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Set 05, 2023 1486volte

Castelnovo ne’ Monti (RE) – La bella scoperta del Trail della Pietra

Lo sfondo con la Pietra di Bismantova Lo sfondo con la Pietra di Bismantova Racephoto by WeClick

5 settembre 2023. Da qualche anno mi cimento occasionalmente nella specialità trail, invece la corsa in montagna mi piace da sempre, lo faccio in modo molto selettivo e su distanze brevi e dislivelli “umani”.

La scelta stavolta è caduta sul Trail della Pietra, mi prendeva bene l’idea di correre intorno e sopra la Pietra di Bismantova, un monte che supera di poco i 1000 metri, molto particolare e caratteristico, per la sua forma e la sua storia.

La scelta è caduta sul percorso  cosiddetto “Paradiso”, definizione che non mi trova molto concorde …ma poi vedremo perché.

La logistica della gara è quanto di meglio si possa avere: parcheggio, spogliatoi/docce, deposito borse. Le gare più lunghe (22 km, 1200 metri dislivello +, 37 km e 2100 metri dislivello +) sono giustamente partite prima, prevedendo tempi di percorrenza più lunghi e per evitare il caldo.

Io mi “accontento” di 13 km e 700 metri di dislivello, mi sono bastati, e anche avanzati; ma vediamo nel dettaglio il percorso. Un primo mille cattivo che ti fa capire subito l’aria che tira, si sale di brutto. Non è proibito alternare dei tratti di cammino, in particolare per quelli come me per cui il massimo delle pendenza sono i cavalcavia milanesi. Seguono un paio di chilometri tendenzialmente sempre in salita, ma con tratti dove poter respirare. Li chiamano “mangia e bevi”, probabilmente per sdrammatizzare, a me sembrano delle autentiche vigliaccate, salire e poi scendere e poi ancora salire e così via. La cosa bella è che si corre sempre all’interno dei boschi, su sentieri agevoli, e ciò aiuta non poco, anche perché il sole, dopo una partenza al fresco, sta cominciando a fare il suo dovere.

IL PERCORSO DEL "PARADISO"

Qui (km 4) inizia un tratto di circa 4 chilometri generalmente facile, si corre mediamente bene, eccezion fatta per una salita (duretta) dal km 5 al km 6. “Dal km 8 comincia il vero trail della Pietra”, così mi s(conforta) un occasionale compagna di viaggio. Grazie, lo sapevo, ma forse fingevo di essermene dimenticato. Si sale tanto e a complicare la vita ci sono dei passaggi tipo “single track” (come dicono i trailer che se ne intendono); di tanto in tanto intravedi la Pietra di Bismantova che però sembra allontanarsi, invece che avvicinarsi. Finalmente si raggiunge la sommità (1040 metri) e arriva il ristoro (circa km 10,5), un ristoro top dove non manca proprio nulla, nemmeno le …costine di maiale, amorosamente preparate da Clero (papà di Matteo). Impossibile non fermarsi e indugiare, e mangiare. Riparto rinfrancato, mancano circa un paio di chilometri, le gambe causa stanchezza faticano a frenare, le pendenze sono notevoli e il fondo è irregolare, ma ormai è fatta. 

E’ stata davvero una bella scoperta questo Trail della Pietra, una percorso duro ma ben presidiato nei punti potenzialmente critici, molto panoramico perché sei sull’appennino tosco-emiliano, e poi la vista della Pietra è davvero qualcosa di unico.

Un trail corto, si potrebbe dire, dove però sono concentrate un po’ tutte le caratteristiche classiche di questa specialità, un ottimo punto di partenza per chi vuole approcciarsi a questo mondo. Per le mie caratteristiche e preferenze mi piacerebbe ci fossero più tratti corribili, ma visto che mi passavano in molti evidentemente era un problema soprattutto mio.

Uno scambio di opinioni con organizzatori e partecipanti porta a ritenere il percorso intermedio, Purgatorio, più idoneo agli stradisti e ai meno avvezzi ai trail, nonostante lunghezza e dislivello siano maggiori (22 km e 1200 metri), però in qualche modo diluiti grazie ad una maggiore “corribilità”. Organizzativamente non è mancato nulla:, da un eccellente logistica e fino ad un ristoro finale ben fornito, frutta, dolci, l’immancabile parmigiano reggiano e anche la birra, data gratuitamente ai partecipanti. Questo ed altro hanno contribuito a rilassarsi nel dopo corsa, anche grazie ad ampi spazi verdi ombreggiati. Insomma, un terzo tempo come sempre si vorrebbe trovare.

Mi sa che ci torno l’anno prossimo, magari un tantino più allenato.

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