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Dic 20, 2021 Asd 100 Km del Passatore 1847volte

Morto “Pirì” Crementi, il padre del “Passatore”

Morto “Pirì” Crementi, il padre del “Passatore” Roberto Mandelli

Nel primo pomeriggio di domenica 19 dicembre s’è spento all’ospedale di Faenza il Commendatore Pietro “Pirì” Crementi, storico direttore di gara della Cento del Passatore. A darne notizia la moglie Tatiana Khitrova, segretaria della Firenze-Faenza.  Tra i membri fondatori della 100 km del Passatore, “Pirì” è stato per circa mezzo secolo l’anima e il cuore della Faenza-Firenze, amministrandola e guidandola con fortissima passione, dedizione e competenza.

Era nato a Faenza il 19 settembre del 1931, figlio di un agricoltore e di una casalinga, risiedendo per molti anni nel “Forno vecchio”, un cortile abitato da diverse famiglie nel Borgo Durbecco. Trascorse l’infanzia nel circolo parrocchiale di Sant’Antonino, dovendo affrontare gli anni atroci della guerra. Crescendo, il giovane “Pirì” si cimentò come garzone presso diverse botteghe, sino a divenire operaio in una carrozzeria prima di essere assunto alla raffineria Anic di Ravenna. Qui ricoprì anche ruoli sindacali nel consiglio di fabbrica sino al pensionamento. Appassionato di sport sin dalla tenera età, “Pirì” assunse diversi incarichi tecnici e dirigenziali nell’associazionismo sportivo faentino, come nella sezione basket femminile del Club Atletico e in quella ciclistica delle Acli.

Nel 1973 la grande intuizione assieme ad Alteo Dolcini (segretario comunale di Faenza) e a Francesco Calderoni (presidente Uoei): una competizione sportiva di atletica, oggi la chiameremmo una ultramaratona, di ben 100 chilometri che unisse idealmente Firenze a Faenza, attraverso l'Appennino. Pirì fu la sua anima e la sua stessa incarnazione, il suo organizzatore, il suo mentore. Impossibile immaginare una partenza delle migliaia di atleti da via dei Calzaiuoli del capoluogo toscano senza Pirì in cima alla vettura scoperta, con il capo il suo immancabile 'caplaz', il caratteristico copricapo di feltro romagnolo, lo stesso che dopo una cavalcata attraversando l'Appennino faceva calzare sul capo al primo uomo e della prima donna arrivati al nastro in piazza del Popolo a Faenza.

Cofondatore della Società del Passatore (dal soprannome del bandito romagnolo Stefano Pelloni, preso a simbolo delle tradizioni romagnole e delle sue produzioni vinicole di qualità), sempre insieme a Dolcini, con l’obiettivo di far conoscere e diffondere nel mondo la romagnolità, Crementi nel corso di oltre quarant’anni ha ‘incappellato’ col ‘Caplàz de’ Pasadòr’ personaggi della cultura, della politica, dello spettacolo e naturalmente dello sport: tra questi ultimi, ad esempio, i ciclisti Merckx, Hinault e Moser, lo sciatore Thoeni e l’alpinista Lacedelli.

Tra i numerosi riconoscimenti ricevuti da Crementi in vita, ricordiamo i titoli di cavaliere e di commendatore della Repubblica, conseguiti rispettivamente nel 2000 e nel 2008, i premi “Una vita per lo sport” e “alla carriera”, oltre alla distinzione onorifica di “Faentino sotto la Torre” nel 2012.

La biografia di Pietro Crementi -dice il sindaco, Massimo Isola- ricalca parti importanti della storia della nostra città. Pirì, come era conosciuto da tutti, ha vissuto questi 90 anni da protagonista, spendendosi sempre in prima persona e raccontando una bella pagina di storia faentina. È stato un uomo impegnato nel mondo dello sport, della politica, in quello della cultura e dell'associazionismo, spaziando in tanti campi della vita cittadina e per questo, nel 2012, Faenza lo nominò 'Faentino Sotto la torre'. Enorme l'impegno profuso per il Passatore e per la sua Faenza, contribuendo alla sua crescita comunitaria. La 100 Km del Passatore è stato difatti un po' il simbolo del suo impegno nella sua esistenza. Ho vissuto con lui questi anni difficili di pandemia e anche in questa fase, così complicata, è sempre stato molto lucido e propositivo. Con Pirì ci sentivamo con una certa regolarità e confrontarsi con lui è sempre stato molto appassionante. Amava raccontare episodi della sua vita dietro ai quali si potevano poi leggere pagine della storia della nostra società cittadina. Con la scomparsa di Pirì se ne va un grande faentino e rimarrà nella memoria di tanti ai quali ha insegnato facendo un po' da padre. Il mio pensiero va ora alla moglie Tatiana, la compagna di una vita e il suo alter ego nella vita come nella sua attività”.

Tra noi podisti, non poteva mancare la voce di Natalina Masiero, sempre presente alla Firenze-Faenza:

Notizia veramente triste. Lo conobbi una quarantina d'anni fa. Ogni anno era una "litigata". Io, sempre in prima fila alla partenza, non accettavo che mi sgridasse e rispondevo a tono, da 37 anni, alla solita frase: ma sei qua anche quest'anno?
"Pirì, finche' ci sarai, ci sarò pure io".
Con lui se ne va un mito.

Il funerale avrà luogo mercoledì 22 dicembre con partenza alle 10,30 dall’Obitorio dell’Ospedale Civile di Faenza per la Basilica Cattedrale. L’inizio della funzione è previsto per le 10,45. Celebrato il rito funebre il corteo proseguirà per il Cimitero dell’Osservanza.

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