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Rodolfo Lollini

Rodolfo Lollini

 

L’Armata Brancaleone è il titolo di un film di grande successo al botteghino e premiato con tre Nastri d’Argento. Girato nel 1966 da Mario Monicelli, vantava un cast d’eccezione tra cui spiccavano Vittorio Gassman e Gian Maria Volontè. La vicenda, ambientata nell’Italia dell’XI secolo, narra di un esercito di miserabili male assortito e dalle divise ognuna diversa dall’altra, genialmente preparate da Piero Gherardi. 

Perché parliamo dell’armata Brancaleone? Semplice, lo facciamo in quanto ad ogni rassegna mondiale o continentale di atletica master, mentre molti dei nostri avversari sembrano dei figurini, tutti in divise eleganti ed uguali tra di loro, la compagine azzurra si presenta in maniera da ricordarci questo film. Canottiere vecchie, nuove, alcune appartenute a suo tempo alla nazionale maggiore, altre inventate di sana pianta. Magliette di varie fogge che hanno come unico comun denominatore la scritta “Italia”. Non parliamo poi dei pantaloncini o del miraggio-tute da indossare alle premiazioni. 

Lo scorso 24 Luglio la FIDAL, sul suo portale, ha pubblicato il seguente articolo:

“Master: nuovo abbigliamento Asics - Da gennaio in vendita su AtleticaShop, anche per gli over 35, la linea prodotta in esclusiva da Asics per la Nazionale Assoluta. Nuovo abbigliamento tecnico in arrivo per gli atleti master. Gli over 35 affiliati alla Federazione Italiana di Atletica Leggera avranno la possibilità di vestire la linea di completi gara ideata e prodotta in esclusiva da Asics per la Nazionale Assoluta. Lo sponsor tecnico della squadra Italiana ha infatti messo a disposizione di tutti gli appassionati di atletica e in particolare – in vista delle rassegne internazionali over 35 del 2019 - dei master,  tuta di rappresentanza, canotta, pantaloncino, top e culotte. L’abbigliamento sarà acquistabile a partire da gennaio 2019 nello store online AtleticaShop.” 

Ringraziando per questa buona nuova ci permettiamo di fare le seguenti osservazioni. La prima è che per gli Europei in pista di Malaga previsti per il prossimo mese di settembre ci ritroveremo sempre in stile Armata Brancaleone. La seconda è che sarebbe ora di fornire alcune semplici linee guida che suggeriamo qui di seguito:

1)            Chi partecipa è obbligato ad indossare la divisa di ultimo tipo

2)            Se non lo fa, sarà sanzionato con una multa assegnata alla società di appartenenza che è quella che invia l’iscrizione (non è possibile agire da soli come può avvenire in una gara nazionale non stadia) e dunque è bene a conoscenza della partecipazione del suo atleta. Sanzione di un importo superiore al costo della divisa. E non veniteci a dire che è un costo importante in quanto stiamo parlando di persone che spendono già importi considerevoli per le trasferte, non sono qualche decina di euro che fanno la differenza.

3)            Non tutti devono pagarsi la divisa, i migliori dovrebbero averla gratis dalla FIDAL secondo criteri di merito da stabilire. Per esempio misure di qualificazione, oppure medaglie conquistate in rassegne internazionali precedenti o la vittoria di un campionato nazionale. Come meglio credono.

Perché tutte le volte non si possono fare comunicati esaltando le medaglie conquistate e poi non offrire nemmeno canottiera a pantaloncini in premio. Tanto, adesso non ci sono i soldi di Infront?

 

Siamo oggi in compagnia di Stefano Cislaghi, una delle anime della Polisportiva Pregnanese per parlare di tutte le iniziative podistiche che si svolgono in questo comune dell’alto milanese. Cominciamo con una curiosità, cosa sono questi “Run della Fontana”?

La fontana che si trova a Pregnana in via Vittorio Emanuele, di fronte al Municipio, è diventata il ritrovo abituale di un gruppo di podisti, che negli anni è cresciuto, per una corsa mattutina prima degli impegni giornalieri o serale dopo il lavoro. Poi abbiamo giocato con la parola Run. In inglese la pronuncia di run suona come ran, rane in dialetto milanese.

Siete pronti per il 15 Settembre?

Si, nel senso che tutto è programmato, poi bisognerà lavorarci ancora tanto per assicurare una perfetta edizione della “5a Corri con i Run della Fontana”. Si partirà alle ore 17 dal Campo Sportivo di Pregnana Milanese in Via Pascoli, per una 12 chilometri su sentieri sterrati in pianura.

E’ un bel percorso, confermo per esperienza diretta. Ci saranno altre distanze?

Certamente. Si potrà optare per la 5 chilometri sempre su sterrato oppure un giro da 3, quest'ultimo senza barriere architettoniche percorribile a tutti

Bravissimi, non si esclude nessuno.

E’ nella nostra mentalità, la stessa che ci ha portato a produrre il progetto “Panchina Corta” in collaborazione con il Comune e finanziato dalla Regione Lombardia. Oltre ad altre iniziative abbiamo organizzato un “Corso di Maratona” che ha visto un campione del calibro di Danilo Goffi portare 15 atleti alla Milano Marathon 2018, alcuni alla prima esperienza sulla distanza regina, tutti finisher. Per affrontare l’impresa con consapevolezza abbiamo proposto una serie di conferenze dedicate allo sport. Sempre nell’ambito del Progetto Panchina Corta, in autunno inaugureremo un percorso di walking running cittadino.

E non Vi limitate nei confini di Pregnana…

In effetti a giugno siamo stati protagonisti indiretti di un’altra iniziativa che ha coinvolto due nostri tesserati. Rita Tessari ed Enrico Schiocchet hanno organizzato una staffetta da S. Caterina Valfurva a Monza - 290 km con tanto dislivello - per raccogliere fondi per il centro di ricerca Maria Letizia Verga che si occupa di bambini affetti da leucemia.

Complimenti vivissimi. Per concludere hai altro da dire sulla “5a Corri con i Run della Fontana”?

Che ci sarà anche una estrazione a premi fra tutti i partecipanti e che il ricavato sarà devoluto a ONLUS Arcobaleno Rho che si occupa di creare momenti ricreativi per diversamente abili e per le loro famiglie. Una novità di quest’anno è la possibilità di cenare presso il ristorante di Lab 18, locale che si trova nel Campo Sportivo, che ha predisposto dei menu dedicati ai partecipanti. Tutte le info si possono trovare su www.rundellafontana.it  oppure scrivete a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Di solito il nostro magazine non si occupa di salti e lanci, ma oggi vorremmo fare un’eccezione per augurare una pronta guarigione a Daisy Osakue, atleta di 22 anni,  valida pesista e primatista italiana Under 23 di lancio del disco con 59,72 metri, misura ottenuta l’8 aprile scorso. Record e quarta migliore prestazione di sempre tra le discobole italiane.

Nella notte di ieri, mentre rientrava alla sua abitazione a Moncalieri, è stata colpita al volto da un uovo lanciato da un’auto in corsa. Un frammento del guscio, che dovrà essere rimosso, le ha provocato una lesione alla cornea. Nelle prossime ore sarà  operata presso l'ospedale Oftalmico di Torino dove è stata trasportata dopo l’aggressione.

Daisy si stava preparando per gli Europei di Berlino, ma ora la sua partecipazione alla rassegna continentale è fortemente a rischio. Nata a Torino da genitori nigeriani emigrati in Italia, si sospetta che l’aggressione possa avere una matrice razzistica, ma su questa ipotesi non vi è certezza. Sul fatto invece che si tratti di deficienti non ci sono dubbi.

 

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10 luglio – Oggi a Tampere è in programma la prima giornata dei Mondiali Under 20 che si concluderanno il giorno 15. Nel fare il nostro migliore in bocca al lupo a tutti gli azzurri presenti, qui trovate l’elenco dei convocati, permetteteci di estendere questo augurio anche ad Ali Hissein Mahamat. Un nome che ai più non dirà niente, ma si tratta di un ragazzo originario del Ciad che Tommaso Ravà, ex atleta che lavora nell’agenzia viaggi di famiglia, ha scoperto durante le sue trasferte di lavoro in quel paese, quando andando a correre sulla “pista” locale incontrò moltissimi ragazzi, tanto entusiasmo ma pochissimi materiali, soldi ed attrezzature.

A marzo pubblicammo il suo appello su queste colonne (clicca qui), per raccogliere materiale anche usato da regalare ai ragazzi del Ciad. Il successo fu enorme anche grazie alla Vostra generosità. Il più promettente del gruppo era Ali Hissein Mahamat che Tommaso ha praticamente adottato, ospitandolo a casa sua a Milano, allenandolo, facendolo partecipare a diverse gare in Lombardia ed affidandolo alle cure del suo vecchio coach Giorgio Rondelli. Il risultato è stato l’ottenimento del minimo per partecipare ai mondiali. Un 30’41” che lo colloca circa a metà della griglia dei 28 partenti nei 10.000 metri. Il viaggio credo sia stato pagato sempre da Tommaso e stasera Alì sarà al via previsto per le ore 17.50 col pettorale 193. Se volete vedere lui, così come gli azzurri, Vi suggeriamo di navigare sul sito della manifestazione per un collegamento in streaming cliccando qui. Perché luglio non è solo mondiali di calcio o Tour de France.

Bilancio di metà stagione anche per il Corrigiuriati, il periodico appuntamento milanese che da febbraio a dicembre consente di competere e divertirsi sulle tante distanze classiche della pista, ma anche in gare insolite. Per chi non lo conoscesse e volesse saperne di più consiglio di leggere il nostro pezzo di presentazione.

Quel che più conta, in questi casi, è il viaggio piuttosto che la destinazione, però esistono anche delle classifiche ed è giusto ricordare che dopo 14 delle 24 prove in programma è al comando Cristiano Marchese con 973 punti, seguito da Mauro Oliva (960) e Claudio Pennati (938). In campo femminile, davanti a tutti c’è Eleonora Miglio a quota 658. Chiara Quartesan (640) ed Elena Pedone (564) sono le più pericolose rivali.

Per vedere in dettaglio i punteggi di tutti i quasi duecento classificati, potete cliccare qui.

Interessante segnalare gli appuntamenti alla ripresa in settembre, sempre con le due opzioni di partenza alle ore 13 oppure alle 19.

Il 13/9 è in programma la staffetta americana a tre su 10 km. Una bellissima occasione per fare delle ripetute con un paio di amici.

Il 20/9 è la volta della campestre. Una gara facile di 4100 metri. Ideale come primo allenamento/test in vista dei circuiti invernali di cross.

Il 27/9 un classico, i 5000 metri del 19° Memorial Garimoldi, con al termine, dopo l’immancabile ristoro, la premiazione della stagione 2017.

L’avevamo vista in gran forma sabato scorso a Zeloforamagno, dove Sara Dossena aveva corso benissimo i 10 chilometri del 45° In Gir a la Cava. Allenamento perfetto, con un 33’09” che le aveva fatto rischiare il primo posto assoluto, classificandosi poi seconda.

Stamattina a Tarragona l’azzurra non ha avuto rivali sulla mezza maratona. Già a metà gara la ragazza di Clusone ha staccato le ultime avversarie, le turche Elvan Abeylegesse e Busra Nur Koku, andando progressivamente ad incrementare il vantaggio fino all’arrivo. Dossena ha chiuso col tempo di 1h13’48”. Sul podio, con circa un minuto e mezzo di distacco, le spagnole Marta Galimany Guash ed Elena Loyo Menoyo. Ora l’augurio è quello che ai prossimi campionati europei la trentatreenne bergamasca segua le orme di Valeria Straneo, anch’essa oro ai Giochi del Mediterraneo a Mersin, in Turchia, nel 2013.

In campo maschile, in una gara incerta fino ai metri finali, gli azzurri conquistano l’argento con Eyob Ghebrehiwet Faniel in 1h04’07” a soli 4 secondi dal marocchino El-Aaraby. Quarta piazza per Daniele Meucci, sesto Yassine Rachik.

Con la prova di Castiglione d’Adda, il Club è andato in vacanza fino al prossimo 8 Settembre, quando si correrà a Cesano Boscone (MI). Dunque questo è il momento giusto per fare un primo bilancio, dando un’occhiata alle classifiche e provando a fare qualche previsione in attesa delle quattro prove finali.

 

Società

Negli assoluti è al comando l’Athletic Team Pioltello, seguito dal Team Brianza Lissone e dai Road Runners, con Atletica Iriense Voghera e Daini Carate nel ruolo d’inseguitori. Per le giovanili davanti a tutti Milano Atletica, a seguire il CRAL Teatro alla Scala e la GISA Misinto che deve guardarsi le spalle dall’Atletica Bereguardo. Ovviamente nella Supercoppa sono le stesse società a giocarsi il titolo, anche se l’aspetto che ci preme maggiormente sottolineare è il fatto che sono oltre cento le società che hanno inviato atleti alle gare del circuito.

 

Esordienti – Cadette/i – Ragazze/i

Per gli Esordienti non vengono stilate classifiche di merito e dunque segnaliamo volentieri fra i più presenti Claudia Evangelista, Sara Morando, Rebecca Verdelli, Giorgia Sgrò, Cristiano Bonemazzi, Mattia Forlani e Tabaku Arber. Tra le Ragazze è in testa Sofia Sidenius mentre nei Ragazzi è sfida aperta fra Leonardo Basile e Gani Tabaku. Nei Cadetti se la giocano Roberto Basile e Michele Galvani.

 

Femminile

Allieve: Il titolo sarà una questione riservata a Silvia Rabolini e Chiara Rossetti; Camilla Filippini a chiudere il podio

Elite: quote bassissime dei bookmakers per Licia Bombelli anche se Lia Tavelli e Lucrezia Casarini ci sperano ancora.

SF35: una poltrona per due, Elide Gravina e sempre Lia Tavelli che però non potrà più permettersi uscite nella manche Elite.

SF40: dominio di Sabrina Leombruno con Sara Raineri e Manuela Scalera che non possono più mancare agli appuntamenti.

SF45: Eva Volpari in vantaggio su Karolina Pyszka, con Maria Casuscelli buona terza.

SF50: La regolarista Alessandra Beretta precede la favorita Maria Lorusso ed Alessandra Bestiani

SF55: Paola Cagliani in pole position, unica vera rivale Giancarla Belloni. Obiettivo medaglia di bronzo per Rosa Di Sabato

SF60: Rosanna Rossi ha ipotecato il titolo, ma Francesca Barone non demorde.

SF65: Annamaria Galbani ha una marcia in più su tutte le altre.

SF70: Teresa De Pace vicina alla vittoria finale

 

Maschile

Allievi: podio provvisorio per Dario Brambilla, Valerio Sala e Pietro Matteucci, ma Andrea Motta, Daniele Zaninati e Giorgio Giussani hanno una gara in meno.

Elite: l’italo-olandese Jonathan Roggeband ha solo due punti di vantaggio su Michele Lucchini in una sfida infinita che vede Luigi Porritiello buon terzo; attenzione a Massimo Pellegrini.

SM35: puntiamo sul leader Lorenzo Bonemazzi; a Raffaele Piscioneri e Decio Gasparetto l’onere di dimostrarci che avevamo sbagliato.

SM40: favorito Ivan Doniselli, ma situazione fluida, con Cristiano Lorenzetti, Paolo Silva, Marcello Vena e Riccardo Lerda che non sono ancora fuori gioco.

SM45: Fabio Andreoli ha collezionato sei vittorie su sei, mentre Roberto Lazzarin e Gianni Cerato dovranno difendere il podio provvisorio dagli attacchi di Ferruccio Calsana e Claudio Terraneo.

SM50: Francesco Merisio s’incammina verso il titolo, insidiato solo da Roberto Matteucci, con Roberto Cerizza e Marco Andolfato a giocarsi il bronzo.

SM55: Nini Santo Bombelli può perderla solo lui, ma deve stare attento perché Paolo Zucca non demorde. Terzo Pietro Evangelista, con Cesare Levati quarto incomodo.

SM60: Salvatore D’Angelo precede Rodolfo Lollini, ma in realtà i due si stanno giocando il gradino più basso del podio, con Carlo Zanetta e Maurizio Lorenzini favoriti per oro ed argento; Loris Pagani è alla finestra, pronto ad approfittare di qualche passo falso degli avversari.

SM65: classifica provvisoria che sembra già quella finale con Luigi Campini davanti a Francesco Marascio e Tiziano Colnaghi

SM70: Giampaolo Gerbaz precede il favoritissimo Rodolfo Rencurosi che ha fatto cinque vittorie su cinque apparizioni. Gianni Brega favorito per il bronzo sugli outsider Angelo Redaelli e Mario Sommariva.

SM75: chi può togliere il titolo ad un Enzo Capuzzo a punteggio pieno? Girolamo Tassello e Domenico Di Spigna si augurano non sia una domanda retorica.

SM80: il “Pirata” Oscar Jacoboni in vantaggio sull’immarcescibile Pietro Ferrari.

Da ieri, venerdì 22 giugno, la continua ricerca di novità per stuzzicare la curiosità dei runner si è arricchita con un nuovo capitolo. La corsa in un aeroporto. Ieri lo scalo milanese di Linate è stato affollato da molti corridori che per una volta non avevano le valige in mano, per una vacanza o un viaggio di lavoro, ma bensì la borsa sportiva.

Evento dichiarato sold-out ormai da settimane, una volta raggiunta quota duemila iscritti, alla fine i finisher assommeranno a 1642. Tutti registrati dalla società di cronometraggio in rigoroso ordine alfabetico, stante la non competitività dell’evento, come intuibile anche dal tempo massimo di un’ora e quaranta minuti che consentiva di portare a termine la prova anche semplicemente passeggiando. Va peraltro segnalato che i primi tre uomini e le prime tre donne arrivati al traguardo sono stati premiati.

Per avere delle impressioni dirette abbiamo intervistato due concorrenti. Cominciamo con Sergio Lanzarone del Gruppo Sportivo Montestella: “Appeno ho saputo di questa gara mi sono immediatamente iscritto, ero troppo curioso di correre qui. Sembrava veramente di prendere un volo. Al posto dei classici tavoli per il ritiro dei pettorali c’erano una dozzina di banconi del check-in dove venivano consegnati i documenti di viaggio, un biglietto ed un braccialetto. E poi il controllo bagagli. Siamo partiti alle 00.27, con qualche minuto di anticipo, per i due giri che al mio GPS, per quello che può valere e contare in un contesto del genere, sono risultati pari a 9780 metri. Abbiamo speso 25 euro, ma c’è stato un ottimo servizio, a partire dal parcheggio gratuito nel silo adiacente la stazione aeroportuale”.

Marco Scianca è una delle bandiere dell’Atletica Lambro. Potremmo definirlo un web-runner, blogger-influencer, se non fosse che considererebbe queste definizioni alla stregua di pesanti insulti: “Evento unico per la sua originalità ed organizzato in grande stile, tutto perfetto, molti addetti, zero code, ottimo ristoro. Il tema della gara-volo era reiterato negli annunci e sui tabelloni elettronici. Si partiva vicini agli hangar, correndo per una prima parte su cemento, poi si andava avanti ed indietro sull’asfalto della pista di decollo per due giri. Visto l’orario ad un certo punto si vedevano, tra noi uomini di mezza età ed oltre, diverse facce assonnate, ma poi è cresciuta l’adrenalina e ci siamo risvegliati tutti. C’è da dire che l’orario notturno ha consentito di correre in un clima perfetto, con una gradevole arietta. Molto carina la maglietta tecnica, con un bel logo”.

Concludiamo il pezzo augurandoci che abbiate apprezzato la sobrietà del pezzo dove abbiamo evitato giochi di parole e luoghi comuni del tipo: “occasione da cogliere al volo”, “la gara è decollata”, “i posti sono volati via”, “il campione si è involato”, “colpo d’ala degli organizzatori” ed altri “voli pindarici” che un occasione del genere stimolava nel Redattore.

Sabato, 23 Giugno 2018 01:26

9"99 di Filippo Tortu sui 100 metri !

Serata storica per lo sport nazionale, per la prima volta un atleta italiano infrange il muro dei 10 secondi nella corsa più famosa, i cento metri.

Filippo Tortu compie l’impresa a Madrid, fermando le lancette del cronometro sul tempo di 9.99 e migliorando così il primato nazionale di Pietro Mennea, un 10.01 realizzato a Città del Messico il 4 settembre 1979.

Una prestazione di grande valenza anche nel paragone con il mostro sacro della velocità. Basti pensare che la Freccia del Sud lo realizzò a 27 anni mentre Tortu ne ha appena compiuti 20 ed inoltre questo tempo è stato siglato ai 667 metri di “non altitudine” di Madrid. Anche la componente vento è stata praticamente neutra: + 0,2 m/secondo. Per la cronaca la finale del meeting è stata appannaggio del cinese Su Bingtian, in 9.91, secondo il portacolori delle Fiamme Gialle che lo aveva battuto in semifinale in 10.04. Partenza della finale che dopo la presentazione degli sprinter ha dovuto aspettare tre lunghissimi minuti a causa di alcuni salti che altri atleti stavano effettuando, ma nell'attesa il nostro Filippo ha mantenuto calma e concentrazione.

Incontenibile la felicità di Tortu, che ha dichiarato: “E' una gioia incredibile, anche se avrò bisogno di qualche ora per metabolizzare questo risultato: ho lavorato molto e con costanza per arrivare qui e sono felice per me, per l'atletica italiana, per mio padre e per tutti quelli che mi hanno sostenuto" ed ha voluto ringraziare tutti coloro che lo stanno seguendo: il padre-mentore-coach Salvino Tortu, Flavio Di Giorgio, il preparatore atletico, Mario Ruggiu e Alessandro Pozzi, fisioterapista, Ferdinando Savarese, Chiara Signorotto, Marcello Magnani e Natale Bellati.

Le buonissime premesse per una luminosissima carriera, a partire dai prossimi e campionati continentali, ci sono tutte, anche perché ci siamo dimenticati di dirVi che Tortu, in prospettiva, è un duecentista ;-)

Da questa storia non ne usciremo mai e di certo, comunque vada a finire, ci sarà qualcuno ingiustamente punito o quantomeno penalizzato. La notizia odierna è che la sudafricana Caster Semenya si è appellata al Tribunale di Arbitrato dello Sport di Losanna, contro la decisione della IAAF di sottoporla nuovamente a trattamenti ormonali obbligatori.

Campionessa mondiale in carica sugli 800 metri, nonché oro olimpico a Londra e Rio, la Semenya ha lineamenti maschili, dovuti ad una sovra-produzione di testosterone. Sottolineiamo come tale caratteristica sia naturale, nulla a che vedere con le atlete artificialmente drogate che la storia dell’atletica tristemente ricorda.

La precitata sovra-produzione fa i suoi effetti anche in termini di orientamenti sessuali, infatti a Caster piacciono le donne ed ha sposato Violet Raseboya, un'altra atleta, incrociata per la prima volta nella toilette femminile di un impianto sportivo. Come vi abbiamo già raccontato, Caster era entrata scortata dai funzionari antidoping per un prelievo, e vedendola, Violet le aveva domandato se non dovesse andare nel bagno degli uomini.

Personalmente ritengo ingiusto ogni genere di trattamento coatto, se non a scopi terapeutici. Da una parte la WADA lotta a tutto campo contro il doping. Qui invece si obbliga ad un contro-doping, con un trattamento innaturale chi è così per natura. Provocatoriamente ci domandiamo perché non segare le gambe ad un giocatore di basket troppo alto oppure rallentare chimicamente un velocista che ha delle doti nettamente superiori alla media dei suoi rivali.

D’altro canto, se si continua a far correre Semenya, a cui è stato verificato tramite esame il sesso femminile, non ci sarà scampo per le donne contro queste iperandrògine. Perché Caster è solo la punta dell’iceberg, in quanto nelle sue condizioni si trovano molte altre atlete.

Secondo uno studio commissionato dalla IAAF, si parla di benefici tra 1,8 ed il 4,5%. Enormi. Caster “naturale” viaggia a 1 e 55” sul doppio giro di pista, mentre durante un precedente trattamento coatto, le sue prestazioni sono decadute di 7 secondi. La differenza tra vincere e stabilire un record mondiale, e ritrovarsi in una posizione di secondo piano.

Concludiamo chiedendo un parere ai lettori. Cosa ne pensate? E’ giusto che le atlete in questione vengano sottoposte a queste cure? E ammesso che debbano essere curate, qual è il giusto “dosaggio”? Forse non quello a cui fu sottoposta la Semenya. Oppure pensate si tratti di un provvedimento contro natura? Sarebbe il caso di creare una nuova categoria di partecipazione, oltre a quella maschile e femminile? Oppure ciò significherebbe ghettizzarle?

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