La strage continua: annullata anche la Maratona di Ravenna
23 ottobre - Un mese fa l’annuncio della conferma della Maratona di Ravenna Città d’Arte; oggi, in un quadro socio-sanitario completamente e drasticamente diverso da quello di soli 30 giorni or sono, l’annuncio dell’annullamento.
La parola definitiva sull’edizione 2020 del grande evento sportivo è arrivata nel primo pomeriggio con una diretta Fb dal Municipio di Ravenna, oltre che sulle pagine ufficiali della Maratona e del Comune, con un annuncio dato dal Sindaco Michele de Pascale, insieme all’Assessore allo Sport Roberto Fagnani e a Stefano Righini, presidente di Ravenna Runners Club.
“Da quando – ha spiegato anche in una nota pubblica il primo cittadino di Ravenna – si era presa la decisione, dopo attente valutazioni e confronti con tutte le autorità competenti, di realizzare anche quest’anno la Maratona, il quadro è molto peggiorato. È stato fatto davvero ogni sforzo possibile per confermarla, tuttavia per principio precauzionale, con profondo malincuore, si è deciso di annullare l’edizione di quest’anno, dopo un confronto fra Comune, Regione Emilia-Romagna e Ravenna Runners Club”.
“Solo poche settimane fa – prosegue il primo cittadino - si sono svolti regolarmente i Mondiali di ciclismo in Romagna e il Gran Premio del Mugello a breve distanza, e ad oggi le norme e le procedure consentirebbero ancora di svolgere anche la Maratona, ma non sappiamo come sarà la situazione tra quindici giorni, ed è doveroso fare tutte le valutazioni tenendo conto del trend epidemiologico, che al momento purtroppo è in continua crescita. Invito tutti a non sottovalutare il pesante danno economico che questa scelta comporta per la città di Ravenna, in questo momento tanto delicato dobbiamo anteporre a tutto la salute e la sicurezza, ma in questo contesto purtroppo non esistono decisioni che non comportino in ogni caso conseguenze pesanti. Ringrazio di cuore gli organizzatori, che in questi mesi hanno fatto ogni sforzo possibile per svolgere l'evento in sicurezza e che hanno sempre anteposto la tutela della salute pubblica a qualsiasi altro interesse in campo, e il Presidente Bonaccini con cui in questi giorni difficili ci siamo confrontati più volte, per arrivare a questa sofferta decisione”.
“Ci abbiamo creduto fino in fondo – dice Stefano Righini, presidente di Ravenna Runners Club – e per noi è come correre una maratona e ritirarsi al 41esimo km. Eravamo pronti e confidavamo di essere la prima maratona del dopo lockdown. Fino a qualche settimana fa, quando abbiamo annunciato la conferma della manifestazione, c’erano tutte le condizioni per poterla organizzare, ma oggi la situazione non era più così serena come dovrebbe essere per una gara di running. Un evento che è sempre stato una festa per tutta la città. Le condizioni sono cambiate in maniera repentina e non potevamo fare altro che condividere la decisione delle istituzioni. Daremo l’opportunità a tutti gli iscritti di poter correre a Ravenna sia nel 2021 che nel 2022, scegliendo a quale edizione partecipare, e sarà possibile anche trasferire l'iscrizione a un amico. Rispettiamo il pensiero di chi sarà amareggiato e di chi sarà invece d'accordo con questa decisione”.
Appurato l’annullamento della Maratona, Righini presenta un’idea che nei prossimi giorni verrà strutturata nel dettaglio: “Per noi la data dell’8 Novembre rimarrà importante e abbiamo pensato di organizzare quel giorno, in accordo con il Comune, un appuntamento simbolico, che non vuole essere una virtual race, ma qualcosa di significativo. Non potendo correre i runner, l’8 novembre inviteremo a correre i rappresentanti di tutti coloro che, solitamente, sono dall’altra parte e consentono la realizzazione della Maratona e di tutti gli eventi collaterali: associazioni di volontariato, enti, gruppi sportivi, associazioni, organizzazioni, istituzioni, musicisti, albergatori, ristoratori, onlus e sponsor. Inviteremo tutti ad una staffetta per dare un segnale. Non vogliamo fermarci desideriamo guardare al futuro con ottimismo”.
[NdD. Nello svolgimento della corsa ci avevamo sperato, specie dopo il buon esito organizzativo della mezza di Casal Borsetti, curata dalla stessa società; e siamo convinti che la scelta - sebbene non obbligata dalla legge attuale, ma chissà tra qualche giorno - sia stata dolorosa, economicamente dannosa per gli stessi organizzatori oltre che per l'indotto, ma presa anche nel rispetto di quanti pensavano in questi giorni di iscriversi, spinti dall'annullamento dell'altra maratona del Lago Maggiore. Per chi era già iscritto, ci è parso di sentire dalla trasmissione che potrà sfruttare il pettorale nelle edizioni 2021 o 2022. Ci lascia invece perplessi l'annuncio delle ultime righe, di una "staffetta" per i non-podisti. Se non possono correre gli atleti 'professionali' (diciamo habitués), che negli ultimi mesi hanno imparato a confrontarsi con le precauzioni anti-covid, tanto meno potrebbero rischiare gli 'occasionali', addirittura in una 'staffetta' che implica (anche senza il passaggio di testimone o di chip, o la rituale pacca sulle spalle al cambio) un contatto più stretto di quello delle competizioni individuali. F. M.]
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