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Mar 12, 2018 Stefano Severoni 3961volte

Facciamo il punto su disabilità e atletica

Alla partenza di New York Alla partenza di New York Roberto Mandelli

 Nel campo della disabilità fisica, si distinguono:

LESIONI MIDOLLARI: interruzione della trasmissione nervosa tra il Sistema Nervoso Centrale (SNC), il Sistema Nervoso Periferico (SNP) e le nervazioni muscolari e viscerali. Al fine di una corretta interpretazione del trauma, è necessario identificare con chiarezza il livello spinale in cui si è prodotto il danno:

  1. paraplegia: danno al midollo spinale (lesione compresa tra la 2a vertebra toracica e la 2a sacrale). Provoca la paralisi parziale o completa di entrambi gli arti inferiori + paralisi parziale o completa del tronco;
  2. tetraplegia: danno al midollo spinale cervicale (lesione tra la 4a vertebra cervicale e la 1a toracica). Provoca la paralisi parziale o completa dei quattro arti e del tronco + muscoli respiratori.

La causa può essere:

  1. a) traumatica (incidenti);
  2. b) non traumatica (mielite trasversa, tumori e accidenti vascolari).

Conseguenze: 1a fase: shock midollare da alcuni giorni a qualche settimana: mancanza di riflessi, depressione dell’attività delle cellule nervose, stato di flaccidità muscolare; 2a fase: spasticità: ritorno dei riflessi con compromissione degli schemi motori e delle capacità di coordinazione motoria. poliomielite: virus che colpisce le cellule nervose spinali associate alle funzioni motorie. Perdita del controllo motorio, atrofia e paralisi dei muscoli (in genere nella parte inferiore del corpo).

    3. poliomielite: virus che colpisce le cellule nervose spinali associate alle funzioni motorie. Perdita del controllo motorio, atrofia e paralisi dei muscoli (in genere nella parte inferiore del corpo).

 LESIONI CEREBRALI: possono insorgere prima, durante o dopo la nascita.

Si distinguono in base a:

  1. A) tipologia del disturbo motorio
  2. B) distribuzione topografico-corporeo

AMPUTAZIONI: traumi , tumori maligni, perdita di un’adeguata irrorazione sanguigna.

Supporti necessari:

  1. a) ausili
  2. b) ortesi
  3. c) protesi

LES AUTRES: a tale categoria appartengono, per esclusione, tutte le altre patologie non inserite nelle classificazioni precedenti. Citiamo come esempio:

- ridotta modalità passiva delle articolazioni;

- patologie congenite che interessano l’apparato locomotore: nanismo ipofisario, diplasia congenita dell’anca, artrogriposi, amelia, dismelia;

- disabilità permanenti causate da: ustioni, ferite, lesioni dell’apparato muscolo scheletrico e del sistema nervoso.

Come praticare l’Atletica leggera  

   Para- e tetraplegici gareggiano in carrozzina. Per le gare su pista che contemplano il giro o il mezzo giro, alcune sofisticatissime carrozzine sono dotate di un congegno atto a sterzare la carrozzina nelle curve, senza bisogno di alcun intervento dell’atleta che la monta, che pertanto si preoccupa soltanto di spingere le ruote del mezzo. Le carrozzine sono in ogni modo “speciali”, nel senso che ormai nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di quelle specifiche da corsa, con una terza ruota anteriore a imprimere la direzione al mezzo.

Gli amputati alle gambe sotto il ginocchio corrono con protesi assai elastiche. La più famosa è la flex foot, nata negli States e utilizzata da Dennis Oehler, atleta che, senza una gamba, nei 100 m è sceso sotto i 12” (11”73). La flex foot ha rivoluzionato lo sport per chi è privo di parte delle gambe.

Anche gli amputati a entrambe le gambe, con tali tipi di protesi, possono correre senza ricorrere alla carrozzina. Nessuna differenza, ovviamente, per gli amputati alle braccia.

Per i focomelici dipende dal problema fisico, così come per i cerebrolesi (coloro che impropriamente sono chiamati malati spastici), i quali in certi casi corrono, e in altri utilizzano invece la carrozzina.

 Quanta attività per il disabile motorio

    Attività aerobica in particolare con:

   - frequenza settimanale compresa fra 3 e 5 sedute;

   - durata da 20’ sino a 1h;

   - intensità fra il 50 e l’80% del V02MAX (Massimo Consumo d’Ossigeno);

   - spesa energetica per controllo ponderale da 250 a 300 kcal a seduta per arrivare almeno a 1000 kcal settimanali (meglio 2000)

Progressione degli obiettivi di apprendimento motori

   1) nuovo o adeguato schema posturale e corporeo (ruolo delle capacità percettive);

   2) nuovi schemi motori (consolidamento capacità immaginativa e di visualizzazione),

   3) potenziamento della salute e della prestazione motoria (riduzione dei rischi legati alla sedentarietà).

 

   Indicazioni metodologiche trasversali

 

   Ricerca dell’autonomia massima possibile (per esempio: risalire sulla carrozzina da terra) (obiettivo a breve termine).

   Costante condizionamento muscolare dei distretti che consentono la locomozione -no per cerebrolesioni (obiettivo breve e lungo termine).

   Potenziamento a lungo termine delle capacità aerobiche e cardiocircolatorie (obiettivo a medio e lungo termine).

 

  Cosa non si deve fare

   Nei soggetti disabili con para e tetraplegie da lesione midollare:

carico sulla colonna di tipo compressivo; esempi: dal capo verso l’alto – trazioni dal basso verso l’alto – asimmetrie non compensate.

 

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