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Giu 11, 2021 3240volte

Il podismo accorre alla pista di Fiorano per una “festa” innovativa

Vari momenti di autori vari Vari momenti di autori vari Roberto Mandelli

SERVIZIO FOTOGRAFICO - 10 giugno - Non è bastato un nubifragio, scatenatosi sull’Emilia centrale nel tardo pomeriggio: all’inizio delle gare, un arcobaleno a 180 gradi sulle colline fioranesi ha annunciato che si poteva procedere con la prima giornata del “Challenge Circuito di Fiorano”, organizzato da Modena Runners Club, società giovane ma che si sta distinguendo per l’intraprendenza oltre che per aver raccolto un gruppo interessante di atleti giovani e soprattutto meno giovani, sia pure senza le disponibilità finanziarie dei grandi gruppi della regione che monopolizzano le classifiche nazionali.

L’idea è maturata verso la fine dell’epoca più buia del confinamento e del proibizionismo, quando l’elezione del nuovo Presidente FIDAL Stefano Mei, e l’amichevole collaborazione col nuovo delegato provinciale di Modena Vincenzo Mandile, hanno indotto a riportare lo sport della corsa anche a Modena (provincia tra le più penalizzate, ma direi anche più amorfe, nell’epoca-Covid).

E se le corse su strada sono tuttora ostacolate da balzelli vecchi (la circolare Gabrielli, per esempio) e nuovi (come lo stupido divieto, degno di una grida spagnola, del pubblico lungo le strade; o l’inutile rilevamento della temperatura, come se tutti quelli con meno di 37°5 fossero automaticamente Covid-free), i Modena Runners hanno pensato, secondo un modello già attivo a Parma (ma che in epoche antiche avevo sperimentato nel reggiano, tra Scandiano e Castelnovo Monti) di portare i praticanti della corsa sulla pista di atletica, luogo al momento più ‘sicuro’ e dove già da varie settimane è ripresa l’attività, perlomeno a livello giovanile.


Come mia personale opinione (lo dice la parola: opinabile), non mi sembra che l’atletica italiana in pista goda di troppa salute: i medaglieri vuoti nelle massime competizioni mondiali, dove i pochi trofei vengono solo da italiani acquisiti o di seconda generazione (per fare un paragone calcistico, più dai Balotelli o Jorginho che da Rossi-Tardelli-Altobelli), mi inducono a pensare che l’italiano medio non apprezzi troppo il rinchiudersi in una pista a inanellare 12 o 25 o 105 giri (personalmente l’ho fatto, per una maratona a Ferrara, ma come esperienza da non ripetere), prediligendo invece gli spazi liberi che si aprono ai margini delle strade o dei sentieri in altitudine. Forse ha ragione lo storico dirigente Fidal Sebastiano Scuderi, che atletica e podismo sono due sport distinti che andrebbero gestiti da due federazioni diverse; ma i podisti, cioè la stragrandissima maggioranza dei tesserati Fidal, sono utili per fare cassa, e sarà difficile lasciarli svincolare.

Stante la situazione, la proposta del Challenge di Fiorano è stata di sposare la strada alla pista, prevedendo quattro meeting di mezzofondo tra giugno e luglio, su distanze dai 400 ai 5000 metri, a formare graduatoria unica con la già classica 10000 su strada “San Donnino Ten”, esistente da vari anni ma il cui tracciato sarà ufficialmente certificato e il 19 settembre concluderà la kermesse.

Interessante e da verificare anche l’idea di una classifica master, che superi le premiazioni di categoria (un po’ patetiche per le età più avanzate) tenendo conto delle due migliori prestazioni in pista più quella su strada, utilizzando i punteggi stabiliti dalla Federazione che rapportino i tempi ai percorsi e all’età. Qualcosa di più del tempo compensato, grazie alla quale non è mai troppo tardi per andare in pista, e non ti devi vergognare se il ventenne ti doppia quattro volte, perché ognuno fa gara a sé, e magari la tua sfida ideale va ad un coetaneo che corre i 1500 metri.


L’occasione è stata opportuna anche per ridare vita, grazie al patrocinio del Comune di Fiorano e all’appoggio della Società RCM, alla più bella pista di atletica della provincia: non quella nota a tutti i patiti dei motori col nome di “pista di Fiorano” (sacrario che i podisti non potevano profanare nemmeno quando partiva da lì la Maratona d’Italia), ma a quella nella frazione di Spezzano (Spsan) a ridosso della collina e della tomba del patriota risorgimentale Ciro Menotti, un carpigiano che ha trovato riposo solo qui: pista recentemente ripristinata, già punto di partenza e arrivo di una delle gare podistiche più apprezzate in provincia, il “Giro delle salse di Nirano”.

Eccoci dunque, all’imbrunire di giovedì 10 giugno, sotto il guanto di velluto di Alberto Cattini, Simona Bedeschi, Roberta Lodesani ed Enrico Zanella (più tanti altri sottotraccia), con la direzione tecnica di Christian Mainini e il sobrio commento di Claudio Bernagozzi, alla prima serata, che prevedeva gare sui 400, 1500 e 5000 metri e aveva raccolto 240 iscrizioni, inclusi nomi di prestigio dalla regione e fuori.

Lascio la parola al comunicato ufficiale Fidal di Giorgio Rizzoli per le distanze più brevi.

Il miglior risultato tecnico è stato ottenuto nei 1500 metri femminili vinti da Sofia Giobelli, venticinquenne della Atl. BS '50 Metallurg. San Marco, che ha vinto la gara in 4.26.86. Non è il primato personale di questa atleta, che l'anno scorso aveva corso questa distanza in 4.24.56. Al 2° posto si è piazzata la master sf40 Fiorenza Pierli (Corradini Rubiera) in 4.37.96, primato personale. Seguono la master sf35 Elena Borghesi (Atl. Santamonica Misano) in 4.45.31 e l'allieva Giulia Bertacchini (Fratellanza 1874 Modena) in 4.46.47 e oltre 3 secondi di progresso.
Nei 1500 metri maschili vittoria di Omar Stefani (Atl. Lecco Colombo Costruzioni) in 4.00.50, seguito da Giovanni Fontana Granotto (Expandia Atl. Insieme Verona) in 4.05.65 e a Gianmarco Accardo (Fratellanza 1874 Modena) in 4.05.85. Interessanti le prestazioni dei master sm60 Marco Moracas (Fratellanza 1874 Modena) con 4.41.22 e sm65 Luciano Magagnoli (Centro Atl. Copparo) con 5.18.72, prestazioni non lontane dai rispettivi primati regionali.


Nei 400 metri maschili i migliori tempi sono stati di 2 atleti della Fratellanza: Luca Calvano 49..28 e Lorenzo Lamazzi 49.34; al 3° posto Tommaso Rabbi (Cus Parma) con il primato personale di 50.30.
Nei 400 metri femminili 2 atlete sotto il minuto; 1° posto per Veronica Valcavi (Self Montanari Gruzza) in 58.53, davanti a Alessia Gaggini (Francesco Francia) in 59.45.

Nel giro di pista si sono classificati in totale 59 atleti (di cui 23 donne): i vincitori, sia uomo che donna, erano entrambi di ‘ben’ 25 anni (la ragazza era la più anziana del lotto, mentre tra i maschi le macchie di colore, fra tanti millennials, erano costituite da due classe 1969 e 1976 de “La Fratellanza”.

Età media appena più elevata tra i 54 uomini e le 29 donne dei 1500: due SM 65 e tre SM 60 (tra cui Medardo Corsinotti, vincitore di tante corse su strada negli anni Ottanta-Novanta), e molte stradiste, tra cui mi piace citare le compagne di tante competitive e non-comp sulle strade modenesi-reggiane, Eugenia Ricchetti, Carmen Pigoni, Annarosa Mongera più altre che quasi non riconosco perché mi davano sempre la polvere. A occhio, direi che in questa classifica femminile dei 1500 si veda più che altrove il successo di aver portato dalla strada alla pista tante ragazze e signore altrimenti, forzatamente, ‘sottooccupate’.

Per i 5000 ridò la parola al comunicato ufficiale.

Nei 5000 metri maschili doppietta dei fratelli Ercoli del Circolo Minerva. La classifica assegna il 1° posto a Fabio Ercoli in 15.13.43 e il 2° a Marco Ercoli in 15.13.50. Al 3° posto Marco Fiorini (Atl. Castenaso Celtic Druid) in 15.23.12, poi lo junior Marco Cornali (Atl Reggio) in 15.43.60.
Nei 5000 metri femminili 1° posto per Laura Ricci, sf40 della Corradini Rubiera, in 19.15.19, davanti a Francesca Selmi (Pistoiatletica 1983) in 19.41.48.


Questa gara (divisa in tre batterie maschili, per un totale di 41 arrivati, e una  a sé per le 7 donne che si sono cimentate nei 12 giri e mezzo) ha ovviamente attirato i più anziani, e – direi – una stragrande maggioranza di stradisti: la classifica generale vede ai primi posti quelli della prima batteria, la più veloce, dove hanno vinto appaiati i due gemelli Ercoli, trentunenni, davanti al 25enne Fiorini e al diciottenne Cornali, che ha preceduto di 6” il compagno di squadra Salvatore Franzese, più anziano di 12 anni e ben noto alle competizioni stradali. Dodicesimo assoluto, nella classifica cumulativa, risulta il primo della batteria sulla carta più debole (quella in cui avevano meritatamente schiaffato sia il sottoscritto sia Stefano Morselli, che per mezz’ora ha lasciato l’obiettivo fotografico al collega Jader Consolini ed è entrato in pista): Fabio Poggi, 44 anni, da Castelnuovo Rangone e tesserato Modena Atletica, ci ha doppiato grosso modo tre volte finendo in un 16:52 che sicuramente gli varrà una miglior batteria alla prossima edizione.

Gli ha tenuto testa, finendo a 8 secondi, solo il ventisettenne Saimir Xhemalai, un Modena Runner che per una volta è venuto in pista, dai terreni trail dove già eccelle con vari successi nazionali, e nella graduatoria finale si piazza 14° precedendo di un secondo e mezzo il vincitore della batteria ‘intermedia’, il correggese Gilioli, più giovane di lui di un anno. Date di nascita variabili tra il 2005 di Giuliano Manzi (21°) e il 1949 di Mauro Zoboli, a testimoniare il largo spettro di attrazione per questa gara. A fare giustizia provvedono i punteggi ‘compensati’ (vedi sotto), per lui o ad esempio per Fausto Barbieri, un classe 64 di queste parti (Maranello), la cui fluente barba bianca non gli ha impedito di segnare un 18:42.

Tra le donne, tutto o quasi come prima del lockdown: Laura Ricci, classe 1979, col suo passo rasoterra da stradista si impone di 26” sull’andatura più aerea, da pistard, di Francesca Selmi (classe 1998), doppiando tutte le altre, tra cui due signore classe ’69 e l’onnipresente Georgina Busuoli da Bondeno, del ’72. Insomma, anche nel mondo cosiddetto rosa chi fa la strada non ha età e preferisce le distanze lunghe.

11 giugno - Ed eccoci alle classifiche ‘compensate’ master, che in un solo elenco mettono insieme 45 partecipanti uomini e 24 donne senza distinzione di gare (però i 1500 sono i più generosi nel regalare piazzamenti): in testa per il momento è Marco Moracas, SM 60 de La Fratellanza, il cui 4:41 sui 1500 produce 1028 punti, mentre Manuel Dallabrida, SM 45, ne fa 1006 col suo 4:08. Un bel balzo in avanti compie il ferrarese Luciano Magagnoli, M 65, con 5:18 nei soliti 1500, che vale 797 punti, e lo mette davanti a un altro “Fratello”, Giancarlo Bonfiglioli, M 50 che col suo 4:44 era finito appena dietro a Moracas. Il tempo di Fausto Barbieri sui 5000 lo issa al 12° posto, mentre Corsinotti è 14° e Poggi 15°.

Nelle parti basse, il derby di Podisti.net Morselli-Marri, vinto sul campo dal primo, viene rovesciato (diciamo così) dal Var, che al sottoscritto assegna 303 punti, solo 188 al collega.

Tra le donne, è Fiorenza Pierli, che nei 1500 aveva ceduto soltanto a una venticinquenne, a capeggiare la graduatoria; i 5000 vittoriosi della Ricci la collocano invece appena al 9° posto. Poco dietro lei, Eugenia Ricchetti (unica F 60 della graduatoria), poi Carmen Pigoni F 55, entrambe sui 1500; mentre fra le donne intrepide che hanno sfidato i 5000, Barbara Debbi, Barbara Giovanelli e Annalisa Tironi sono separate dall’inezia di 15 punti.

Insomma, una gara nella gara, un modo nuovo di fare le classifiche, un motivo di interesse in più per la prossima puntata tra due settimane.

Informazioni aggiuntive

Fotografo/i: Stefano Morselli
Fonte Classifica: Fidal Emilia Romagna

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