe, che, abbandonato per un attimo il suo letto di eterno riposo, incita, chiamandoli per nome, vecchi amici. Per tutti un incitamento: “Andomm...”.
“Andiamo...” e non andate, vuole anche lui essere parte della gara! Come prevedibile, la mia sarà una gara solitaria, nessun problema. Ci sono abituato, ma per una volta ho la possibilità di vedere nuovi paesaggi: parchi, vecchia zona industriale, e nuovi colorati cittadini bresciani. Si passa accanto ad un gioioso raduno di indiani, molti dei quali sfoggiano coloratissimi abiti tradizionali. Manca circa un quinto di gara, quando raggiungo una simpatica ragazza bresciana. Indossa una divisa che conosco bene: quella dell'Atletica Brescia Marathon. Sarebbe buona cosa correre assieme gli ultimi chilometri. Mi piacerebbe tagliare il traguardo in sua compagnia. Quale migliore spot per celebrare la capitale della cultura: una bresciana & un bergamasco uniti alla fine della maratona. Beh, saremo anche gemellati, ma abbiamo uno stile di corsa completamente diverso. Paola (Chiodelli) corre a strappi, mentre io preferisco correre regolare. Ci ritroveremo al traguardo. Uno aspetterà l'altro, occasione per una “foto spot”. Ultimi chilometri … in salita. Si avvicina piano piano un ciclista e... sorpresa! è Sandro (Boglioni). Con lui ho corso la maratona di Brescia nel 2021. Quest'anno ha dei problemi che non gli permettono di correre. Nessun problema, se non può correre a piedi può pedalare. Sandro sarà mio accompagnatore/fotografo/motivatore fino alla fine della mia gara. Finalmente posso chiacchierare con qualcuno. Con un certo orgoglio mi comunica che il vincitore della maratona, Davide Angilella, è un atleta del suo gruppo. Beh, neanche i Runners Bergamo, il mio gruppo sportivo, scherzano: vincitrice della mezza è Chiara Milanesi. 42° chilometro. Ecco, sono accanto alla lapide che ricorda i martiri dell'attentato che il 28 maggio del 74. Rallento per un doveroso pensiero. 42,193 metri … quasi arrivato. Mi fermo. No, no, nessun malore improvviso. Solo calcoli. Oggi è il mio compleanno: 72 anni. Posso forse non rispettare la tradizione? Ecco, il cronometro scatta: 5h 17' 50”.
Taglio il traguardo! 5 + 17 + 50 = 72, poteva essere diversamente? Ora solo un paio di altri impegni. Ecco, arriva dopo poco Paola. Pronti per la foto che accomuna due “giovani” maratoneti al termine delle loro gara. Bergamo e Brescia capitale della Sportività. Forse saremo vecchietti come età, ma sicuramente giovani come spirito. Ultimo adempimento, anzi penultimo: ritirare la medaglia, anche per Beppe Inox, medaglia che, come ogni anno, Loretta mi consegna.
Il mio ultimo impegno sarà quello di salutare Beppe e questo anche a nome dei molti amici che ancora ha, che ancora lo ricordano e che magari, come me, l'hanno visto affacciato alla nera recinzione …
Ciao, Beppe!
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