Insorgono gruppi sportivi e settore giovanile all’Arena di Milano: in pericolo le attività…causa Tortu?
E’ notizia di questi giorni l’assegnazione dell’utilizzo della pista, in via esclusiva, di alcune fasce orarie, 12.00-15.00 (alcuni giorni anche le 16.00) in tutti i giorni feriali, assegnazione data dal Comune di Milano ad un ente privato, la Sprint Academy s.r.l. a cui a sua volta è collegata l’Associazione Sportiva Dilettantistica Sprint Academy, prima affiliazione nel 2019, quattro tesserati (codice Fidal MI939).
Tutto conduce “ai” Tortu, non solo Filippo (la cui immagine pare gestita proprio da Sprint Academy s.r.l.), nostro grande atleta, bensì in qualche modo alla family, difatti Giacomo Tortu, fratello di Filippo e ottimo sprinter fino al 2017 (10:73 sui 100 mt), è il presidente della ASD Sprint Academy. Obiettivo dell’operazione? Per quel che si può intendere, quantomeno a prima vista, direi garantire a Filippo un’adeguata struttura per potersi allenare al meglio. Fin qui direi proprio nulla da eccepire.
La concessione è stata data dal Comune di Milano, di fatto proprietario dell’Arena. Proviamo a mettere un po’ d’ordine, dal mio punto di vista, in una vicenda nella quale è facile sconfinare nella demagogia, ancor più facilitata dal periodo pre-elettorale.
Fidal, immediatamente accusata di disinteresse, non ci azzecca nulla in questa vicenda, è il Comune il gestore dell’Arena Civica, Fidal Milano a sua volta utilizza i servizi (a pagamento); ad esempio la sede del comitato milanese è proprio all’interno dell’Arena. Quindi non ha responsabilità sulla decisione, tuttavia mi risulta che Fidal si sia rapidamente attivata (una volta tanto, qualcuno potrebbe dire) per risolvere quello che sarebbe un problema per chi, attualmente, utilizza (a pagamento) i servizi, i gruppi sportivi storici come Atletica Riccardi, Atletica Meneghina, etc; i singoli tesserati, per non dimenticare i numerosi corsi di avviamento all’atletica. A seguito di una riunione tenuta coi vertici milanesi e lombardi della federazione, il presidente Fidal Alfio Giomi ha inviato una lettera al Comune chiedendo chiarimenti. Confidiamo nella massima attenzione da parte dei responsabili del Comune, e non solo perché ha scritto il presidente della Fidal.
Secondo punto: è certamente una buona idea che l’Arena, dopo ingenti investimenti, sia opportunamente sfruttata e ri-qualificata, in questo senso la presenza del nostro velocista di maggiore spicco ha ben più di un significato. Certo viene da chiedersi: perché solo lui? Perché non consentire a tutti gli atleti di interesse nazionale e quelli che hanno i minimi di potersi allenare? E in Lombardia ce ne sono davvero tanti. Basta organizzarsi, non lo vedo un problema irrisolvibile. E poi è una questione di equità.
Orario concordato/accordato: non me ne vorranno i miei amici e colleghi master, se non vedo come problema più grosso l’utilizzo della pista in pausa pranzo (che sarebbe, appunto, impossibile); in fondo corrono più spesso nel Parco Sempione, basterebbe lasciare la facoltà di utilizzare gli spogliatoi (normative covid permettendo). Invece lo sconfinamento alle 15 o addirittura le 16 andrebbe in aperto contrasto coi corsi del settore giovanile, sono tantissimi, e mi risulta inizino alle 14.30. Un compromesso è auspicabile ma anche facile, iniziare alle 11-11.30 anziché alle 12 e terminare alle 14-14.30.
Costi e tariffe dell’accordo: non intendo addentrarmi troppo, ma ho letto che Sprint Academy pagherebbe 30 euro/ora per utilizzare in esclusiva l’impianto, contro i 200 euro normalmente richiesti. Quest’ultima cifra si riferisce all’utilizzo in esclusiva in caso di manifestazioni, un’altra cosa.
Altro punto potenzialmente pericoloso: Arena Civica, stiamo parlando di un bene pubblico, quindi a disposizione di tutti; se questo accordo andasse in porto si creerebbe un pericoloso precedente, la potenziale privatizzazione di impianti sportivi di cui tutti dovrebbero usufruire. Certo che dando uno sguardo all’utilizzo dell’Arena negli ultimi anni si osserva una certa “dominanza” di alcuni gruppi sportivi, qualcuno potrebbe obiettare che in qualche modo siamo già su quella strada. Sono gli stessi gruppi che hanno inviato una lettera alla federazione per lamentarsi della situazione che si è creata.
Infine, ma forse è la cosa che più mi colpisce, e stranisce: la pista di Giussano, quella dove Filippo Tortu normalmente si allena, è in via di rifacimento e verrà pronta per fine novembre. Trovo altamente improbabile che Filippo debba recarsi ogni volta a Milano per i suoi allenamenti, quando ha una pista, peraltro nuova, sotto casa. A meno che non ci siano particolari ragioni (economiche?). Ma anche in questo caso è assurdo, e ingiusto, che altri atleti di livello nazionale non possano avere la stessa possibilità.
Attendo ansiosamente gli sviluppi della vicenda.
1 commento
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Mercoledì, 21 Ottobre 2020 01:02
inviato da Rino Darsena
Per chi? Senza la pretesa di un'esclusiva, sicuramente per 1) una Società sportiva che promuove l'atletica, che si occupa da decenni dell' 2) Attivitá giovanile che poi supporta e gestisce fino a che i suoi migliori atleti diventano 3) Atleti di interesse nazionale (112 atleti portati alla maglia azzurra, alcuni anche giunti a titoli europei, mondiali, olimpici) tra i quali addirittura, non primi ne ultimi Giacomo e 4) Filippo Tortu.
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