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Mar 14, 2020 6595volte

“L’attività motoria all’aperto è consentita”: parola di Governo

Bologna, parco della Montagnola (traguardo Bo Marathon 1992) sotto chiave Bologna, parco della Montagnola (traguardo Bo Marathon 1992) sotto chiave M. Liccardi - R. Mandelli

Secondo fine settimana senza corse, e con le misure ancor più restrittive dell’ultimo decreto, circa le quali abbiamo già largamente informato: da ultimo http://podisti.net/index.php/in-evidenza/item/5901-vita-sempre-piu-difficile-nulla-cambia-per-le-gare-aggiornamento-al-13-marzo.html

E restano sempre valide le considerazioni di Maurizio Lorenzini, non a caso visualizzate più di diecimila volte:

http://podisti.net/index.php/in-evidenza/item/5887-coronavirus-non-pensiamo-solo-al-running-per-favore.html

Tuttavia, specialmente in questi giorni che si resta per lo più nelle proprie abitazioni, c’è più tempo per sbizzarrirsi, e su internet circola di tutto: la procace fanciulla che si allena in un cortile che sembra la via Gluck, mentre il fidanzato che la riprende finge di volerla denunciare; il savonarola di turno che urla “statevenneaccasa”, condendo con insulti a chi osa pensare che sia possibile prendersi una boccata d’aria; l’hashtag di regime “andrà tutto bene”, che ricorda assai il “tutto va ben madama la marchesa”… , e gli arcobaleni infantili dipinti ed esposti sui balconi (l’Opera Nazionale Balilla non faceva di meno).
“Andrà tutto bene?”. E la gente che continua a morire fa parte del “tutto bene”? E gli imprenditori che chiudono per mancanza di avventori/compratori, i camerieri, i pizzaioli, i lavoratori delle terme che ora sono a spasso, rientrano nel “tutto bene”?

No, non sta andando tutto bene; e quando sarà finita (nella ottimissima delle ipotesi, ci aspettano i dieci giorni peggiori dell’epidemia, e una decrescita si spera solo alla fine di marzo) ci saranno lunghi e dolorosi strascichi con cui fare i conti.

Ma intanto noi podisti (che prima di essere podisti siamo persone normali, lavoratori, medici, bottegai, assistenti di anziani ecc. ecc.), e i nostri cugini ciclisti, pur consci che il momento non sia dei migliori, ci permettiamo di prenderci quell’oretta di pausa quotidiana o bisettimanale in pantaloncini e scarpette. Sappiamo che le nostre uscite possono ricadere nelle ire contrapposte di personaggi come quelli tratteggiati da Massimo Gramellini nel “Caffè” del Corriere di ieri venerdì:

“C’è il ligio inquisitore che ha il Dna di un informatore della Ddr e gode nel segnalare ogni starnuto sospetto, con l’alibi di farlo per il bene dell’umanità… Il terrorizzato democratico a cui la delazione ricorda momenti scoraggianti della Storia. Si accontenterebbe di suggerire ai potenziali untori di sciogliere l’assembramento, ma teme che quelli gli diano uno spintone”.

Al punto che: “Sembra la caccia agli ebrei, smettetela, restiamo umani”, invoca il regista teatrale Alberto Oliva.

Ciò premesso (e se ne potrebbero dire da riempire tante pagine quanto le classifiche delle maratone di Londra e New York messe insieme), e senza voler disquisire da profani su tante cose ‘tecniche’ che i medici stessi hanno detto e contraddetto nelle ultime settimane (il virus decade in 30 secondi? No, resta attaccato alle cose per ore? A 35 gradi muore? Serve la mascherina alle persone sane? Basta un metro o è 1,50, o sono due se corri, o cinque se urli allo stadio? Se bevi tanta acqua spingi il virus dalla bocca allo stomaco, dove i succhi gastrici lo uccideranno? Se riesci a stare 10” senza respirare significa che non hai il Covid?), ci limitiamo ai dati ufficiali, nella presunzione, anzi nell’obbligo di credere che essi nascano dalla profonda riflessione dei più competenti in materia.

Dunque, è d’obbligo il rimando (già fatto su queste colonne, ma repetita iuvant) al decreto più recente, e alle circolari esplicative (l’ultima di ieri 13 marzo)

http://www.governo.it/it/articolo/decreto-iorestoacasa-domande-frequenti-sulle-misure-adottate-dal-governo/14278

Veniamo allora alle domande e risposte che ci riguardano.

È consentito fare attività motoria?

Sì, l’attività motoria all’aperto è consentita purché non in gruppo. Sono sempre vietati gli assembramenti.

L’accesso a parchi e giardini pubblici è consentito?

Sì, parchi e giardini pubblici possono restare aperti per garantire lo svolgimento di sport ed attività motorie all’aperto, come previsto dall’art.1 comma 3 del dpcm, a patto che non in gruppo e che si rispetti la distanza interpersonale di un metro.

Posso utilizzare la bicicletta?

La bicicletta è consentita per raggiungere la sede di lavoro, il luogo di residenza, nonché per raggiungere i negozi di prima necessità e per svolgere attività motoria. È consentito svolgere attività sportiva o motoria all’aperto anche in bicicletta, purché sia osservata una distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.

Naturalmente rimane il “divieto assoluto” di uscire da casa per chi è sottoposto a quarantena o risulti positivo al virus; e la  “forte raccomandazione” per chi ha sintomi da infezione respiratoria e febbre superiore a 37,5, di rimanere a casa, contattare il proprio medico e limitare al massimo il contatto con altre persone.

E per quanto riguarda la zona degli spostamenti:

Posso muovermi in città?

I divieti e le raccomandazioni valgono anche per gli spostamenti all’interno del proprio comune, ivi comprese le regole dettate per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze di lavoro o di salute ovvero di necessità, nonché per il rientro alla propria abitazione.

Ci sarebbe anche l’obbligo, francamente strano e non sappiamo quanto applicabile, dell’autocertificazione da portare con sé. Ovvio che serva per gli spostamenti meno contenuti, a documentare le esigenze di lavoro ecc.: ma il modulo stesso non prevede una autocertificazione per “attività motoria” o per portare a spasso il cane. Un eccellente audio postato in rete  dall'avvocata Simona Venieri di Brescia si sofferma giustamente sugli spostamenti in auto, certamente più sospettabili e punibili in quanto reato penale (articolo 650 Codice penale), esortando a non pagare l'ammenda perché equivarrebbe all'ammissione del reato e alla conseguente iscrizione nel casellario penale: aspettare la notifica, rivolgersi a un avvocato (se già non vi hanno affibbiato un avvocato d'ufficio), eventualmente fare ricorso, e in extremis fare la "oblazione" che estingue il reato.

Ma quanto a noi sportivi, siamo certi che le forze dell’ordine abbiano quel grano di sale che permetta di capire quale è la necessità di uno che sta sgambettando su una pista ciclabile; e d’altronde, la ministra-prefetta Lamorgese, dopo aver ammonito che “le uscite in compagnia e la permanenza prolungata all’aperto costituiscono situazioni di rischio”, garantisce “è sempre prevista un’autodichiarazione che potrà essere resa anche seduta stante sui moduli in dotazione alle forze di polizia”.

Anzi (Fiorenza Sarzanini, “Corriere” citato, l’intera p. 5): “Se al momento del controllo non si è in possesso del modulo si può giustificare verbalmente lo spostamento”. Cita anche la sottosegretaria alla salute Sandra Zampa (la più diretta discepola di Romano Prodi, e dunque necessariamente grande intenditrice di attività motoria): “Lo sport e le attività motorie svolte negli spazi aperti sono ammessi nel rispetto della distanza interpersonale di un metro”. La Zampa aggiungeva che i parchi e giardini pubblici possono restare aperti, ma nel giro di poche ore il “suo” sindaco di Bologna, poi quello di Milano e tanti altri (quasi tutti, direi), hanno chiuso i parchi che potevano chiudere, affidandosi al buon senso degli utenti per gli altri.

Quel buon senso che, con un po’ di ‘orgoglio aziendale’ da cui certamente si schermirà il diretto interessato, vorrei chiamare “dottrina Lorenzini”: l’epidemia è grave, non è la peste e nemmeno l’Aids, ma al momento (prima dei vaccini) impegna le strutture sanitarie e i macchinari disponibili (i famosi ventilatori, oltre ai posti letto) al limite delle loro disponibilità (è di oggi la notizia che il tanto decantato ospedale ‘alla cinese’ della ex Fiera di Milano non si fa). Non solo ogni ammalato in più di Covid (seppure quasi sempre curabile) mette in crisi il sistema di accoglienza ospedaliero; ma anche, putacaso, ogni podista (e sciatore, e alpinista ecc. ecc.) che si fa male, si rompe un ginocchio, si becca un infarto, si perde nella neve andando in ipotermia, ecc., o non potrà essere curato perché non c’è posto, o intasando il prontosoccorso toglierà spazi e risorse per i malati da Covid.

Corriamo dunque, da soli o in piccolissimi gruppi (sta a vedere che non posso correre a 99 cm dalla mia partner con cui condivido la tavola, il divano e il letto!); ma stiamo un po’ più accorti. E se ci rompiamo, proviamo ad aggiustarci da soli in casa, o almeno non lamentiamoci se l’ambulanza non ci verrà a prendere entro il tempo che Baldini impiegò a vincere la maratona di Atene. Siamo, come si suol dire, maggiorenni (mica tanto vaccinati): siamo (modo indicativo e congiuntivo-esortativo insieme) responsabili, sappiamo (idem) far fronte alle nostre scelte.

2 commenti

  • Link al commento stefanon morselli Mercoledì, 18 Marzo 2020 21:29 inviato da stefanon morselli

    Oggi il TAR della Campania ha respinto il ricorso contro il ricorso presentato contro l’ordinanza del presidente della Regione Vincenzo De Luca, che vietava di passeggiare e correre.
    La motivazione è che “il rischio di contagio è ormai gravissimo sull’intero territorio regionale” e i numeri sono in forte crescita, perciò va data “prevalenza alle misure approntate per la tutela della salute pubblica”.

    Rapporto
  • Link al commento stefanon morselli Domenica, 15 Marzo 2020 21:42 inviato da stefanon morselli

    Il governatore della Campani, Vincenzo De Luca ha emesso un'ordinanza regionale per impedire a chiunque anche passeggiate e Jogging in solitaria.
    .............................................................

    Nuovo comunicato della Regione Campania per l’emergenza coronavirus. Il presidente della Regione Vincenzo De Luca precisa che non è consentita l’attività sportiva all’aperto, anche se individuale.

    Chiarimento n. 6 del 14 marzo 2020
    Con riferimento all’Ordinanza n.15 del 13 marzo 2020 (Ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19- . Ordinanza ai sensi dell’art. 32, comma 3, della legge 23 dicembre 1978, n. 833 e dell’art.50 del TUEL)

    RILEVATO
    – che, nonostante l’adozione delle rigide misure sopra descritte, è stato segnalato e documentato dalle immagini tv e notizie Ansa che numerose persone continuano a riversarsi sui lungomare, sulle spiagge, strade ed altri spazi aperti della regione, per finalità ricreative e/o sportive in attività che, in quanto itineranti e protratte nel tempo, risultano insuscettibili di concreto monitoraggio e controllo da parte delle Forze dell’Ordine anche al fine di assicurare l’effettivo rispetto della distanza minima di sicurezza di un metro ;
    – che le descritte condotte, anche ove assunte in forma individuale, creano di fatto situazioni di assembramento o comunque di affollamento, stante l’impossibilità di contingentamento dell’accesso ed espongono al rischio incontrollato di contatto e, quindi, di diffusione del contagio;

    – che si registrano, altresì, notizie di riunioni per fini ricreativi e/o sportivi e di feste presso locali pubblici o aperti al pubblico, che costituiscono parimenti occasioni incontrollate di diffusione del contagio, peraltro configuranti fattispecie già rientranti nei divieti imposti con la richiamata ordinanza n. 15 del 13.3.2020;

    – che i dati che pervengono all’Unità di crisi istituita con Decreto del Presidente della Giunta regionale della Campania, n. 45 del 6.3.2020, dai presidi sanitari all’uopo preposti, dimostrano che, nonostante le misure in precedenza adottate, i numeri di contagio sono in continua e forte crescita nella regione;

    CONSIDERATO

    – che la situazione attuale impone di adottare misure idonee ad evitare il più possibile episodi ed occasioni di contagio, tenuto conto delle gravissime ed irreparabili conseguenze collegate all’eventuale ulteriore incremento delle positività al virus e del possibile rischio di paralisi dell’assistenza agli ammalati per insufficienza di strutture e strumentazioni allo stato idonee a fronteggiare l’emergenza, stante la crescita esponenziale della curva di contagio, scientificamente attestata con riferimento ai territori nei quali i focolai si sono registrati antecedentemente;

    – che è in corso di realizzazione il Piano degli interventi urgenti per l’incremento dei posti letto di terapia intensiva e sub-intensiva nelle strutture sanitarie campane e pertanto, nelle more della attuazione degli interventi ivi previsti, risulta indispensabile l’adozione di ulteriori misure volte a garantire la sicurezza per i cittadini che circolano per motivi strettamente necessari e della collettività in generale;

    -che, al fine dell’effettività delle misure, occorre prevedere e applicare ogni più idonea forma di sanzione nei confronti dei trasgressori, tenuto conto dell’aggressività del virus, ampiamente descritta e documentata dagli ultimi report medici e scientifici, che impone misure di deterrenza straordinarie;

    Alla luce delle finalità perseguite con la citata ordinanza e di tutto quanto sopra esposto
    SI PRECISA QUANTO SEGUE
    1. L’attività sportiva, ludica o ricreativa all’aperto in luoghi pubblici o aperti al pubblico non è compatibile con il contenuto dell’Ordinanza n.15 del 13 marzo 2020.
    2. Non è consentito in locali pubblici e/o aperti al pubblico svolgere eventi quali riunioni per fini ricreativi e/o sportivi e feste.

    Rapporto

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