La “Veneranda Fabbrica della pistina d’atletica” a Milano
A Milano, quando si parla di lavori interminabili, si cita in dialetto la “Fabbrica del Domm”, per “tutt quej lavorà che finissen pù!”. Stiamo parlando dell’ente che dal lontano 1387 si è occupato della costruzione della più importante chiesa milanese. Organizzazione tuttora in pieno esercizio in quanto, come potete immaginare, i lavori di manutenzione sono sempre tantissimi ed all’ordine del giorno.
A fianco di questa storica istituzione, da ormai una decina di anni è nata una sorella gemella. Ecco il nome esatto, si tratta della “Veneranda Fabbrica della pista coperta del XXV Aprile”. Qual è, o meglio quale sarebbe la missione di questa organizzazione? Quella di costruire una pista coperta d’atletica all’interno del Centro Sportivo milanese di via Cimabue. Per essere precisi non un anello da 200 metri, bensì una pistina, in quanto a differenza dei cugini del Duomo, cattedrale bella e maestosa, all’insegna delle grandi misure, i progettisti contemporanei erano stati incaricati di ricavarne una per velocisti, da soli 60 metri. Almeno questo sembra sia stato il mandato originario. Purtroppo non abbiamo certezze, in quanto la delibera comunale in questione, persa nella notte dei tempi, è ormai stata distrutta dai tarli.
Insieme alla pista, in un eccesso di grandeur, ma d’altra parte “Milan l'è on gran Milan” recita una strofa di una famosa canzone scritta dal maestro D’Anzi, il progetto includeva anche, nello stesso spazio, una pedana per il salto con l’asta, specialità a quei tempi ancora agli albori.
E’ qui che il destino, cinico e baro, ci mette lo zampino. Eh sì, perché dai 402 cm del primo record stabilito dallo statunitense Mark Wright nel 1912, l’evoluzione della disciplina, in poco più di un secolo ha portato il primato, detenuto dal transalpino Renaud Lavinellie a quota 616 cm. Qui ci si è accorti che il soffitto dell’impianto meneghino, nel frattempo quasi completato, non è alto a sufficienza. A dire il vero troppo basso anche per salti ben più modesti… Insomma, tutto da rifare o da correggere. Ci sarebbero poi anche altre “magagne”, ma per oggi ci fermiamo qui. Avremo modo di occuparci ancora della “Veneranda Fabbrica della pista coperta del XXV Aprile”. Sebbene già avanti con l’età, in uno slancio ottimistico contiamo addirittura di scrivere un articolo in occasione dell’inaugurazione. Oggi vogliamo pensare in positivo.
1 commento
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Giovedì, 16 Gennaio 2020 14:30
inviato da Beniamino Cardascia
Buongiorno, ho letto l'articolo e lo trovo interessante in quanto sono l'amministratore di MEDEA COSTRUZIONI GENERALI SRL con sede in Reggio Emilia che si è aggiudicati i Lavori di Costruzioni della “Fabbrica del Domm”, abbiamo contestato il progetto sin dalla consegna dei lavori ed anche se non di nostra competenza abbiamo prodotto, a nostre spese, il progetto corretto: Probabilmente il RUP Bruno Riva si è offeso ed ha pensato di risolvere il Contratto in danno per inadempienza. Adesso c'è un giudizio in corso.
Abbiamo molto, parecchio materiale interessante che possiamo mettere a disposizione senza nulla pretendere.
é materiale che abbiamo già provveduto a trasmettere ufficialmente all'ANAC sollecitando almeno la risposta mai ricevuta. Beniamino Cardascia 340 0567284
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