Direttore: Fabio Marri

* Per accedere o registrarsi come nuovo utente vai in fondo alla pagina *

Maurizio Lorenzini

Maurizio Lorenzini

appassionato di atletica, istruttore Fidal e runner

Milano, 7 aprile 2018 – Svelata oggi nella sede del Marathon Village, al MiCo LAB all’interno della Fiera di Milano, la rosa dei top runner che domani alle ore 9:00 si presenterà al via della XVIII edizione di EA7 Emporio Armani Milano Marathon, competizione internazionale sviluppata su un percorso di 42,195 km con partenza e arrivo in Corso Venezia, organizzata da S.S.D. RCS Active Team – RCS Sport.

Federico Rosa, Direttore di Gara, ha presentato gli atleti favoriti e si è detto positivo sulla competizione di domani: “A Milano gli atleti hanno sempre fatto bene, restando sotto le 2h10’. In questa edizione punteremo molto sulle donne e cercheremo di abbassare ancora di più i tempi”.

A tenere alta la bandiera italiana, si presenteranno domani all’appuntamento milanese Rosalba Console (pettorale F7), classe 1979, forte di quattro titoli italiani sulla mezza maratona (2003-2009-2010-2016) e due titoli sui 10000 metri (2008-2016). Fatna Maraoui (pettorale F5) atleta dell’Esercito italiano, classe 1977, tornerà a correre la Milano Marathon: “Due anni fa a Firenze sono arrivata seconda con 2h30’. La gara di domani sarà una grande conferma per me, per arrivare a qualificarmi agli europei“.

Tra le favorite le tre keniote Sheila Chepkech (pettorale F1), classe 1990, vincitrice della scorsa edizione dove ha anche ottenuto il suo personal best, Lucy Wangui Kabuu (pettorale F2), classe 1984, e Vivian Jerono Kiplagat del 1991 (pettorale F3). In campo maschile si contenderanno la vittoria, con il pettorale numero 1, i kenioti Edwin Koech (classe 1992), medaglia d’oro lo scorso anno, Justus Kipkosgei Kimutai (classe 1993) con il pettorale numero 3 e il giovanissimo etiope Tura Seifu Abdiwak (classe 1997), pettorale numero 2, accreditato di un best time di 2h04’44’ e quindi atleta più veloce di sempre a correre una maratona italiana.

A chiudere la presentazione l’intervento del maratoneta italiano Danilo Goffi che domani metterà a disposizione degli atleti amatoriali la sua esperienza di grande campione. Goffi coordinerà un gruppo di pacer con particolare attenzione alla fascia oraria compresa tra le 2h35’ e le 2h55’, mentre l’ormai tradizionale gruppo coordinato da Renzo Barbugian si occuperà dei tempi tra le 3h00’ e l 6h00’.

EA7 Emporio Armani Milano Marathon prenderà il via domani, domenica 8 aprile alle ore 09:00 da Corso Venezia. Alle ore 09:45, avrà inizio la staffetta benefica Europ Assistance Relay Marathon EA7 Emporio Armani Milano Marathon sarà trasmessa in diretta su FOX Sports (canale 204 di Sky), domenica 8 aprile alle ore 10:00 e in replica alle 20:30 su Fox Sports Plus (canale 205 di Sky).

Presentata oggi, presso la sala consiliare di Palazzo Landriani, a Seregno, la 100 chilometri che si correrà il prossimo 15 aprile, gara valevole come campionato italiano di specialità.

Come di consueto previste anche le distanze di 60 chilometri e mezza maratona. Per Seregno è ormai tradizione ospitare la più classica delle lunghe distanze, infatti si correrà da queste parti per la decima volta; una gara che nel passato è stata anche sede dei campionati del mondo, proprio nel territorio della Brianza. Presente alla conferenza il presidente del Comitato Fidal Lombardia, Gianni Mauri. 

Un appuntamento che nel 2018 è ancora più importante perché, come precisato da Gregorio Zucchinali (presidente IUTA) sarà, per gli atleti italiani, anche prova di selezione per il campionato del mondo che si correrà in Croazia, il prossimo 8 settembre.

Prevista la presenza di numerosi atleti di livello nazionale, tra questi Chiara Milanesi, che proprio su questo percorso nel 2017 fissò il suo personal best in 8:34:43 Ecco il programma delle gare e gli orari di partenza: ore 07.00, 100 chilometri e 60 chilometri ore 09.00, mezza maratona ore 09.45, Straseregno, non competitiva di 8 chilometri, partecipazione aperta a tutti

Un esercito di 400 volontari presiederà il percorso; la modifica apportata, si eviterà il passaggio nel parco Porada, contribuirà a renderlo più veloce, a beneficio di tutti gli atleti che vorranno migliorarsi sulla distanza. Ritiro pettorale già da sabato 14 aprile, presso il PalaSomaschini, via della Porada- Seregno, a partire dalle ore 14. Previsto pasta party dalle ore 19.00, a disposizione degli atleti e dei loro accompagnatori.

Iscrizioni ancora possibili: http://www.centokmseregno.it/2017/iscrizioni/

 

Milano, 28 marzo 2018 – Nella splendida cornice della sala Alessi di Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, è stata presentata oggi la XVIII edizione di EA7 Emporio Armani Milano Marathon, manifestazione internazionale di running organizzata da S.S.D. RCS Active Team – RCS Sport, che domenica 8 aprile richiamerà nel cuore della città meneghina top runner provenienti da ogni parte del mondo e amanti della corsa.

Con partenza e arrivo in corso Venezia, l’evento prenderà il via alle ore 9:00 e si snoderà lungo un percorso cittadino di 42 km attraverso i luoghi più suggestivi della città. Moderatrice della conferenza stampa la campionessa azzurra Lucilla Andreucci, vincitrice della prima edizione della maratona, che ha presentato la “padrona di casa” Roberta Guaineri, assessore al turismo, sport e qualità della vita del Comune di Milano: “Tutta la cittadinanza condividerà l’importanza di ospitare un evento come la maratona, che radunerà a Milano migliaia di runner, tra professionisti e appassionati – il commento dell’Assessore – la manifestazione assume un’ulteriore valore anche per il sostegno ai progetti legati alle Onlus”.

Il secondo intervento è stato quello di Andrea Monti, Direttore de La Gazzetta dello Sport che ha voluto ricordare l’impegno e l’attenzione editoriale verso un appuntamento così importante come la EA7 Emporio Armani Milano Marathon: “Il nostro è un quotidiano da sempre vicino al popolo del running, che supportiamo tutto l’anno sia online che offline. Crediamo che la maratona meneghina abbia tutte le caratteristiche per essere inserita nel panorama internazionale delle grandi competizioni agonistiche, visti gli importanti risultati raggiunti in questi anni”. Di importanza fondamentale sono gli obiettivi tecnici della manifestazione. Andrea Trabuio, Responsabile Mass Events di RCS Sport e Direttore della Milano Marathon, ha riportato la dichiarazione di Paolo Bellino: “Come testimoniato dal tempo del vincitore della passata edizione, che costituisce la miglior prestazione di sempre realizzata sul suolo italiano, il percorso della EA7 Emporio Armani Milano Marathon è già conosciuto per essere il più scorrevole tra le “city marathon” italiane” - queste le parole del Direttore Generale di RCS Sport.

Mai come quest’anno, infatti, il motto della 42km milanese sarà “Run Fast”. Andrea Basso, Coordinatore Generale dell’evento, ha raccontato le caratteristiche tecniche del tracciato di gara: “Abbiamo lavorato negli ultimi quattro anni per rendere il percorso scorrevole e adatto a chiunque voglia migliorare il proprio personal best. Abbiamo ulteriormente velocizzato il tracciato nei chilometri iniziali, diminuendo il numero di curve e allargando la strada, a beneficio dei top runner ma anche degli amatori. L’evento inizierà alle ore 9:00, in anticipo di mezz’ora rispetto alla scorsa edizione, per sfruttare al meglio le condizioni climatiche e per ridurre l’impatto della manifestazione sulla vita cittadina”. L’obiettivo, condizioni climatiche e strategia di gara permettendo, è quello di dare l’assalto alla barriera delle 2h07’, per fa entrare Milano nella ristretta élite delle gare più veloci al mondo. Trabuio ha poi svelato le maglie tecniche di gara, ideate e realizzate per maratoneti e staffettisti da EA7 Emporio Armani, per il secondo anno consecutivo Title e Technical Sponsor dell’evento.

Per il secondo anno il Marathon Village si troverà all’interno del quartiere City Life, presso il Mico LAB: circa 5.000 mq di superficie dove runner, pubblico e cittadini potranno ritirare i pettorali, visitare le vetrine riservate ai nuovi prodotti e partecipare a diversi workshop e sessioni di fitness e training. Il villaggio espositivo sarà aperto venerdì 6 (dalle 10 alle 20) e sabato 7 aprile (dalle 9 alle 19). Accanto alla maratona individuale, non può mancare infatti la corsa non competitiva a staffetta per team di 4 persone. La Europ Assistance Relay Marathon è ormai da otto anni (edizione “zero” nel 2010) un appuntamento imperdibile per i runner che vogliono coniugare il piacere di una sana attività fisica con quello di raccogliere fondi a favore di una delle Organizzazioni Non Profit che hanno aderito al Charity Program 2018. Sono oltre 100 le onlus che fanno affidamento sulla generosità e la determinazione dei propri sostenitori per confermare EA7 Milano Marathon come il singolo evento sportivo italiano più rilevante per le attività di fundraising. A rappresentare le istituzioni il Colonnello Domenico Di Rosalia dell’Esercito Italiano, Ten.Col Domenico Martucci e l’Appuntato Scelto Danilo Goffi. Il noto carabiniere-maratoneta correrà la Europ Assistance Relay Marathon con altri tre colleghi e destinerà i fondi raccolti agli orfani dei caduti in servizio.

Domenica, 25 Marzo 2018 16:43

Milano – 43^ Stramilano Half Marathon

Non è stato record di partecipazione o di tempi per questa mezza maratona, ma il livello tecnico è stato comunque elevato.

I primi tre atleti sotto i 61 minuti ed i primi dieci entro 1:04’. Questo l’esito della gara agonistica, combattuta almeno fino al km 15, che ha visto il vincitore Kibitok Felix (Kenya) sfiorare di soli 11 secondi la soglia dei 60 minuti, infatti ha chiuso in 1:00:11. Secondo posto per l’eritreo Solomon Shumay Mogos (1:00:40) e terzo per il keniano Mwangi Paul Kariuki; i primi tre della classifica hanno realizzato il proprio record personale. Primo italiano Pietro Bomprezzi (1:06:55), a seguire Nicola Bonzi (1:07:34) e Andrea Soffientini (1:07:40).

Apparentemente meno battaglia in campo femminile, con l’etiope Kebede Sutuma Asefa che vince in 1:07:54, dopo aver lasciato le avversarie già poco prima del km 10. Sono oltre due i minuti di vantaggio su Karanja Ruth Waithira (Kenya – 1:10:15), seguita a sua volta da Esikon Pauline Nagaroi (Kenya – 1:12:27). Prima italiana Alice Gaggi, forte interprete della corsa in montagna, che porta il suo personale a 1:13:40. A seguire Teresa Montrone (1:17:01) e Gloria Giudici (1:19:21).

Condizioni meteo praticamente perfette per “fare il tempo”, forse solo un po’ di vento sulla circonvallazione ha disturbato la gara di testa. Come detto, molto vicino ai 60 minuti il tempo del vincitore, l’impressione è che ci sia stata qualche indecisione nei ritmi da seguire, nella fase iniziale della gara; altrimenti è probabile che si potesse realizzare il fatidico sub 60 minuti; impressione confermata dalla relativa facilità con la quale ha vinto Kibitok, che ha corso, da solo, gli ultimi 6 chilometri alla media di 2’50/km.

Per il resto è stata la solita Stramilano, ben gestita ed organizzata; e anche rispettata dai milanesi, cosa non da poco. Pretendere il supporto, che spesso chiedevano i colleghi podisti, forse è un po’ troppo, personalmente mi accontento di poter correre nella massima sicurezza, su un percorso bello e veloce, ammesso di avere le gambe per poter andare forte….

Voto massimo alla vera novità: partenza ed arrivo in piazza del Castello, una logistica migliore e decisamente più funzionale che in precedenza, tutto raccolto in breve distanza. Manca il fascino dell’arrivo in Arena? Forse, ma era davvero tutto troppo scomodo e complicato, ed allora meglio così. Qualche leggera modifica del percorso ha reso la Stramilano complessivamente più veloce ma altrettanto bella. Ho corso nei dintorni dei pacer dei 4’45/km (proiezione tempo finale 1:40), bravi nel gestire il ritmo, tanto quanto nell’incoraggiare chi faceva parte del loro gruppo. Bravi anche nel fare il “paracadute”, ovvero mettersi a disposizione di chi tendeva a staccarsi per riportarlo in gruppo. Cito solo Cesare Corona, mi vogliano scusare gli altri di cui non conosco il nome, ma ai quali faccio i miei complimenti.

All’imboccatura del rettilineo di arrivo batto il cinque ad Andrea Alzati, stravolto più di quelli che hanno corso per 21097 metri. Andrea è anima, cuore e motore di questa manifestazione, senza dimenticare gli altri componenti del team Stramilano: Michele Mesto, Cesare Toninelli, Aldo Gelosa ma anche i tanti altri che appaiono meno eppure sono fondamentali perché tutto funzioni al meglio. A proposito degli “altri”: passando sotto la linea del traguardo, senza clamore ma con tanto affetto, ho rivolto un commosso saluto ed un pensiero a chi questa volta non ho ritrovato all’arrivo.

Ciao Lamberto.

Sarà, come spesso accade, sfida Kenya contro Etiopia, di certo ci sono tutti i presupposti perché cada il record della gara, un obiettivo più volte dichiarato dagli organizzatori.

Giova ricordare che già nell’edizione 2017 nella gara maschile venne realizzato il record della manifestazione, quando Koech Kipngetich Edwin, vinse in 2:07:13, che tra l’altro a tutt’oggi rappresenta il miglior crono mai corso in una maratona italiana. Per il prossimo 8 aprile ci sarà ancora Koech, chiamato a difendere il suo titolo, ma gli avversari sono di alto livello; in particolare il giovane etiope Seifu Tura (21 anni), che recentemente a Dubai, in una gara di alto livello (i primi 7 sotto 2:05:00) ha fermato i tempi a 2:04:44.

In via di definizione la partecipazione degli atleti italiani.

Anche al femminile torna la vincitrice di Milano 2017, la keniana Sheila Chepkech, recentemente miglioratasi alla maratona di Kosice con un crono finale di 2:29:13. A contenderle la vittoria l’esperta Lucy Kabuu, accreditata di un ottimo pb (2:19:34) sia pure un po’ datato (Dubai 2012). L’

L'Italia, salvo variazioni e/o successive inclusioni, sarà rappresentata da Rosalba Console e Fatna Maraoui. Entrambe non più giovanissime corrono ancora forte e potrebbero non essere così lontane dal podio. Questi sono solo i primi nomi dei possibili protagonisti rivelati dagli organizzatori, per una EA7 Milano Marathon 2018 che vuole confermarsi gara top per contenuto tecnico a livello italiano

Domenica, 18 Marzo 2018 23:20

Scarpadoro Vigevano, in arrivo altre foto

Restate sintonizzati, dopo le foto già pubblicate di Roberto Mandelli e Carlo Vincenzi, entro domani online anche i quasi 4.000 scatti di Arturo Barbieri. http://www.podisti.net/index.php/in-evidenza/item/971-vigevano-pv-12-scarpa-doro.html

Domenica, 25 Febbraio 2018 17:40

La Maratona delle Terre Verdiane e il suo Gene

Due persone che si conoscono e si piacciono da sempre, Giancarlo Chittolini e Gene Gnocchi, la voglia di mettere sempre un ingrediente in più nella proposta delle Terre Verdiane, anche se non podistica in senso stretto; la passione per lo sport del noto comico, più calciatore (anche di buon livello) che podista, ma consapevole dell’importanza della corsa per la base atletica.

Mettete tutto insieme e viene fuori, il sabato pomeriggio, un simpatico aperitivo alla Maratona delle Terre Verdiane; il contesto è bello, il Teatro Nuovo, i comprimari Gelati, Pasini e il principe Diofebo Meli Lupi (in forma smagliante) si sono prestati con grande simpatia alle sollecitazioni, talvolta provocazioni, di Gene Gnocchi. C’era un’altra importante ragione per esserci, come ribadito più volte da Spino-Chittolini, una nobile causa: l’incasso devoluto per una terribile malattia, la SLA, per ricordare un campione ed un amico dei due primattori: Michele Concari. Serata conclusa nella taverna del Teatro Congressi, offerta la cena a tutti, anche a chi non era a teatro.

Oggi invece è andata in scena la 21^ edizione della Sojasun Maratona delle Terre Verdiane, più complicata del solito per chi organizza ma soprattutto per chi corre, in particolare per quelli che hanno scelto la Corsa del Principe o di fare l’intera maratona. Neve nei primi chilometri di gara, fino a Fidenza, e soprattutto freddo, vento laterale e spesso contrario, almeno fino alla mezza. Infatti dopo Fontanellato il percorso ha cambiato direzione e addirittura il vento in alcuni tratti aiutava l’incedere dei podisti. I risultati tecnici, sostanzialmente tutti, ne hanno risentito ed i crono sono stati inevitabilmente peggiori delle aspettative.

Terre Verdiane 2018

Come al solito sostanzioso il menu: la velocissima Salso-Fidenza, poco più di 9 chilometri; la mezza di Fontanellato, con l’arrivo nella piazza della bella Rocca; la Corsa del Principe, circa 29 chilometri con lo splendido passaggio finale nel Castello e nel suo parco (mi piace troppo, l’ho fatto due volte); infine la maratona, con arrivo a Busseto. Come sempre partenza simultanea di tutte le gare da via Matteotti a Salsomaggiore. Organizzazione come al solito, molto complessa, ricordo a chi non conosce questa manifestazione che c’è tutto un movimento di bus che riportano i partecipanti alla partenza, ma anche dall’arrivo alla partenza, per chi ha deciso di ritrovarsi la macchina al termine della propria fatica. Per quel che ho vissuto e sentito, mi pare sia andato tutto bene. Un dettaglio, non irrilevante: finalmente una sacca per consegnare il proprio cambio di dimensioni assolutamente adeguate, cosa che raramente accade.

Qualche nota sulla cronaca della gara, in ordine sparso. Alla maratona vince, o meglio, rivince facilmente il marocchino Tariq Bamaarouf (terzo in 2:16:41 all’ultima Venice Marathon). Il promettente Alessandro Giacobazzi (pb in maratona di 2:15:24, Torino 2017), ha fatto un allenamento/ test alla Corsa del Principe, girando al ritmo di 3’23/km. Poco distante il lombardo Loris Mandelli, che ha chiuso alla media di 3’29/km, anche lui ha messo nel mirino la sua maratona. Alla Salso-Fidenza vince Isabella Morlini. Ecco comunque i podi di tutte le distanze.

Maratona maschile
1) Tariq Bamaarouf, 2:31:49 2) Stefano Velatta, 2:38:57 3) Davide Scarabelli 2:44:33

Maratona femminile
1) Eleonora Gardelli, 3:11:26 2) Manuela Rebuzzi, 3:13:19 3) Elena Di Vittorio 3:18:40

Corsa del Principe maschile (29 km)
1) Alessandro Giacobazzi 1:38:05 2) Loris Mandelli 1:40:57 3) Matteo Vecchietti 1:47:12

Corsa del Principe femminile (29 km)
1) Sara Martinelli 2:00:14, 2) Fulvia Corbella 2:05:24 3) Lorenza Banchetti 2:06:27

Mezza Maratona maschile
1) Alessandro Bossi, 1:16:56 2) Alberto Gattinoni 1:16:57 3) Mattia Rombini 1:17:30

Mezza Maratona femminile
1) Karin Angotti, 1:26:27 2) Cristina Trestin, 1:35:10 3) Claudia Magnani 1:35:56

Salsomaggiore – Fidenza maschile (km 9,3)
1) Fabio Ciati, 32:09 2) Cristian Ciobanu 32:55 3) Andrea Tonon 33:03

Salsomaggiore – Fidenza femminile (km 9,3)
1) Isabella Morlini, 35:12 2) Roberta Maestri 38:50 3) Barbara Massimi 39:44

Nella sezione "classifiche" i file completi

Un viaggio piuttosto lungo, tre voli per raggiungere Eldoret, complessivamente sono quasi 24 ore.

E cosa fa un podista per smaltire la fatica? che domanda…corre! o almeno ci prova. Già, perché a queste altitudini (2100 metri) si fa fatica persino a camminare. Mi dico che è solo l’effetto della stanchezza, del cambio del clima, che domani sarà meglio…forse.

Il mio albergo, un simil resort, è spartano secondo i canoni europei, in realtà l’unica cosa che manca è una buona connessione internet. E’ posizionato poco fuori la città di Eldoret.

Il 28 gennaio è il grande giorno , si è corsa oggi la 27^ edizione del Discovery Kenya Cross Country, a poca distanza dalla città ,la più importante gara di corsa campestre in Kenya; hanno partecipato davvero tutte le categorie giovanili, fino ai senior donna e uomo, rispettivamente sulle distanze di 8 e 10 km.

Uno spettacolo unico, indescrivibile. Il comitato organizzatore è composto tanti grandi atleti ed ex atleti, uno su tutti: Paul Tergat. Conoscevo le sue capacità tecniche, ora ho scoperto anche il grande uomo che c’è dentro.

Il percorso, articolato su un giro da 2 chilometri, è sostanzialmente piatto e veloce, anche se non mancano proprio le curve. Molti lo hanno corso a piedi scalzi e le scarpe chiodate le vedo apparire solo con gli Under 20, e nemmeno tutti le calzano. I tempi di accredito sono notevoli, al femminile mediamente sono pari a 3’20/km, al maschile intorno a 3’/km.


Gabriele Rosa (la Rosa & Associati organizza la manifestazione unitamente alla Athletic Kenya Central Rift), coordina, vigila, dirige con discrezione tutte le fasi di una manifestazione complessa, eppure tutto gira bene.

Difficile trasmettere le emozioni vissute in questa giornata; è una sorta di nostro Campaccio, però alla radice quadrata, qui le categorie partono da Under7 (corrono 500 metri). Spettacolari questi bambini, molti sono scalzi, altri hanno calzature assolutamente improbabili per correre (lo fotografie che pubblicheremo ne danno ampia prova).

Nel pomeriggio si forma un gruppetto di runner del gruppo che qualcuno ha già definito il “Rosa Team” (ma lui, sarà d’accordo?): andiamo sulle famose strade rosse, non si trova un metro di piano, tantissime le ondulazioni e il fondo è molto “variegato”. L’atmosfera è a suo modo magica, persone che vivono in condizioni davvero difficili, ma al tuo passaggio tutti ti sorridono e ti salutano, i bimbi in particolare, ti dicono "how are you" se gli rispondi in genere non sanno più cosa altro dire, ma è bellissimo.

Mille altre cose da scrivere e descrivere, rimando tutto ad un possibile diario di bordo, al mio ritorno.

 

IL VIDEO

 

 

Mercoledì, 10 Gennaio 2018 19:36

Trieste: il mio trail della Bora, senza Bora

Probabilmente non sarò mai un vero trailer ma questa esperienza mi è piaciuta davvero tanto. Intendiamoci, tra il vasto menù ho scelto la soluzione meno complicata, “S1 Half” di 21 chilometri, quindi niente lunghe distanze e dislivelli esagerati, ma proprio per questo ho potuto apprezzare al meglio le caratteristiche di questa specialità.

Un approccio, quindi, relativamente tranquillo, un trail easy, che probabilmente il direttore di questo sito definirebbe “trailino”. Non mi manca l’abitudine a correre fuori strada, appena posso vado su sterrati e sentieri boschivi, anche se qui le cose sono un po’ più complicate. Difficile trovare tratti di vero falsopiano, si sale e si scende in continuazione, peraltro su fondo molto scivoloso causa la pioggia dei giorni precedenti. Alcuni passaggi ti scordi di correre ma anche quasi di camminare decentemente. Benvenuto nel mondo dei trail…qualcuno potrebbe dire.

Ciò che mi ha particolarmente colpito di questa Corsa della Bora è stata l’organizzazione, in particolare per quanto riguarda il pre e il post gara siamo su livelli eccellenti; non so proprio come vadano le cose in simili manifestazioni, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza, punto cruciale quando si corre in certi contesti. Alla Corsa della Bora raccomandazioni e consigli scritti e ripetuti sino alla noia, assistenza continua lungo il percorso, ristori ben forniti. Tanti volontari nei punti critici, alcuni addirittura attrezzati con corde. Ma prima ancora di correre, bus che ti raccolgono ovunque per portarti alla partenza… insomma, la promessa “vieni a correre a Trieste, alla Corsa della Bora, a tutto il resto ci pensiamo noi” è perfettamente mantenuta.

Il percorso: si parte da Opicina, più precisamente dall’Obelisco, eretto nel 1830 in onore di Francesco I. Non piove, alla faccia delle previsioni, ma Tommaso de Mottoni “deus ex machina” del comitato organizzatore, raccomanda prudenza e ancora prudenza, i partecipanti sono attesi da un fondo particolarmente scivoloso. Il “race guide”, uno dei tanti accessori obbligatori da portarsi appresso (oltre a liquidi, cellulare, torcia elettrica, etc) dice che alla fine si scenderà da 300 metri fino a livello del mare, tuttavia descrive minuziosamente anche tutto quello che succede nel mezzo, fino ad assommare 500 metri di dislivello positivo.

Dopo i primi 300 metri di salita a freddo, poco gradita, il percorso prosegue in leggera discesa e facilmente corribile sino al km 5; si corre sul crinale, attraversando diversi tratti boschivi davvero belli, che di tanto in tanto aprono alla bella vista sul golfo di Trieste. Da qui e fino al km 10 il percorso diventa impegnativo, difficile trovare piano, falsopiano o fondo facile. Poco dopo la graziosa cittadina di Santa Croce (dove è situato uno dei tre ristori) si trova un tratto di discesa piuttosto impegnativo, un primo test per capire come stanno le gambe. Personalmente le mie …. non si lamentano, corro abitualmente su sentieri boschivi, con salite e discese, e questo certamente aiuta. Invece provo un po’ di disagio causa la totale desuetudine a correre con lo zaino.

Dopo il km 15…mi perdo, e con me un piccolo gruppo di altri partecipanti; ero in un tratto di corsa facile, rilassato e, molto banalmente, sono andato dietro a quelli che mi stavano davanti, e con me …quelli che mi venivano dietro. Uno di questi, per sua stessa ammissione, stava seguendo il percorso del 2017, che proprio in quel punto era stato modificato. Pazienza, non avevo nessuna velleità agonistica per questo mio primo trail. Ci abbiamo messo un po’ a ritrovare la retta via, in effetti in quel bivio c’erano delle fettucce attaccate alle piante, sia nel punto specifico che pochi metri dopo la deviazione, probabilmente ero troppo rilassato e poco abituato, mentre corro, a capire la direzione da prendere.

“Il finale suggestivo…tutt’altro che scontato” (come promesso nelle comunicazioni) in effetti è stato una faticosissima sorpresa: una picchiata verso la spiaggia, attraverso un bosco con pendenze severe e con tanto fango da non riuscire letteralmente a stare in piedi. Poi una spiaggia di sassi e massi ed infine la risalita verso Visogliano, un centinaio di metri di dislivello da superare con le gambe che ormai si rifiutano di avanzare. Il passaggio a Portopiccolo, un lussuoso complesso residenziale a Sistiana, mi fa pensare: sono indeciso se si tratti di un fantastico posto oppure di un altrettanto fantastico pugno in un occhio in un bellissimo tratto della costa. Finalmente l’arrivo al Bora Village, un centro direi bene attrezzato ad ospitare l’arrivo di questa manifestazione.

Bene, mi porto a casa questa bella esperienza, le gambe gridano ancora vendetta, del resto queste corse, su questi percorsi, vanno adeguatamente preparate. Magari sarà la volta proprio nel 2019.

Sabato, 06 Gennaio 2018 18:00

Trieste - S1 Trail la Corsa della Bora

Non è stata un’edizione “della Bora”. Questa terza volta dell’evento di trail running, organizzato da ASD SentieroUno, c'è stata la beffa dallo scirocco. Giornate miti, umide e nebbiose, per quel che riguarda il meteo. Ma forse anche per questo è un’edizione che ha registrato un’ulteriore crescita e un successo di partecipazione, essendo riuscita a far concludere la propria prova ad oltre 900 atleti (con 70 atleti ancora in gara al momento che vi scriviamo) sulle quattro distanze competitive da 8, 21, 57 e 167 chilometri.

I vincitori di Ipertrail-167km sono Luca Guerini e Maria Elisabetta Lastri, che hanno concluso sostanzialmente con lo stesso tempo 28:56:56. Michele Piatto ed Enrico Viola, entrambi atleti di casa, sono risultati rispettivamente secondo e terzo con il tempo di 30:11:36 e 31:50:08. Al femminile il secondo posto per Cristiana Follador, già vincitrice della prima edizione, che ha chiuso in 33:03:24. Roberta Peron è la terza classificata in 44:04:02. Al momento che vi scriviamo siamo in attesa della terza donna. Una gara durissima, condotta in autonomia, senza punti di ristoro, con al loro posto una cassa con dentro cibo e cambi, trasportata dall'organizzazione a basi-vita ogni 20km. Niente tracciatura del percorso, ma una traccia gps da seguire e un sistema di tracking satellitare che ha consentito all'organizzazione di monitorare costantemente la posizione. Condizioni rese ancor più dure dal meteo, tra rovesci piovosi, nebbia fitta e zone innevate nel cuore della Slovenia.

Il viaggio di S1Trail-57km è iniziato stamattina alle 7.30; in 400 si sono presentati sulla linea di partenza a Pesek. Un percorso ancor più duro da una variante resasi necessaria per questioni di sicurezza, che ha portato i concorrenti a guadare tre torrenti nella prima metà del percorso a cavallo tra Slovenia, Val Rosandra, Monte Carso e Draga S.Elia. Da lì tutto il ciglione carsico, con spettacolare vista sul Golfo di Trieste, poi il passaggio sulla spiaggia di ciottoli e rocce e l’ultima impietosa salita per raggiungere il traguardo al Bora Village a Visogliano. Il tedesco Florian Reichert ha vinto in volata sull’italiano Luca Carrara 5:07:05 e 5:07:06 rispettivamente i tempi registrati. Al terzo posto un altro tedesco, Matthias Dippacher, 5:12:52. In campo femminile prima assoluta la bergamasca Lisa Borzani che ha chiuso in 6:22:34 davanti alla slovena Simona Dolinar Majdic (6:25:59) e l’italiana Francesca Scribani (6:31:59).

Il record di presenze si è registrato su S1Half-21km con 568 iscritti e 463 classificati. Un continuo saliscendi su sterrato affacciato sul mare dall’Obelisco di Opicina a Visogliano, reso insidioso dalla scivolosità delle rocce. Il più veloce è stato Alessio Milani, in 1:53:26, che ha dato un significativo distacco ad Enrico Pusin che ha chiuso in 2:02:39. Terzo gradino del podio per Enrico Dal Farra con 2:05:26. Prima classificata è Michela Miniussi (e 18 assoluta) che ha vinto in 2:21:34, secondo posto per la slovena Manja Zebre, 2:30:33 che ha prevalso di pochissimo sull’austriaca su Eva Kaplan (2:30:37). Infine, la nuova distanza competitiva di questa edizione, S1Just, gli 8km panoramici sul sentiero Rilke e nella Riserva Naturale delle Falesie di Duino, organizzata in collaborazione con Trieste Atletica. L’austriaco Leon Fian ha vinto la prova in 34:41, secondo l’italiano Andrea Marino (36:21), a seguire Pietro Spadaro (39:33). Tra le donne, Amina Bizmana ha completato la sua prova primeggiando in 44:57. Al secondo posto Samatha Cossio (47:58); al terzo Anna Tadiello (50:56). La novità di quest’anno sono stati anche gli eventi non competitivi: le marce FIASP attorno al Monte Ermada, la passeggiata con giochi per i cani “S1Dog” gestita dall’UCIO, l’escursione in Val Rosandra guidata dal CAI Muggia e la visita alla Grotta Valentina del Gruppo Speleologico San Giusto. Non solo trail dunque, ma un invito a vivere il Carso con le numerose opportunità che offre anche d’inverno per trasformarlo in un nuovo epicentro dell’outdoor invernale. E con questo obiettivo, appuntamento al 2019!

Ultimi commenti dei lettori

Vai a inizio pagina