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Ago 18, 2019 padre Pasquale Castrilli 3080volte

La Sicilia, anche podistica, ricorda Felice Gimondi

Una delle ultimi immagini del Campione Una delle ultimi immagini del Campione fotoweb

Messina, 18 agosto - In questa domenica in cui ciclismo e podismo si toccano simbolicamente a Castellania (Alessandria) dove stamattina si è svolto il ​Giro dei Calanchi ​(10km tra strada e sterrato, 230D+, arrivo e partenza da piazza Candido Cannavò), inserito tra le iniziative per il centenario della nascita di Fausto Coppi, ricordiamo un grande campione dello sport italiano, Felice Gimondi, scomparso nel pomeriggio del 16 agosto qui in Sicilia per un malore nel mare di Giardini Naxos. Aveva quasi 77 anni.
Ed è partita proprio qui da Messina stamattina la sua ultima tappa, il rientro a Paladina (Bergamo) dove domani si terrà la camera ardente e martedì i funerali. Messina è la patria di Vincenzo Nibali, altro grande campione del ciclismo italiano, che ho incontrato stamattina nella sua sgambata quotidiana sui colli sopra la città dello Stretto. Come si può immaginare, è stato particolarmente colpito dalla morte del grande Gimondi proprio nella sua Sicilia, a poche decine di chilometri da dove è nato e dove rientra in occasione delle ferie natalizie ed estive. Anche in questi giorni Nibali è qui in città in attesa di partire con la sua squadra. 
La morte di Gimondi ha scosso Vincenzo che lo ricorda così: «Non ho potuto vedere dal vivo le sue imprese per questioni di età, non ho vissuto il suo tempo, ma ho il ricordo di una persona saggia che diceva sempre parole giuste. Ha sempre detto cose buone di me e ricordo la sua arrabbiatura quando vinsi il Tour perché non fu invitato dall'organizzazione. Si faceva vedere pochissimo, ma quelle volte che lo faceva, lo faceva bene... E la notizia della sua morte, avvenuta tra l'altro nella mia Sicilia, mi ha lasciato una grande tristezza. La morte di Gimondi è una grande perdita per tutti noi, ci mancherà tantissimo».

Felice Gimondi è stato un uomo onesto, marito e padre esemplare, sportivo professionista integro e rispettoso di regole e avversari. “Con le tue poche parole ma con i tuoi tanti fatti, ci hai amato immensamente” - scrive la figlia Norma in una lettera pubblicata oggi dal Corriere della Sera - Ci hai cresciuto come te: poche parole, azioni concrete. Ci hai insegnato il rispetto per l’avversario e, soprattutto, a non arrenderci mai, come faremo anche noi: le tre donne di cui devi essere orgoglioso sono forti e unite… Ora tutto sembra finito ma tu ci hai insegnato che nella vita si lotta tutti i giorni per ciò in cui si crede anche quando gli altri ti danno per perdente. Ora riposa, papà: questa tappa è finita. Sei il miglior papà che si possa avere. Ti amiamo sempre, fino alla fine”.

Anche noi di podisti.net ricordiamo e onoriamo Felice Gimondi, unendoci alle parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, siciliano anche lui, che ha ricordato “i suoi tanti successi che hanno dato prestigio all'Italia nello sport e il suo stile di grande valore nel comportamento sportivo e umano".

 

 

 

 

 

 

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