I polpacci del vescovo
Sono fermo da qualche giorno. Infortunio al polpaccio sinistro, precisamente tra il gemello e il muscolo soleo. Sarà sicuramente una rottura di fibre muscolari, niente di particolarmente grave. Sto provando a recuperare con qualche terapia e uso la bici per tenermi in movimento e non prendere peso. Infortuni da corridore e fiducia mal riposta! Ho dato retta, infatti, ad un consiglio sbagliato: correre su un terreno con brecciolino troppo morbido. Questo tipo di fondo ha messo inevitabilmente sotto sforzo i polpacci che l’indomani hanno cominciato a dolere. All’allenamento successivo (forse un po’ troppo esigente!), è arrivata la rottura e il fermo.
Invece, i polpacci di padre Christian hanno avuto uno stress ben più impegnativo dei miei. Gli hanno sparato alle gambe domenica scorsa, 25 aprile. Christian Carlassare, 43 anni, è un missionario comboniano italiano, si trova in Sud Sudan ed è stato aggredito e gambizzato in piena notte. Ora è ricoverato a Nairobi in Kenya, dove è arrivato dall’ospedale di Juba (Sudan) che lo aveva accolto per le prime cure. Christian è stato nominato vescovo di Rumbek, zona notoriamente ‘calda’ in Sud Sudan, e a qualcuno la notizia non è andata bene. Questa città si trova nel territorio del gruppo etnico dei Dinka mentre il missionario per parecchi anni ha lavorato nel territorio dei Nuer, acerrimi nemici dei Dinka.
Qualche settimana fa, alla rivista Nigrizia, padre Christian aveva manifestato i suoi sogni per i giovani africani: “Sogno che i giovani del Sud Sudan possano realizzare i loro sogni, che non siano costretti a darsi alle armi o a lasciare il paese, che possano studiare e trovare un lavoro che costruisca il futuro e dia stabilità al paese. Sogno che le ragazze del Sud Sudan possano emanciparsi e non essere totalmente dipendenti dai loro capi famiglia, e che possano fare le proprie scelte in libertà”.
Il sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova, ieri dopo aver appreso la notizia si è espresso con queste parole: “Ai missionari italiani, laici e religiosi, che con generosità assistono, a ogni latitudine e spesso in condizioni estreme, popolazioni indigenti e vulnerabili, va sempre tutta la nostra riconoscenza”, Anche noi ci uniamo al dolore per questa vicenda e auguriamo al missionario una pronta guarigione e poter iniziare serenamente il suo lavoro.
Christian verrà consacrato vescovo a Rumbek il 23 maggio. Sarà il vescovo italiano più giovane in circolazione. Spero che per quel giorno i suoi polpacci (e anche il mio) siano abbastanza in forma.
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