Fidal: l’appello di Alberto Morini
“Cinquantatrè anni, sposato, due figli, residente a Faenza, imprenditore, laureato in Ingegneria elettronica, socio e amministratore di due aziende specializzate nell’automazione industriale”... Così si presenta Alberto Morini nell’atto di annunciare il suo “impegno personale” per il rinnovo delle cariche nella Fidal alla conclusione del quadriennio olimpico.
Naturalmente, agli sportivi importa molto la sua attività sul campo e ai margini del campo: atleta di società faentine dal 1973 (dunque dai suoi 7 anni) al 1996, tre volte convocato in nazionale juniores nel 1984; poi dirigente, fino ad oggi, dell’ASD Atletica 85 Faenza . In campo federale, dal 2001 al 2004 Presidente della Fidal Emilia Romagna, e come tale a capo dell’organizzazione dei Campionati Mondiali Master Non Stadia (Riccione 2002); dal 2005 al 2012 vice Presidente vicario della Fidal, e fino al 2015 componente di commissioni presso le associazioni europea e mondiale di Atletica Leggera (EA, IAAF); insignito di Quercia di II^ grado della Fidal e di Stella d’Argento dal Coni.
Una carriera di tutto rispetto, che induce Morini a rimettersi in gioco dopo la sfortunata battaglia condotta contro l’attuale presidente Giomi nel 2012.
Il suo comunicato del 22 ottobre (che riportiamo integralmente) non parla esplicitamente di una candidatura alla presidenza, ma dell’intenzione di lavorare per creare un nuovo “gruppo dirigente”. Come è noto (ne abbiamo parlato anche su Podisti.net, e ne riparleremo a breve scadenza), oltre a Vincenzo Parrinello di cui Morini parla esplicitamente, si sono candidati o si stanno candidando per la presidenza o quanto meno l’alta dirigenza anche Stefano Mei, Giacomo Leone, Massimo Di Giorgio, più un altro nome che dovrà emergere dal gruppo raccolto intorno a Massimo Magnani. Come sempre accade, coll’approssimarsi della scadenza elettorale questi numeri diminuiranno per gli inevitabili accorpamenti, ed è verosimile che anche il potere politico vorrà dire la sua. Se guardiamo solo ai risultati sportivi, è difficile, in ogni caso, che l’atletica italiana possa andare peggio di come va ora. [F.M.]
Un Nuovo Impegno per l’Atletica Leggera e la sua Federazione
Negli ultimi anni, da Dirigente di Società e con un passato in ambito federale nazionale e regionale, ho avvertito in forma crescente un disaccordo nei confronti dell’attuale dirigenza federale presieduta da Alfio Giomi.
Nei tanti confronti con Società e Dirigenti dell’Atletica italiana, esce sempre più spesso una domanda: si può accettare la continuità o si può proporre qualcosa di migliore?
La risposta, almeno per me, è ovvia da sempre. Questo nostro mondo deve fare un atto di coraggio: svecchiare la dirigenza, ripensare organizzazioni, regolamenti e strutture figlie degli anni ‘70, attivare un confronto tra le varie anime del nostro movimento. Insomma un netto cambio di marcia.
La recente disponibilità alla candidatura a Presidente federale dell’attuale vice Presidente vicario, Vincenzo Parrinello, francamente mi ha spiazzato. Se prima di questa uscita guardavo con speranza alla volontà di confronto e collaborazioni su idee e persone per arrivare ad un candidato unitario di rottura col passato, oggi devo prendere atto che il passato vuole riproporsi.
Alla luce di questa considerazione e delle tante entità (Società, Dirigenti e Atleti) con cui mi sono relazionato fino ad ora, voglio rendere pubblico il mio impegno personale per il rinnovo delle cariche federali di fine 2020.
Da oggi lavorerò con Società, uomini e donne, già disponibili al fine di unire un gruppo Dirigente capace di produrre idee e persone per esprimere un Presidente che, riunendo le forze migliori del nostro movimento, sia inequivocabilmente in alternativa all’esperienza che il nostro movimento ha fatto, in questi anni, con il presidente uscente Alfio Giomi.
Alberto Morini
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