Direttore: Fabio Marri

* Per accedere o registrarsi come nuovo utente vai in fondo alla pagina *

Nov 01, 2022 Redazione 4316volte

Doping: continuano gli smascheramenti di atleti africani

Gambe Africane Gambe Africane Foto Podisti.net

Purtroppo il doping cresce in maniera esponenziale anche in Africa: dopo anni ad ammirarli, dobbiamo registrare che da inizio di gennaio sono stati ventitré i keniani sospesi per doping, con altri 56 keniani, 12 etiopi e ulteriori sessanta atleti africani di vaie nazionalità che sono già stati squalificati.  

E ancor più rumore desta la squalifica di Marius Kisperem (per eritropoietina), Philemon Kacheran (testosterone) e Justus Kimutai (test antidoping evitati), oltre a quella precedente di Alex Korio (sempre per test antidoping evitati): quattro delle sette “lepri” che il 12 ottobre 2019 a Vienna aiutarono Eliud Kipchoge, primo uomo della storia, a correre una maratona in meno di due ore: 1 ora e 59 minuti e 40,2, in una sorta di mega-operazione pubblicitaria per reclamizzare le nuove scarpe al carbonio. 

E, come scritto da Marco Bonarrigo sul Corriere della Sera di venerdì scorso 28 ottobre,  ai più tradizionali metodi  vanno aggiunti trasfusioni di sangue (fatto non nuovo, e che fu lecito nei decenni addietro), l’acceleratore metabolico GW501516, l’antischemico trimetazidina, l’ostarina, il meldonio, il letrozolo, il triamcinolone (un glucocorticoide), in un crescendo alla guardie e ladri (coi ladri che scappano sempre più in là dove le guardie, cioè i controllori, arriveranno mesi o anni dopo).

E, proprio per il triamcinolone sono state squalificate Diana Kipyokei, vincitrice a Boston nel 2021, e Betty Wilson Lempus, che si era imposta nell’ultima mezza maratona di Parigi.

Non mancano gli episodi di chi si nasconde ai controlli, come lo specialista sulla mezza Mathew Kipkoech Kisorio, che non si è fatto trovare per ben quattro volte in casa o al campo; o il marocchino Aziz Lahbabi, autore di fughe rocambolesche, fino ad arrivare al  keniano Hillary Kiprotich, squalificato nel 2017 per doping, che ha poi corso diverse maratone nascondendosi sotto l’identità femminile di Shieys Chepkosgei: scoperto, ha presentato un finto certificato di parto, aggiungendo al raddoppio della squalifica la condanna penale.  

Ma il problema più grande è che secondo l’Athletics Integrity Unit (Aiu) l’agenzia antidoping intenzionale, il doping si sta sempre più diffondendo anche alla base degli atleti del continente africano. Dunque non è solo merito degli altipiani…

2 commenti

  • Link al commento giorgio tres Mercoledì, 09 Novembre 2022 15:38 inviato da giorgio tres

    Sono quasi tutti dopati per questo vanno così forte.

    Rapporto
  • Link al commento Saaid Sabato, 05 Novembre 2022 14:41 inviato da Saaid

    Ma i vostro atleti.... sono puliti.!!!!
    Sempre lo stesso modo di squalifare e sporcare gli stranieri.
    Siete una razza dove il razzismo cammina nel vostro sangue.

    [Fabio Marri] Non è colpa nostra se dei tribunali internazionali trovano tracce di doping negli atleti, e il razzismo non c'entra. Chi è drogato è drogato, bianco giallo pellerossa o nero che sia. D'altronde, Podisti.net ha sempre dato rilievo alle squalifiche o sospensioni per doping, anche di italiani.

    Rapporto

Lascia un commento

I commenti sono a totale responsabilità di chi li invia o inserisce, del quale restano tracciati l'IP e l'indirizzo e-mail. 

Podisti.Net non effettua alcun controllo preventivo né assume alcuna responsabilità sul contenuto, ma può agire, su richiesta, alla rimozione di commenti ritenuti offensivi. 
Ogni abuso verrà segnalato alle autorità competenti.

Per poter inserire un commento non è necessario registrarsi ma è sufficiente un indirizzo e-mail valido.
Consigliamo, tuttavia, di registrarsi e accedere con le proprie credenziali (trovi i link in fondo alla pagina).
In questo modo potrai ritrovare tutti i tuoi commenti, inserire un tuo profilo e una foto rendere riconoscibili i tuoi interventi.

Ultimi commenti dei lettori

Vai a inizio pagina