Il "camoscio" Cristian Minoggio vince ad Aurano
Cristian Minoggio di Cannobio, è lui il più forte tra gli specialisti della corsa in montagna. Lo ha decretato il "Giir di court" di Aurano con l'impagabile circuito proposto da Vco in corsa e onorato dalla presenza di un centinaio di concorrenti. Partenza alle 18 per 10 km da percorrere lungo sentieri e dirupi, boschi secolari e ruscellanti corsi d'acqua. A far gli onori di casa Diego e Luca Caretti, padre e figlio, noti personaggi verbanesi, da sempre impegnati nel sociale, e pure entrambi ex atleti di eccellente livello. Precisa Diego Caretti: "D'inverno qui si contano non più di 30 persone. La corsa è anche un termometro per conoscere la "febbre" dei valligiani che per nulla al mondo abbandonerebbero la loro terra". Il paese, nonostante il suo ridotto numero di residenti, conserva il ruolo di Comune strizzando l'occhio alle non lontane Scareno e Intragna. La maggior parte di questi abitanti si chiamano Caretti, e se non sono Caretti sono Brizio, come la ex sindachessa Loredana di professione avvocato e la super podista Emanuela, che ora abita a Premosello dopo essere stata per almeno vent'anni l'indiscussa regina della corsa in montagna, vincendo tutto e di più con il team bergamasco Valetudo.
Ma, tornando al "Giir di court", un elogio particolare va a Romina, anche lei di cognome Caretti, nonchè nipote del citato Diego. Romina è stata per tutta la corsa alle spalle dei concorrenti, vero angelo custode per gli ultimi che, spesso in difficoltà, sono così riusciti ad arrivare al traguardo ancora in perfette condizioni.
Dunque primo il fenomenale Cristian Minoggio, precedendo l'emergente Andrea Agnelli e gli esperti Stefano Trisconi e Marco Martinella. Poi, a completare la top ten, Davide Borghi, Alessandro Braconi, Marco Antonini, Alberto Gramegna, Silvano Iseppato e l'intramontabile Livio Barozzi. In campo femminile le prime dieci spericolate giunte al traguardo sono state nell'ordine Alice Pedroni, Daniela Bergamaschi, Giovanna Cerutti, Chiara Cerlini, Francesca Ferrari, Patrizia Turtora, Daniela Margarini, Angela Anni, Martina Cambiaggio e Rita Dokay. Una citazione anche per il "Che Guevara" locale, che a dispetto delle 70 primavere è riuscito a chiudere in brillantezza.
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