Roberto Annoscia
Doha: Eleonora Giorgi, splendido bronzo nella 50km di marcia
28 Settembre - La sola medaglia sinora conquistata dagli atleti azzurri ai Campionati Mondiali di Doha porta la firma della trentenne lombarda Eleonora Giorgi (Fiamme Azzurre), un bronzo splendidamente conquistato nella notte di sabato nella 50 chilometri di marcia.
Per l’Italia è la quarantaquattresima medaglia ai Campionati Mondiali, la sedicesima portata dalla marcia.
Come nella maratona del giorno prima, con le condizioni climatiche ai limiti della sopportazione, tra caldo ed umidità, la gara è partita alle 23.30 locali sviluppandosi sul lungomare di Doha, la "Corniche", illuminato a giorno, su un tracciato da ripetere 25 volte.
Subito in testa un quartetto composto da Eleonora, dalle cinesi Rui Liang e Maocuo Li e dalla campionessa in carica, la portoghese Ines Henriques.
La prima ad abbandonare il gruppo, fino al ritiro, è stato proprio la portoghese, mentre le due cinesi dal 20° km hanno aumentato il ritmo staccando tutte le altre.
La nostra Giorgi, in difficoltà al 15° e soprattutto al 34° km, con attacchi di vomito, è riuscita però a resistere alla rimonta della ucraina Olena Sobchuk che era arrivata a soli 19 secondi dalla nostra atleta: progressivamente il distacco è tornato ad aumentare, anche per una crisi della ucraina, fino agli oltre quattro minuti finali.
Oro quindi alla 25enne cinese Rui Liang in 4h23:26 davanti alla 26enne connazionale Maocuo Li, argento in 4h26:40, e ad Eleonora Giorgi, bronzo in 4h29:13 (il PB di Eleonora, in condizioni normali è di 4h04:50, primato europeo realizzato a metà maggio, vincendo in Coppa Europa all’esordio sulla distanza). Quarta la Sobchuk in 4h33:38.
Grande soddisfazione per la marciatrice azzurra, allenata dall’ex cinquantista Gianni Perricelli, che festeggia con due bandiere tricolori il primo podio in un grande evento internazionale, dopo averlo sempre mancato in passato nella 20 km.
Complimenti alla nostra Eleonora per la tenacia, la sopportazione del dolore, la voglia di non arrendersi, di reagire, di affermarsi: davvero un simbolo per lo sport italiano tutto.
Purtroppo ritirate le altre due azzurre, Maria Vittoria Becchetti, dopo il 30° km, e Nicole Colombi (portata via in barella), dopo il 40°, quando era quindicesima.
Tra gli uomini successo per il 31enne giapponese Yusuki Suzuki in 4h04:20, sul 43enne portoghese Joao Vieira, secondo in 4h04:59, e sul canadese Evan Dunfee, terzo in 4h05:02.
Gli azzurri: 16° Michele Antonelli in 4h22:20, ritirato Teodorico Caporaso prima del 35° km.
Le parole di Eleonora Giorgi nel post-gara: “E’ la prima medaglia italiana in questi Mondiali e la prima anche per me. Sono contenta e fiera di averla conquistata con la maglia della Nazionale. Ho usato testa, gambe e soprattutto il cuore, per superare i problemi di stomaco che mi hanno rallentata, ho anche rischiato di non farcela, ma ci tenevo veramente tanto. Sapevo che era un’occasione da cogliere e non volevo lasciarmela scappare. Una gara difficile per tutti, nessuno è abituato a competere in queste condizioni. Per me questa medaglia ha un valore inestimabile, è qualcosa di grande, al termine di una stagione magica. La dedico a me stessa, per aver tenuto duro e aver creduto in questo sogno senza mai arrendermi”.
Pavia - 18^ Corripavia H.M. e 10 km
29 Settembre - L’edizione numero 18 della Corripavia Half Marathon registra il successo di David Nikolli, atleta albanese della società organizzatrice, l’Atletica Cento Torri, in 1h09:09, al secondo successo nella manifestazione dopo quello del 2016 (ai quali può aggiungere quelli sulla 10 km nel 2017 e nel 2018). Stefano Meroni (Corro Ergo Sum) è secondo in 1h10:28, seguito da Alessandro Bossi (Asd Gp Garlaschese), terzo in 1h11:15.
Tra le donne, successo per Benedetta Broggi (Raschiani Triathlon Pavese)in 1h23:41 che precede Karin Angotti (Asd Gp Garlaschese), seconda in 1h24:15, invertendo le posizioni dello scorso anno. Elena Zambelli (Gp Casalese) è terza in 1h28:09.
766 i finisher.
Nella 10 km competitiva, sul nuovo percorso omologato Fidal, vittoria del 25enne keniano Roncer Kipkorir Konga (Run2gether) in 29:40. Fabio Lusuardi (Atletica Calcestruzzi Corradini) è secondo in 33:14, mentre terza assoluta, e chiaramente prima donna, è la 23enne keniana Caroline Makandi Gitonga (sempre Team Run2gether) in 33:34. Quarto assoluto, terzo uomo, Alex Zulian (ASD Brancaleone Asti) in 34:13.
Il podio femminile è completato da Roberta Scabini (Running Oltrepò), seconda in 41:24, e dall’olandese Anouck Maria Johanna Van Belkom (Atl. Castel Rozzone) in 42:53.
266 i finisher.
In una manifestazione con particolare attenzione all’ecologia, senza l’uso di bottigliette di plastica, da segnalare lo svolgimento della 10 km non competitiva, della 10^ Minicorripavia Scuola, della Family Run di 2,5 km, unitamente alla quale si è corsa anche la Corripavia 4Parkinson, per sensibilizzare la popolazione sulle problematiche legate a questa malattia.
Doha: Sifan Hassan vince i 10000 donne
28 Settembre - Trionfo della 26enne Sifan Hassan, l’olandese di origini etiopi, nei 10000 metri in 30:17.62 (PB, migliore prestazione mondiale stagionale e record nazionale) davanti alla giovane etiope Letesenbet Gidey (30:21.23, PB) e alla keniana Agnes Tirop in 30:25.20 (PB), che conferma il bronzo di due anni fa a Londra.
Quarto posto per la keniana Rosemary Wanjiru in 30:35.75 davanti alla connazionale Hellen Obiri, quinta in 30:35.82 (PB). Sesta la etiope Sembere Tiferi in 30:44.23 sulla sorprendente olandese Susan Krumins, settima in 31:05.40 (PB). A seguire, tre statunitensi :Marielle Hall, ottava in 31:05.71 (PB); Molly Huddle, nona in 31:07.24; Emily Sisson, decima in 31:12.56.
Per Hassan è la prima medaglia di oro iridata dopo i bronzi sui 1500 metri di Pechino 2015 e sui 5000 metri di Londra 2017.
La gara, dopo il passaggio ai 5000 in 15:32:70, ha avuto il primo sussulto importante quando, a quattro giri dal termine, Gidey ha accelerato improvvisamente staccando le cinque atlete che insieme a lei costituivano il gruppo di testa, con Tirop, Hassan e Obiri pronte a reagire, mentre subito si staccavano Teferi e Wanjiru.
Nei successivi due giri, Gidey guidava con 10 metri di vantaggio su Hassan e Tirop, con Obiri staccata a sua volta di 10 metri dalle due inseguitrici.
Ma, nella curva del penultimo giro, Hassan - aumentando decisamente il ritmo – era già nella scia di Gidey.
La campana che annuncia l’inizio dell’ultimo giro vedeva l’olandese riprendere e superare la etiope, correndo gli ultimi 400 metri in 61 secondi, e ottenendo così una grande vittoria.
Hassan ha corso i primi 5 km in 15.33.82, la seconda metà in 14.43.80.
Doha: Maratona femminile, vince Ruth Chepngetich tra caldo e ritiri
27 Settembre - In una maratona condizionata da caldo ed umidità, con andatura lentissima per terminare “comunque” la gara, è la favorita della vigilia, la 25enne keniana Ruth Chepngetich, ad aggiudicarsi il titolo mondiale in 2h32'43" davanti alla campionessa uscente, Rose Chelimo (Bahrain), seconda in 2h33'46", e a Helalia Johannes (Namibia), 39enne, terza in 2h34'14".
Innumerevoli i ritiri, tra cui segnaliamo anche quello dell’altra azzurra, Giovanna Epis, dopo il 29 km, seguito a quello di Sara Dossena già descritto al seguente link: http://www.podisti.net/index.php/cronache/item/4913-sara-dossena-infiammazione-al-piede-sinistro-come-correra-stasera.html
32,7 gradi, umidità al 73,3%, tanti malori e ritiri (28 e 40 finisher), 2h32:43 il tempo più lento della storia per una vittoria mondiale. In rapida sintesi la maratona mondiale femminile.
La Chepngetich riporta l’oro mondiale in Kenia sei anni dopo il successo di Edna Kiplagat, oggi quarta in 2h35:36.
La gara
Partenza alle 23.59 locali (le 22.59 italiane); il percorso si sviluppa su un circuito di 7 km lungo la Corniche, il lungomare cittadino, perfettamente illuminato.
La gara, partita su ritmi lenti per il caldo, al 5° km, con passaggio in 18:21, vede al comando un gruppo formato da 25 atlete tra cui Sara Dossena, 24^ in 18:26. 35^ Giovanna Epis in 18:38.
All’8° km si ritira la etiope Roze Dereje
Al 10° km, passaggio in 36:44, in testa sempre il gruppo compatto (tra cui le keniane Visiline Jepkesho e Chepngetich, l'etiope Ruti Aga, Rose Chelimo –Bahrain-, l'israeliana Salpeter). Dossena è 22^ in 37:08, Epis 30^ in 37:43.
Al 12° km si ferma Sara Dossena.
Al 15°, passaggio in 54:01, in testa un gruppo di 5 atlete composto da Chepngetich, subito ripresa dopo il primo tentativo di fuga, da Jepkesho e Kiplagat, dalla namibiana Johannes e da Rose Chelimo. Si stacca Lonah Salpeter, staccata di quasi un minuto; si ritira la etiope Aga. 30^ Epis in 57:42.
Al 20°km, passaggio in 1h12:34, sempre in testa il suddetto quintetto; segue a 52” Salpeter, poi Desi Jisa Mokonin (Bahrain), la campionessa d'Europa Volha Mazuronak e la portoghese Rocha. Si ritira l’altra etiope Roza Dereje. Epis è 31^ in 1:18:26.
Al 25° km, passaggio in 1h31:01, guidano Chepngetich, Kiplagat, Chelimo e Johannes; si stacca Jepkesho, quasi ripresa da Lonah Salpeter, che segue a 16”. Epis è 33^ in 1h40:25.
Tra il 28° e il 29° km si ferma anche Giovanna Epis.
Al 30° km, passaggio in 1h49:13, e al 35° km, passaggio in 2h07:23, guidano sempre Chelimo, Kiplagat, Johannes e Chepngetich. Si ritira anche Salpeter.
Al 36° km si produce in un allungo Ruth Chepngetich che stacca le compagne di fuga, con la sola Chelimo che contiene il distacco a soli 15 secondi. Seguono Johannes e Kiplagat, Intanto, si registra il ritiro di Eshete, Demise e della britannica Purdue.
Al 40° km comanda solitaria Ruth Chepngetich, che passa in 2h24:52, avviandosi verso la vittoria; segue a 30 secondi Rose Chelimo; Helalia Johannes è terza con 22” su Edna Kiplagat.
Quinto posto per la campionessa europea, la bielorussa Volha Mazuronak in 2h36:21, sesta la statunitense Roberta Groner in 2h38:44, settima la giapponese Mizuki Tanimoto in 2h39:09, ottava la nordcoreana Ji Hyang Kim in 2h41:24, nona la canadese Lyndsay Tessier in 2h42:03, decima l’altra nordcoreana Un Ok Jo in 2h42:23.
Le prime dieci classificate sono già qualificate per Tokjo 2020.
Le dichiarazioni delle italiane nel post gara
Dossena: “Per me un ritiro è una cosa inaspettata in qualsiasi gara, soprattutto a un Mondiale. Sono svenuta al 12° km per il caldo e l'umidità, altrimenti avrei chiuso anche camminando, ma l’avrei portata a termine. Mi dispiace tantissimo, però le condizioni sono davvero proibitive. Non è più una maratona, ma una corsa a chi arriva. Per la squadra avrei finito sui gomiti, non mi hanno fatto continuare per ovvie ragioni. Ho perso quattro giorni di allenamento per uno stato infiammatorio al piede, ma nella condizione fisica in cui mi trovo non era importante e non è quello il motivo del ritiro. Provo delusione, non mi volevo fermare”.
Epis: “Lavorare duro per tutta la stagione e ritirarsi al primo mondiale di maratona con la scritta Italia sul petto è l’incubo di ogni atleta - il suo commento - Ci ho messo tutta me stessa finché il fisico me lo ha permesso. Tutto ciò mi servirà per arricchire la mia esperienza”.
Doha: Crippa e El Otmani eliminati nelle batterie dei 5000
27 Settembre - Eliminazione in batteria per entrambi i rappresentanti azzurri sui 5000 metri uomini, Crippa e El Otmani.
Il campione europeo sulla distanza, Yeman Crippa, è impegnato nella prima batteria, estremamente tattica, con passaggi lenti (ai 1000 in 2:50, 2000 in 5:37,3000 in 8:17, 4000 in 10:56), con il gruppo di 14 atleti ancora sostanzialmente compatto. La gara si decide all’ultimo giro quando si cambia ritmo e tutti scattano, mentre Crippa resta indietro, sofferente ed incredulo. Chiude undicesimo in 13:29.08 (poi decimo per la squalifica di Jakob Ingebritsen), correndo l’ultimo mille in 2:32, subito eliminato non classificandosi né tra i primi cinque per il passaggio diretto, né nei secondi cinque per l’eventuale ripescaggio con i tempi. Vince l'etiope Selemon Barega in 13:24.69 (ultimo mille in 2:28), sul keniano Jacob Krop (13:24.94) e sul connazionale Muktar Edris (13:25:00).
Le parole di Crippa: “Cos’è successo nell’ultimo giro? Gli altri hanno cambiato passo e io sono rimasto lì. Merito di non entrare in finale. Peccato, ci ho provato, era il mio primo Mondiale assoluto ma evidentemente bisogna arrivare con ancora più lavoro. Oggi è stata una lezione, nessuno ti regala niente. Confermo che correrò anche i 10.000 e spero che andrà meglio”.
Nella seconda batteria, si gioca con i tempi in base alla prima: passaggio ai 1000 in 2:45, 2000 in 5:26, 3000 in 8:08, 4000 in 10:50, con successo finale dello statunitense Paul Chelimo in 13:20.18 sull’etiope Haile Bekele (13:20.45) e sul norvegese Filip Ingebrigtsen (13:20.52). Il nostro El Otmani si ritira invece dopo tre chilometri in fondo al gruppo, dichiarando: “Ero bloccato, non riuscivo a correre fin dai primi metri. Mi aspettavo di tutto tranne questa prestazione”.
Sara Dossena, piede o clima? Comunque subito fuori dal Mondiale
27 Settembre - Preoccupazione in casa Italia per le condizioni di Sara Dossena: la nostra maratoneta soffre infatti di un’infiammazione acuta dell’articolazione metatarso falangea del secondo sito del piede sinistro, come dichiarato anche sui social dal suo allenatore Maurizio Brassini. Mentre l'ultimo tweet della Dossena, postato questa mattina alle 8,08, non sembrava allarmato: "Doha ..... Dossy e Brass stanno arrivando!"
La 34enne bergamasca non si allena da domenica e martedì, appena giunta a Doha, aveva problemi persino ad appoggiare il piede.
Alcuni test sul tracciato effettuati nella serata di ieri hanno escluso il ritiro preventivo, ma le condizioni non saranno certamente le migliori.
Ricordiamo che Sara Dossena sarà in gara insieme alla 30enne veneziana Giovanna Epis.
La partenza della gara è confermata per la mezzanotte locale:
Live: fuori già a un quarto di gara. Aspetteremo la spiegazione dall'ennesimo tweet. Nel frattempo, intervistata da Elisabetta Caporale, la Dossena dichiara di essere "svenuta" al 12° km (quando peraltro era già oltre la ventesima posizione) ed essere stata fermata dall'organizzazione; se dipendeva da lei avrebbe "finito sui gomiti". Non c'entra il piede, ma il clima. Questo però del clima lo si sapeva già da anni, e allora forse era meglio allenarsi in queste latitudini piuttosto che raccogliere facili allori ed eurini in gare del Norditalia. Il suo "allenatore e non solo" (parole di Bragagna), Maurizio Brassini, pure intervistato dalla Caporale per Rai sport, ha parlato di un "picco di umidità", "situazione mai sperimentata dalle nostre parti", che sarà tale quale alle Olimpiadi di Tokio: ma "ci riproviamo". [Fabio Marri]
Doha: la IAAF conferma il regolare svolgimento della maratona femminile
27 settembre - La IAAF ha comunicato sul proprio sito che la maratona femminile degli IAAF World Athletics Championships Doha 2019, prevista per la mezzanotte di stasera, si svolgerà regolarmente. Ecco di seguito il testo:
La gara di stasera si svolgerà regolarmente come da programma.
Le ultime informazioni meteorologiche confermano che la temperatura prevista per l’orario di gara sarà intorno ai 30°, con variazioni tra i 28° e i 30.9°, in linea con quanto previsto negli ultimi sei mesi.
I team leader ed i medici federali sono stati informati delle condizioni meteo durante la riunione tecnica che si è svolta nella giornata di ieri, con la conferma di tutte le 69 maratonete iscritte al via (due erano le riserve).
La IAAF ed il Comitato organizzatore locale hanno fatto tutto il possibile per ridurre al minimo i rischi legati al calore. Questi includono:
- Svolgimento delle gare di resistenza alla mezzanotte locale
- Diffusione delle informazioni a tutte le Federazioni negli ultimi 6 mesi
- Aumento del numero di punti ristoro lungo il percorso
- Sovradimensionamento del piano medico
- Reclutamento di esperti medici nel team
- Mantenimento della comunicazione tra i medici IAAF ed i medici dei team
Il delegato medico IAAF Stephane Bermon ha rassicurato tutti gli atleti spiegando che le condizioni climatiche saranno monitorate continuamente e condivise con i vari team, per garantire lo svolgimento della gara senza particolari rischi per la salute.
Qualsiasi decisione di modifica dell'orario di partenza dell'evento sarà presa entro le 22.30 su raccomandazione del delegato medico IAAF, che ha anche l'autorità di escludere qualsiasi atleta prima o durante l'evento nel caso riscontri rischi per la sua incolumità.
Il dipartimento di salute e scienza della IAAF ha inviato consigli dettagliati sulla preparazione per competere in condizioni di caldo estremo, nel suo opuscolo Beat the Heat, a tutte le federazioni sin dallo scorso giugno.
Coe rieletto presidente IAAF; Anna Riccardi rieletta nel Council
Sebastian Coe è stato confermato alla guida della IAAF (federazione internazionale di atletica leggera) per il prossimo quadriennio: nomina scontata trattandosi di candidato unico.
La rielezione è avventa mercoledì 25, nel Congresso che si è tenuto a Doha, in occasione dei Campionati Mondiali in programma dalla giornata odierna.
Tra i quattro vicepresidenti, spicca la nomina della colombiana Ximena Restrepo, prima donna eletta in questo ruolo, con Sergey Bubka, Geoffrey Gardner e Nawaf Bin Mohammed Al Saud.
Nel Council importantissima conferma per l’atletica italiana di Anna Riccardi, terza in ordine di preferenze con 123 voti; sono stati eletti, inoltre: Hiroshi Yokokawa (Giappone, 142 voti), Antti Pihlakoski (Finlandia, 125) e poi Wang Nan (Cina, 122), Adille Sumariwalla (India, 121), Nawal El Moutawakel (Marocco, 120), Abby Hoffman (Canada, 117), Sylvia Barlag (Olanda, 107), Alberto Juantorena (Cuba, 102), Willie Banks (Stati Uniti, 101), Raul Chapado (Spagna, 98), Dobromir Karamarinov (Bulgaria, 98) e Beatrice Ayikoru (Uganda, 91).
Pordenone: investito sulle strisce l’ultramaratoneta Enrico Maggiola
25 Settembre - L’ultramaratoneta 35enne Enrico Maggiola è stato investito sulle strisce pedonali a Pordenone.
Ecco la nota pubblicata sul sito della IUTA italia:
“E' successo nel pomeriggio di ieri a Pordenone, mentre stava attraversando la strada sulle strisce pedonali ed è stato investito da un auto.
Il primatista italiano delle 12 ore, attualmente il miglior nostro atleta delle 24 ore, ha riportato diversi traumi, il più grave dei quali alla testa. Enrico è ricoverato nel reparto di Terapia intensiva dell'Ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone.
Questo nostro "pensiero" è di forte vicinanza alla famiglia Maggiola”.
Di seguito, quanto pubblicato sul sito de "Il Gazzettino":
”La prima auto, che occupava la corsia più a destra, si è fermata e lo ha fatto passare. La seconda no, lo ha preso in pieno proiettandolo prima sul parabrezza e poi sulle sterpaglie dell’aiuola spartitraffico che divide le due carreggiate di via Pola, di fronte all’hotel Santin e a pochi metri dalla rotonda. E.M., 35enne nato a Trieste che lavora a Pordenone, alle 14 di ieri stava attraversando la strada correndo, in pantaloncini corti e scarpe da ginnastica: arrivava da viale Treviso ed era diretto verso la Santissima. Era sulle strisce, aveva fatto tutto correttamente. L’impatto con la Volkswagen che arrivava dalla stazione è stato improvviso e tremendo: gli ha procurato diversi traumi, il più grave al capo. Ora è ricoverato nel reparto di Terapia intensiva dell’ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone, dov’è arrivato in ambulanza dopo la stabilizzazione sul luogo dell’incidente”.
Putignano (BA) - 9^ Putignanontheroad
22 Settembre - La Putignanontheroad è cominciata il sabato pomeriggio quando 43 piccoli atleti hanno dato vita alla prima edizione della gara junior riservata alle categorie esordienti, ragazzi e cadetti, sia maschili che femminili. 300 metri per i più piccoli, 700 per i medi e 1400 per i più grandi, tutto ben organizzato, medaglia e premi per (quasi) tutti i corridori. Peccato per la concomitanza con i Campionati regionali ragazzi, dalla prossima stagione andrà studiata meglio la data per registrare un successo di partecipanti. Un plauso, però, alla Nadir on the road, la società più giovane di Putignano, capace di avviare da alcuni anni l’attività giovanile, la cosiddetta Academy, ottimamente guidata da Fabio Daresta con la collaborazione di Mariano Tinelli, che garantisce il ricambio generazionale, ma soprattutto tanto benessere ai piccoli putignanesi…
La domenica mattina è andata in scena la 9^ edizione della corsa classica: una classica - pur essendo ancora relativamente giovane - per l’alto livello organizzativo raggiunto, anzi insito in questa manifestazione sin dal primo svolgimento. Valevole come 12^ prova del Campionato regionale a tappe su strada, il Corripuglia, registra ben 1109 iscrizioni, poche però per la qualità della gara, pur aggiungendo oltre duecento iscritti alla passeggiata di 7 chilometri dei liberi.
Con la location fissata sul centralissimo Corso Umberto I e sull’adiacente Piazza Aldo Moro, si parcheggia comodamente nell’area mercatale, il cosiddetto Foro Boario; a disposizione degli atleti la struttura di bagni pubblici sita presso il Palazzo del Comune, anche se utile sarebbe risultata l’aggiunta di qualche bagno chimico nei pressi della partenza.
Rapido il disbrigo delle pratiche burocratiche di iscrizione e il ritiro dei pacchi gara (integratori, monoporzione di tarallini, splendida maglietta), con iscrizione fissata a 7 euro, consueta tariffa Corripuglia.
Giornata dalla temperatura autunnale, colorata però dal sole che illumina la scena: si può correre davvero in maniera ottimale. Giornata di festa, poi, perché dopo alcune domeniche di assenza, ritorna Paolo Liuzzi, la voce del Corripuglia, uno show di citazioni, dettagli, battute, simpatia, aneddoti, capace di ammaliare il pubblico presente.
Start intelligentemente fissato alle ore 9.00; la zona partenza è delineata da alte reti laterali, con la pole position riservata solo agli atleti dotati di bollino distintivo selezionati dal Commissione Master della Fidal Puglia. Man mano gli atleti si posizionano nei rispettivi settori, con l’avvicinarsi dell’orario di via il plotone si unifica, tutto è pronto per il via, si attende solo l’agognato lasciapassare della polizia locale.
Permesso accordato, si stende il braccio del Giudice Luigi De Lillo, la pistola in alto, il colpo di pistola e via: gli atleti cominciano la loro gara.
Tre chilometri circa e sono già qui, il percorso si dimostra sin da subito nervoso, con continui falsipiani: l’auto della polizia locale, quella degli organizzatori, le bici apripista ed ecco il primo atleta, come da previsione conduce Giuliano Gaeta. A seguire la coppia composta da Antonio Di Nunno e Sebastiano Di Masi; al femminile è già in testa la padrona di casa, Ornella Donghia, segue Luana Piscopo…
Finisce il passaggio dei Fidal e si prosegue con l’avvio dei non competitivi, per loro 7 chilometri da affrontare al meglio, senza strafare: se poi va, l’iscrizione per la Nadir per il 2020 è già pronta!
Per gli atleti Fidal, intanto, seconda parte di gara, 9700 metri la distanza complessiva annunciata dell’affascinante ma tecnico tracciato, troppi però i tagli sui marciapiedi (occorrerà per le future edizioni transennare e nastrare evitando l’accesso sui marciapiedi che permettono notevoli riduzioni di distanza); ecco il tratto di “Via Crucis” da affrontare, il tradizionale salitone circa al settimo chilometro, dove si soffre, si impreca, ci si esalta. Esalta anche il passaggio nel centro storico, tra arte e profumi culinari, per successivamente trovare l’ultima salitella che apre al lungo e diritto Corso Umberto I, dove è possibile sprintare se si ha ancora energia nelle gambe e recuperare qualche posizione.
Tracciato blindato al traffico, presidiato nei punti più pericolosi, con ristoro con bottigliette d’acqua a metà distanza, con buona presenza di pubblico nei tratti cittadini.
I continui aggiornamenti da radio corsa descrivono del dominio di Gaeta e Donghia nei rispettivi settori, ma come diceva il buon Trapattoni: “Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco” e allora aspettiamo.
Meno di 32 minuti, in lontananza il suono della sirena dei Vigili, l’auto e le bici apripista, poi sempre più vicine, tra loro la canotta della Montedoro Noci, spiccano i pois verdi sul bianco, spicca la fisionomia di Giuliano Gaeta che va a bissare il successo dell’anno prima, e vince in 32:05, migliorando di 48 secondi il crono del 2018, pur avendo corso sempre in solitudine.
Tutto lo spettacolo dello sprint per decidere le altre due posizioni del podio: due splendidi ragazzi combattono duramente e correttamente per superarsi: proprio negli ultimi metri Antonio Di Nunno (Atletica Pro Canosa) ha la meglio in 34:00, per tre secondi, su Sebastiano Di Masi (Atletica Castellana). La loro stretta di mano vale più di qualunque premio per questi due ottimi atleti.
Positiva prestazione per Andrea Dettole (Pro Canosa) quarto in 34:15, seguito da Michele Tedone (Amici Strada del Tesoro Bari), protagonista di una fantastica annata, quinto in 34:26, giunto quasi in contemporanea con l’ultimo “fiore all’occhiello” della Nuova Atletica Laterza, Daniel David, sesto nello stesso tempo.
Il solito Giuseppe Mele (Dynamyk Palo del Colle) è settimo in 34:35, per un secondo avanti al correttissimo Vito Alò (Atletica Monopoli); altri due secondi ed ecco Angelo Pazienza (Dynamyk Palo del Colle), l’atletica nel cuore, nono. Decima posizione per Mino De Mito (Atl. Amatori Cisternino), in 34:38, una voglia infinita di correre e di affermarsi.
Tra le donne, va in onda la giornata da ricordare per la vita per Ornella Donghia che vince nella sua città e nella gara della sua società in 38:55: prima della cerimonia di premiazione, mi confesserà tutta la sua gioia ma tutto il rispetto per chi (a torto, aggiungo io) non c’era e che le ha permesso di ottenere questo splendido successo.
Prosegue l’ottimo 2019 di Luana Piscopo (Dream Team Bari) che ottiene la piazza d’onore in 39:14, precedendo un'altra gloria putignanese, Mara Lavarra (tesserata per l’Amatori), sempre grintosa, terza in 40:08.
Francesca Riti (Montedoro Noci), in parziale ripresa, è quarta in 40:08, seguita da Stella Giampaolo (Atletica Monopoli), sempre decisa, quinta in 41:17, e da Rosa Di Tacchio (Maratoneti Andriesi), che non si arrende mai, sesta in 41:33. Settima posizione per Silvia Acquaviva (Martina Franca Running) in 41:57, seguono Nicoletta Ferrante (Tommaso Assi Trani), ottava in 42:09, Tiziana Lamacchia (La Pietra Modugno), nona in 42:30, e Sandra Barbieri (Manzari Casamassima), decima in 42:47.
1022 gli arrivi registrati regolarmente: chiudono, nelle graduatorie dei rispettivi sessi, Tiziana Catella (Taras Taranto) in 1:14:42 e il putignanese dell’Atletica Bitritto, 'nonno' Vincenzo Mirizzi, in 1:28:12.
Il ristoro finale (con gelati, mele, latte ed acqua) e il settore massaggi costituiscono il giusto dopo gara, per riprendere forze e curare gli acciacchi.
Pubblicate subito le prime pagine delle graduatorie, si attende la compilazione delle ultime, messe in crisi da qualche chip posto male o addirittura non indossato. Comunque, risolti i problemi, nell’atrio del Palazzo Comunale, si comincia la cerimonia di premiazione.
Dopo i premi consegnati per chi ha corso la combinata Trail della Masseria Papaperta (di ieri pomeriggio) e la Putignanontheroad (di stamani), alla presenza del Sindaco, Luciana Laera, e dell’Assessore all’Ambiente (nonché atleta Nadir) Elisabetta Romanazzi, si procede alla consegna degli odierni riconoscimenti.
Chiaramente ampio risalto dato ai due vincitori Gaeta e Donghia (quest’ultima accolta con boato da stadio), che ricevono il trofeo, un ricco cesto di prodotti alimentari a km 0 e un barattolo d’integratore; a seguire, è la volta dei meritevoli delle varie categorie per fasce di età (i primi cinque sino alla SM55, le prime cinque sino alla SF50, i/le primi/e tre per le restanti), tutti premiati con cesto e integratore, per la visibile soddisfazione generale.
Ultimo atto prima della chiusura, la premiazione delle prime otto società per numero complessivo di iscritti: si elimina a priori la società organizzatrice e la classifica vede trionfare l’Amatori Putignano con 82 finisher su Montedoro Noci (56), Assi Trani (50), Atletica Monopoli (48), Gioia Running (46), Atletica San Giovanni Bosco Palagianello (38), Club Runners 87 Castellaneta (35) e Amici Strada del Tesoro Bari (32).
L’estrazione dei premi per la lotteria abbinata e la foto di gruppo dei soci organizzatori chiudono definitivamente la manifestazione, con speaker Paolo che rimanda alla 10^ edizione.
Gran società la Nadir on the road, fatta di gente vera e sincera dal presidente Pippo Florenzio, alla vice Rita Simone, al segretario Lorenzo Mastrangelo, al mitico Giuseppe Daresta, a tutti i soci, gente che sa cosa vuole, si impegna ed è efficiente: i frutti si vedono nella gestione della società, nei risultati, nella positivissima organizzazione della manifestazione…