Direttore: Fabio Marri

* Per accedere o registrarsi come nuovo utente vai in fondo alla pagina *

Feb 03, 2025

La 1^ Portofino Marathon a Gueydon e Ilaria Bergaglio

La 1^ Portofino Marathon a Gueydon e Ilaria Bergaglio Roberto Mandelli

2 febbraio – Come naturale sviluppo della rinomata “Mezza maratona delle due perle”, che tre settimane fa aveva celebrato la 18^ edizione con quasi 800 classificati, è venuta la prima volta della maratona, conclusa da 290 agonisti (di cui i 12 stranieri non tesserati non entrano nella classifica secondo il balordo regolamento italico) e 69 staffette di 4 componenti.

Il percorso, sostanzialmente, raddoppia quello della mezza, con un primo giro completo lungo la litoranea ovest del golfo del Tigullio, da Santa Margherita a Portofino (con un ricciolo nell’entroterra in salita, evidentemente per raggiungere la misura canonica), passaggio dalla mitica piazzetta (foto 61-66) e poi di ritorno verso nord, proseguendo fino a Rapallo, con due salite piuttosto dure e un prolungato arzigogolo lungo i vari moli. Dietrofront (c’è anche una stradina dedicata a mons. Cesare Boccoleri, arcivescovo di Modena fino al 1956), e si ripassa da S. Margherita per concludere i 21, cui seguono due ulteriori andate e ritorno a Portofino, con un notevole disappunto quando i nostri Gps indicano il km 33 mentre il cartellone lungo la strada, quasi a Paraggi, segna un misero 30; ma poi le cose si aggiustano, il 35 e il 40 vanno quasi bene, e alla fine i nostri orologi stanno sui 42,500 o qualcosa di più (un locale mi dice che si è dovuto cambiare un passaggio all’ultimo istante, generando una certa ipermetria), con un dislivello di poco superiore ai 320 metri.

Vari controlli sul suolo coi chip della Icron (non so se per maggior sicurezza, il mio pettorale aveva incollati due chip), più alcuni controlli manuali negli andirivieni di Rapallo (dove era messo anche l’unico ‘cancello’, 2h20 per 16 km, con un tmax fissato in 6 ore). Ristori a intervalli più o meno regolari, nelle tre principali cittadine, ma non molto ricchi: il più povero di tutti, almeno per noi che impiegavamo 5 ore o più, era al traguardo, o meglio, a 100 metri dal traguardo (probabilmente l’avevano spazzolato via quelli del “Family run” di 10 km non competitivo, S. Margherita-Rapallo e ritorno).

Quote iscrizione che andavano dai 50 euro della prima tariffa ai 99 (sic, più costi di segreteria) dell’ultimo mese; pacco gara con maglietta e pochi generi di conforto, ma in compenso ricchi premi per i primi cinque uomini e donne (1000 euro ai vincitori, 500 ai secondi); premi di categoria ai primi 3 di otto categorie, non oltre gli M-F 70 sebbene il regolamento dichiarasse ammissibili anche gli SM/SF75, SM/SF80, SM/SF85, SM/SF90, SM/SF95). Col risultato che i 13 over 70 sono finiti in un gruppo solo, mentre è avanzato un premio per le SF 70 che erano appena due.

Il più illustre fra gli assenti è risultato l’ex calciatore Leonardo Bonucci, che col pettorale n. 2 avrebbe dovuto esordire sulla 42 in preparazione della maratona di Londra; in sua assenza (ehm ehm) ha vinto il francese di Mentone (antico territorio ligure) Julien Gueydon in 2.30:18, tempo non eccezionale ma che va rapportato al dislivello (se non ho contato male, erano almeno dieci le salitine tra il livello  del mare e una quota massima di quasi 50 metri). Nettissimo il distacco, 11 minuti giusti, col secondo Christian Ghiglietti che a sua volta ha inflitto altri 6 minuti al terzo, il marocchino Mohamed Rity.

Al confronto, assume grande valore il crono della vincitrice donna, l’ultramaratoneta Ilaria Bergaglio, una SF 40 che, accompagnata dal suo pacemaker personale Marco Allia, ha chiuso settima assoluta in 2.58:31. Incrociandola varie volte per la strada, venivano in mente i versi del grandissimo poeta di S. Margherita, Camillo Sbarbaro (la cui casa, la stessa dove nacque anche il superbo narratore Vittorio G. Rossi, ci si presenta poco sotto la stazione: foto 2-4): “Io che come un sonnambulo cammino – per le mie trite vie quotidiane – vedendoti dinanzi a me trasalgo- - Tu mi cammini innanzi lenta come - una regina. Regolo il mio passo – io, subito destato dal mio sonno – sul tuo ch’è come una sapiente musica…. Non penso più. Sono contento e muto. – Batte il mio cuore al ritmo del tuo passo”.

Altrocché passo, quello di Ilaria (incrociata già la sera prima al ritiro dei pettorali, insieme col multipresente Fabio Fiaschi: foto 22): lei quasi non tocca terra, e infligge 12 minuti alla tosco-rumena Andreea Lucaci (3.10:28), mentre la terza, la F50 Elehanna Silvani (ah, signorina Silvani…), finisce appena sotto le 3 ore e un quarto, facendo comunque un baratro dalla quarta in giù.

Mentre noi peones proseguiamo, con qualche barbaglio di sole che fora le nuvole portando la temperatura verso i 15 gradi: il paesaggio è un incanto, e nessuno meglio di Sbarbaro ha saputo descriverlo: “Le petraie ventose dei tuoi monti – l’ossame dei tuoi greti: - il tuo mare se vi trascina il sole – lo strascico che abbaglia o vi saltella – una manciata fredda di zecchini – le notti che si chiamano le barche; - i tuoi docili clivi, tocchi d’ombra – dall’oliveto pallido, canizie – benedicente a questa atroce terra: - aspri o soavi, effimeri od eterni – sei tu, terra, e il tuo mare, i soli volti – che s’affacciano al mio cuore deserto”.

Gli incroci sono motivo per salutarsi: prima voce amica è quella di Sara, giovane mamma che vorrebbe raggiungere la figlia poco più avanti, all’uscita da Rapallo (foto 38-39) e intanto fa l’andatura al sottoscritto e a un gruppetto di colleghi delle Forze Armate; poi è la volta di Gianni Baldini, il cantore della Jungfrau appena tornato dalla Manciuria e in attesa di partire per la “Fine del mondo” di Usuhaya, che da M 60 ce la fa sotto le 4:07. Ecco la sempre sorridente Isabella Introcaso da Briosco (foto 59-60), che senza spremersi arriva in 5:03. Alle sue spalle, la gloriosa fornaia Rita Zanaboni da Cernusco (foto 55-56) va in progressione e con 5:36 arriverà seconda F 65, superando nell’ultimo giro la segretaria dei supermaratoneti Carla Ciscato (foto 48) e, appena dietro, Rinaldo “Bubu” Furlan (foto 50, e 17 per la sera precedente).

Ecco anche l’ultimo, con la sua scorta di “monoruotisti” del fine corsa (35, 57, 58); rumorosamente piacevoli sono i vai-e-vieni coi numerosi spingitori e le relative carrozzelle, che chiuderanno tutti insieme in 4.55 (classificati tra le staffette).

Non ci resta che raggiungere a 500 metri la scuola Vittorio G. Rossi, dove la sera prima avevamo ritirato i pettorali (nella tristezza della presentazione di un libro con 2 relatori e 3 spettatori distratti: foto 18, 21), e questa mattina lasciato le borse dei ricambi. Miracolo, le docce sono ancora calde, dopo di che è bello riattraversare la perla del Tigullio baciati dal sole.

Ripassiamo dalla casa di Sbarbaro, dove il padre scoprì la prima viola spuntata sul muro, e salì sulla scala a pioli per vederla da vicino; e dopo di lei alla stazione dove attendono gli ultimi versi del Poeta, dedicati al treno: “E il rapido passò, dentro un barbaglio / d’ottoni. Un rombo… / Ne trasalì destato il borgo che pigliava il poco – sole, mendico abbandonato al muro”.

Di nuovo a Rapallo, la cui “rapallizzazione” (parola un tempo divenuta proverbiale) ci fa apprezzare persino l’edilizia riminese, poi le Cinque Terre col treno che si riempie di cinesi o giapponesi in tenuta da trekking, e più avanti Pontremoli, ricordo delle nostre Abbotts way, con la galleria del Brattello-Borgallo che sbuca poco sopra Borgotaro. Anche grazie al podismo si conosce il mondo.

Informazioni aggiuntive

Fotografo/i: Fabio Marri - Roberto Mandelli
Fonte Classifica: Icron

Lascia un commento

I commenti sono a totale responsabilità di chi li invia o inserisce, del quale restano tracciati l'IP e l'indirizzo e-mail. 

Podisti.Net non effettua alcun controllo preventivo né assume alcuna responsabilità sul contenuto, ma può agire, su richiesta, alla rimozione di commenti ritenuti offensivi. 
Ogni abuso verrà segnalato alle autorità competenti.

Per poter inserire un commento non è necessario registrarsi ma è sufficiente un indirizzo e-mail valido.
Consigliamo, tuttavia, di registrarsi e accedere con le proprie credenziali (trovi i link in fondo alla pagina).
In questo modo potrai ritrovare tutti i tuoi commenti, inserire un tuo profilo e una foto rendere riconoscibili i tuoi interventi.

Ultimi commenti dei lettori

Vai a inizio pagina