Direttore: Fabio Marri

* Per accedere o registrarsi come nuovo utente vai in fondo alla pagina *

Set 09, 2023

Il sogno Dinamo diventa un incubo

“Dinamo Running Team: un sogno che si avvera - La corsa in montagna mi ha dato moltissimo in questi anni. Ho un debito di riconoscenza verso questo sport che voglio ripagare con il DINAMO Running Team: il primo team professionistico di trail running”. Così esordiva Luca Spada, Presidente e Fondatore del Dinamo Running Team, lo scorso 14 febbraio. Nel progetto erano stati coinvolti, anzi sarebbe meglio dire ingaggiati, i migliori atleti italiani, tutti facenti parte della squadra nazionale. Eccoli nella presentazione del sito societario: “L’altoatesina Julia Kessler, la milanese Fabiola Conti e la piemontese Camilla Magliano sono la rappresentanza femminile del team. Il giovane su cui puntare è il trentino Alberto Vender, a cui si affiancano i nomi degli altri componenti maschili: Cristian Minoggio, Andreas Reiterer, Davide Cheraz, Riccardo Montani, Mattia Gianola, Matteo Anselmi e Andrea Macchi, il capitano della squadra”. Trail runner molto validi, come testimoniato dai loro punteggi ITRA - International Trail Running, anche al di sopra dei 900 per gli uomini. Giusto per dare un riferimento, il “marziano” Kilian Jornet Burgada ne ha 946. Situazione non molto “simpatica” in quanto allettati da questa proposta, alcuni di loro hanno lasciato le loro attività professionali per abbracciare il nuovo sogno professionistico sportivo che si è trasformato in un incubo essendo restati senza "lavoro". Ieri Luca Spada ha rilasciato un’intervista a www.spiritotrail.it nella quale ha tenuto immediatamente a sottolineare come la omonima società produttrice di integratori alimentari goda di ottima salute (ed allora non si capisce perché dopo solo sei mesi di vita non abbia fatto uno sforzo per sostenere il progetto della società sportiva). Successivamente dichiara che gli stipendi sono stati pagati fino a quando la società sportiva è restata in vita ed è stata fatta una transazione con gli atleti. Però manca all’appello ancora una tesserata e sui social non mancano i mugugni dei diretti interessati. In sostanza tutti gli atleti si sono trovati da un giorno all'altro, a metà stagione, a doversi trovare un'altra sistemazione. Cosa non facile in quanto non esistono molte squadre professionistiche di trail e nessuna italiana. Il tutto dopo che a febbraio avevano firmato dei contratti triennali. Quanto ai motivi strutturali che hanno portato a questo veloce e triste epilogo, Spada si è lamentato con gli atleti, ma soprattutto il Team Manager per avere difettato in fase di comunicazione e supporto agli sponsor. Inoltre punta il dito sul Responsabile della comunicazione in quanto si è concentrato più sugli aspetti sportivi che altro e quel che è più grave, circa il 90% dei followers erano in realtà dei falsi profili sui social, con grave danno d’immagine nei confronti dei loro partner commerciali. Quanto alla possibilità di cambiare management (che immaginiamo avesse scelto lui) e proseguire l’avventura appena iniziata, Spada ha risposto di “non essere stato in grado di fare questo passo”. Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net

Ultimi commenti dei lettori

Vai a inizio pagina