Quando correre diventa un reato
La pandemia, variante Delta a parte, ci sta dando un po’ di tregua e tutte le attività sportive, seppure con le dovute precauzioni, sono riprese. Correre in orari proibiti o lontano da casa non è più un problema, tuttavia esiste ancora un tipo di corsa che non bisognerebbe fare. E’ quella dei “furbetti del cartellino”, ovvero quei dipendenti pubblici che dopo aver timbrato fanno di tutto invece di cominciare a lavorare. E’ di oggi la notizia dell’operazione “Timbro Libera Tutti” portata a termine dalla Guardia di Finanza di Palermo. Purtroppo, tra le varie attività svolte dalle 28 persone coinvolte, oltre allo shopping, la spesa al supermercato, la sosta lunga al caffè e tanto altro, il video diffuso dalle forze dell’ordine ritrae anche un runner che peraltro appare in buona forma. Si vede che pratica sport con molta costanza... Il dipendente interrompe la corsa solo per entrare nel palazzo e timbrare. Dopo questo particolare “recupero” che difficilmente troverete descritto su una tabella di allenamento, riprende tranquillamente la sua seduta di allenamento. Correre è salutare, ma così non va bene.
Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net
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