Sospesa la 100 km Etna Extreme: muore il 55enne Roberto Fornaro
Una nuova tragedia scuote il mondo del podismo. Domenica scorsa, 3 settembre, nel corso dell’ultramaratona 100m del Vulcano -Etna Extreme di 100km, poco dopo le 2 di notte, al 18° km della prova, Roberto Fornaro, 55 anni, nato a Valdagno e residente a Castelgomberto, in provincia di Vicenza, tesserato per il GSD Valdapone De Megni, si è di colpo accasciato e, nonostante i soccorsi prontamente intervenuti su segnalazione di un altro atleta, è purtroppo deceduto.
I primi accertamenti descrivono un infarto fulminante al miocardio come la causa del decesso.
La gara è stata sospesa, su decisione unanime degli organizzatori e degli atleti in gara, al 50° chilometro circa, quando gli atleti transitavano a Milo. Il via era stato dato a mezzanotte da Piazza Spedalieri a Bronte, dove gli atleti sono stati riportati, unendosi in una dolente e triste veglia all’interno del Teatro comunale.
I carabinieri di Randazzo, giunti per primi sul posto, insieme al magistrato di turno, hanno prontamente contattato il figlio dello sfortunato Fornaro per il riconoscimento della salma, con la Procura che ha concesso il nulla osta per riconsegnarla alla famiglia.
Ora resta il “Ciao Roberto” sulla pagina facebook di un uomo semplice, con la passione della corsa e delle gare trail (ne organizzava persino una con l’associazione Casteltrail, che aveva fondato), che allenava bambini, per il resto dedito alla famiglia e alla sua attività di parrucchiere.
Questo il triste commento degli organizzatori: “Non è facile scrivere o parlare quando si ha un macigno sul cuore. Sono tanti i pensieri che balenano nella mente quando si vive da vicino una tragedia di questo genere, e riordinare le idee è un’impresa titanica. Ci uniamo quindi al dolore immenso che questa perdita ha causato alla famiglia di Roberto, e speriamo che possiate trovare consolazione in ciò che credete, sia ciò una divinità, i familiari, gli amici. Possiamo però affermare che questo macigno ci è stato reso un po’ meno pesante dal vedere come tutti ci siamo stretti in una comunione di dolore e sgomento. Anche chi Roberto lo conosceva poco, dai racconti delle persone a lui vicine ha compreso che era un’anima nobile. E quest’anima nobile domenica ha avuto la capacità di far scaturire un grande abbraccio fra tutti i presenti”.
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