Moen ad “Oderzo Città Archeologica” il 1° maggio
Sondre Nordstad Moen, il bianco che corre veloce come i neri, l’uomo che ha riscritto la storia europea della maratona, sarà la stella della 23^ Corsa internazionale “Oderzo Città Archeologica”, in programma martedì 1° maggio.
Il ventisettenne norvegese, allenato da un tecnico italiano, Renato Canova, lo scorso 3 dicembre a Fukuoka ha corso la maratona in 2h05’48”, migliorando dopo quasi 18 anni il record continentale stabilito nel 2000 dal portoghese Antonio Pinto (2h06’36”) ed eguagliato nel 2003 dal francese Benoit Zwierzchiewski.
Quel giorno, sulle strade giapponesi, in una maratona di grandissima tradizione (71 edizioni), Moen ha battuto nettamente il campione olimpico di Londra e iridato di Mosca, l’ugandese Stephen Kiprotich.
La vittoria di Moen - primo uomo non africano a scendere sotto la barriera delle 2h06’ - ha avuto risonanza mondiale e proiettato il norvegese in una nuova dimensione: il suo risultato è stato letto come la riprova che, in un panorama internazionale dominato dagli africani, i corridori europei non sono necessariamente relegati al ruolo di comprimari.
Prima di Fukuoka, quello di Sondre Moen era un nome noto solo agli addetti ai lavori: a Ostrava, nel 2011, il vichingo si era laureato campione europeo under 23 dei 10.000 metri. Ma la stagione del salto di qualità è stata il 2017, con il 59’48” realizzato sulla mezza maratona in ottobre a Valencia e l’exploit di fine anno a Fukuoka.
Moen - attualmente in preparazione in Kenya, dove vive per 250 giorni all’anno, sfruttando i benefici dell’altura e della vicinanza con i campioni locali - arriverà a Oderzo dopo aver gareggiato il 29 aprile in Germania.
“Ho accolto con piacere l’invito del comitato organizzatore della gara di Oderzo – commenta - . In questo periodo, avendo come obiettivo il tentativo di record nazionale dei 10.000 metri, in occasione dei Bislett Games di Oslo, e i Campionati Europei a Berlino in agosto, è bene mantenere viva l’abitudine a gareggiare, nonostante l’allenamento sia piuttosto impegnativo. L‘influenza che mi ha impedito di gareggiare alla mezza maratona di Napoli, a febbraio, ha lasciato un lungo strascico, ma sono un agonista che non cerca alibi e prova piacere a confrontarsi tanto con se stesso che con gli avversari. Con il mio allenatore Canova si è scelto di correre in due manifestazioni ravvicinate: sono curioso di vedere come mi comporterò in gara, con questo tipo di lavoro nelle gambe”.
Oderzo, il 1° maggio, sarà anche la 2^ edizione del Trofeo Opitergium, la gara per Nazionali under 20 che vedrà al via una dozzina di Paesi, Italia in testa.
“Anche questo è uno dei motivi per cui ho scelto Oderzo – continua Moen -. Reputo questa gara un’ottima iniziativa e spero che sempre più ragazzi e ragazze in Europa possano riavvicinarsi alla corsa. Vivendo in Kenya, dove l’atletica è una disciplina praticata ad altissimo livello, mi sento un ambasciatore di questo sport”. E Oderzo è impaziente di applaudire il vichingo che un giorno ha messo in fila l’Africa.
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