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Nov 01, 2020 2275volte

Mo Farah verso un reality?

La notizia arriva dalla Gran Bretagna, attraverso le colonne di uno dei giornali inglesi più famosi,  “The Guardian”.  Il reality in questione sarebbe “I’m a celebrity…get me out of there”; come suggerisce il nome stesso è riservato a VIP di vari ambiti.

In un periodo di assenza di gare ci si inventa di tutto per “sbarcare il lunario” e per Mo Farah, atleta abituato a cospicui introiti, peraltro a fronte di importanti prestazioni, potrebbe essere una buona idea.  

Il cachet sarebbe di tutto riguardo, si parla di 300.000 sterline, circa 330.000 euro per un’apparizione della durata di tre settimane.

Su questa iniziativa le opinioni possono essere le più svariate: ovviamente si può liquidare il tutto dicendo che 330.000 euro non fanno schifo a nessuno, nemmeno ad un personaggio che di soldi nella sua vita ne ha portati a casa un bel po’. Tuttavia si parla di un’atleta ancora sulla cresta dell’onda agonistica, basti pensare al recente record del mondo sull’ora in pista realizzato a Bruxelles, Memorial Van Damme, quando coprì la distanza di 21 chilometri e 330 metri.  E nel 2021 ci saranno le Olimpiadi (speriamo), dove dovrebbe difendere il titolo olimpico sui 10.000 metri, vinto a Rio de Janeiro nel 2016, quindi sarebbe auspicabile una “vita da atleta” per arrivare all’appuntamento nelle migliori condizioni possibili.

Però ci sta anche un calcolo opportunistico: Mo Farah ha 37 anni, tendo a credere che sia per lui complicato ottenere risultati di prestigio sui 10.000 metri, complice lo sbocciare di atleti fortissimi nella specialità del mezzofondo prolungato, giusto per citarne alcuni: Jacob Kiplimo, Salomon Barega, Joshua Cheptegei sono molto giovani e hanno corso recentemente tempi simili o migliori dei suoi, vero che Farah si porta in dote un 26:46, però fatto nel 2011. Insomma, per uno come lui abituato a primeggiare significherebbe poco non arrivare nemmeno a podio.

Ovviamente potrebbe pensare alla maratona olimpico, ma anche qui sarebbe un’impresa complicata, vengono in mente almeno 15 atleti attualmente superiori a lui. Nel 2018 ha realizzato la sua miglior prestazione (2:05:11), ma da allora non è più migliorato, eppure aveva aspettative ben più ambiziose, soprattutto nel crono.  

Ecco quindi che la remunerativa scelta del reality ha più ragioni di starci. Una resa nell’atletica? Non credo, tuttavia uno stop agli allenamenti di diverse settimane di certo non è producente, anche se alcuni tecnici sostengono che senza azzerare totalmente la preparazione talvolta fa bene una riduzione dei carichi. Di certo non riguarda il 2020, anno in cui si è gareggiato davvero pochissimo.

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