Il sogno Dinamo diventa un incubo
“Dinamo Running Team: un sogno che si avvera - La corsa in montagna mi ha dato moltissimo in questi anni. Ho un debito di riconoscenza verso questo sport che voglio ripagare con il DINAMO Running Team: il primo team professionistico di trail running”. Così esordiva Luca Spada, Presidente e Fondatore del Dinamo Running Team, lo scorso 14 febbraio. Nel progetto erano stati coinvolti, anzi sarebbe meglio dire ingaggiati, i migliori atleti italiani, tutti facenti parte della squadra nazionale. Eccoli nella presentazione del sito societario: “L’altoatesina Julia Kessler, la milanese Fabiola Conti e la piemontese Camilla Magliano sono la rappresentanza femminile del team. Il giovane su cui puntare è il trentino Alberto Vender, a cui si affiancano i nomi degli altri componenti maschili: Cristian Minoggio, Andreas Reiterer, Davide Cheraz, Riccardo Montani, Mattia Gianola, Matteo Anselmi e Andrea Macchi, il capitano della squadra”. Trail runner molto validi, come testimoniato dai loro punteggi ITRA - International Trail Running, anche al di sopra dei 900 per gli uomini. Giusto per dare un riferimento, il “marziano” Kilian Jornet Burgada ne ha 946. Situazione non molto “simpatica” in quanto allettati da questa proposta, alcuni di loro hanno lasciato le loro attività professionali per abbracciare il nuovo sogno professionistico sportivo che si è trasformato in un incubo essendo restati senza "lavoro". Ieri Luca Spada ha rilasciato un’intervista a www.spiritotrail.it nella quale ha tenuto immediatamente a sottolineare come la omonima società produttrice di integratori alimentari goda di ottima salute (ed allora non si capisce perché dopo solo sei mesi di vita non abbia fatto uno sforzo per sostenere il progetto della società sportiva). Successivamente dichiara che gli stipendi sono stati pagati fino a quando la società sportiva è restata in vita ed è stata fatta una transazione con gli atleti. Però manca all’appello ancora una tesserata e sui social non mancano i mugugni dei diretti interessati. In sostanza tutti gli atleti si sono trovati da un giorno all'altro, a metà stagione, a doversi trovare un'altra sistemazione. Cosa non facile in quanto non esistono molte squadre professionistiche di trail e nessuna italiana. Il tutto dopo che a febbraio avevano firmato dei contratti triennali. Quanto ai motivi strutturali che hanno portato a questo veloce e triste epilogo, Spada si è lamentato con gli atleti, ma soprattutto il Team Manager per avere difettato in fase di comunicazione e supporto agli sponsor. Inoltre punta il dito sul Responsabile della comunicazione in quanto si è concentrato più sugli aspetti sportivi che altro e quel che è più grave, circa il 90% dei followers erano in realtà dei falsi profili sui social, con grave danno d’immagine nei confronti dei loro partner commerciali. Quanto alla possibilità di cambiare management (che immaginiamo avesse scelto lui) e proseguire l’avventura appena iniziata, Spada ha risposto di “non essere stato in grado di fare questo passo”. Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net
4 commenti
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Domenica, 10 Settembre 2023 07:36
inviato da Luca Spada
Spett.le Redazione di Podisti.net,
nel vostro articolo riportate che " che tutti gli atleti potranno cambiare casacca solo con l’inizio del nuovo anno e nel frattempo per quattro mesi, non potranno rappresentare altre società." Tale informazione non è vera. Dal primo di Settembre gli atleti sono liberi di cambiare Società Sportiva e senza che DINAMO SSD chieda alcuna indennità di preparazione. La SSD è stata posta in liquidazione già a fine Agosto per permettere (da regolamento FIDAL) il passaggio verso altre Società Sportive ancor prima di fine anno. In merito a presunti "mugugni", tutti gli atleti sanno benissimo come contattarmi (Minoggio compreso).
Luca Spada, Presidente DINAMO Team SSD -
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Sabato, 09 Settembre 2023 16:54
inviato da stefano mrselli
In sintesi, alla base di tutta l'operazione c'era, sembra di capire dalla bella intervista fatta da simone brogioni di spiritotrail.it allo sponsor e ideatore dell'operazione, l'impegno da parte degli atleti e manager a sostenere con iniziative comunicative il title sponsor, impegno che, o non c'è stato o non ha dato i frutti sperati.
Di conseguenza il title sponsor ha deciso di tagliare i vivere al team, stop.
Come adetti ai lavori, possiamo confermare che il team, a parte l'annuncio iniziale, non ha brillato in comunicazione, ma se lo sponsor non è contento di come si comportanto atleti, addetto stampa e manager, prende le dovute precauzioni, la storia degli 850 follower in gran parte fasulli appare una foglia di fico. -
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Sabato, 09 Settembre 2023 15:42
inviato da Maurizio podisti.net
Una notizia che fa parecchio rumore, c'era in ballo un vip del mondo sportivo Luca Spada (da qualcuno definito "il sig.Eolo"), non era difficile cascarci. Ora dispiace, in particolare perché, come scritto nel pezzo, diversi atleti importanti avevano scelto di sposare il progetto. Ora immagino arriveranno spiegazioni e giustificazioni, ma resta la realtà di un grande flop
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