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Ott 24, 2019 Sebastiano Scuderi 2638volte

Fidal al voto post-Doha: Votantonio o … Alessandro Magno?

"Due secoli, l'un contro l'altro armato..." "Due secoli, l'un contro l'altro armato..." Roberto Mandelli

Articolo 10 dello Statuto FIDAL: “L’Assemblea  Nazionale deve tenersi entro il 31 dicembre dell’anno di svolgimento dei Giochi Olimpici estivi”.

Dunque il 2020 sarà anno di proclami, promesse, colpi bassi e alti, una ridda di aria fritta e aria avvelenata, soprattutto di fronte all’umiliante spettacolo offerto dalla nostra Atletica da oltre 30 anni. Doha è ancora presente nella nostra memoria.

La campagna elettorale sembra però già essere iniziata, hanno fatto “outing” Vincenzo Parrinello e  Alberto Morini.

Il Colonnello Parrinello, nato a Catania il 3 giugno 1958,  Presidente delle Fiamme Gialle, Vicepresidente vicario di Alfio Giomi, degnissima persona, decisamente non sembra assicurare quel cambio di rotta di cui la Federazione ha urgente bisogno.

Il dottor Morini, nato a Lugo di Romagna il 16 novembre 1966, è stato Vicepresidente vicario di Franco Arese; ex atleta, nel 2012 fu catapultato ad assumere la leadership della squadra-Arese solo un mese prima delle elezioni, e fu inevitabilmente battuto da Alfio  Giomi.

Probabilmente è solo una risposta di “pancia” a Parrinello, considerando la vicinanza di Morini a Stefano Mei, che, quasi sicuramente, sarà della partita per la Presidenza.

E’ palese che il tanto sospirato cambiamento è lontano da venire.

Bisogna cambiare rotta, ma il “sistema” ha la capacità di autodifendersi e mantenersi al vertice, in quanto è lui a stabilire le regole del gioco (se di gioco si può parlare).

La radice del male è la LEGGE ELETTORALE, il problema dei problemi.

Il sistema basato sulle graduatorie ha generato un’oligarchia, che tende a conservare le proprie posizioni nel proprio interesse, e quindi è restia a cercare nuove soluzioni e osare sperimentazioni innovative.

“L’atletica cambia presidente, ma non sa cambiare generazione” questo il titolo apparso su “La Stampa” del 3 dicembre 2012,  che fotografava in modo spietato la realtà.

L’Assemblea dei delegati per l’elezione della nuova dirigenza nazionale era  un rito bizantino, col lungo iter della verifica poteri, cui seguiva  la “cerimonia” in cui i candidati presentavano il programma arcinoto e già votato dietro le quinte: si sapeva benissimo che le posizioni erano predefinite, bastava avere l’appoggio delle Società militari, che avevano in mano la maggioranza dei voti, e il gioco era fatto.

Nel 2016 la “riforma”: al posto dell’Assemblea dei delegati fu creata l’Assemblea delle Società , “ze pezo el tacon del buso”. Immaginiamo quante società si muovano a spese loro per recarsi, per esempio, a Taormina per partecipare ad un’assemblea col risultato predefinito. Probabilmente solo quelle con tanti voti,  cioè quelle che fanno attività su pista, escludendo di fatto quelle podistiche che svolgono la maggior parte dell’attività e contribuiscono maggiormente alle casse della Federazione.

Alle ultime elezioni FIDAL 2462 Società avevano a disposizione 106.667 voti, poco più di 43 voti a testa, ma le “Sette Sorelle” disponevano di 2618 voti, cioè 374 a testa: è chiaro che le Società podistiche con 10 punti in tasca non vanno fino a Roma per votare. Per cui alla fine le Società  presenti erano 740, ma 407 rappresentate per delega, pari al 30% delle aventi diritto,  mentre il totale dei voti fu  77.612  pari al 73,7% .

Era stata proposta in sede di  discussione dello Statuto  un’Assemblea dislocata nel territorio, cioè 21 assemblee,  - in 19 Comitati regionali, più Trento e Bolzano - in contemporanea in streaming, magari associate alle elezioni dei Comitati regionali e provinciali: un grande risparmio di tempo e denaro, ma fu rifiutato non si sa bene il perché.

E’ tuttavia essenziale un nuovo sistema di votazione capace  di conciliare la qualità (graduatorie), con la quantità (si consideri che il settore Master rappresenta oggi circa il 70% dei tesserati e più o meno l’80 % degli introiti della Federazione).

La democrazia vorrebbe che ci fosse un voto per ogni tesserato: dirigente, atleta, tecnico, giudice, medico, procuratore, come proposto da alcuni, ma questo probabilmente andrebbe a detrimento della qualità; tuttavia occorre una maggiore attenzione alle società che curano particolarmente l’attività giovanile intrattenendo rapporti col mondo scolastico non solo dando supporto teorico, ma soprattutto pratico coi propri tecnici a fianco degli insegnanti di educazione fisica.

Occorre però non essere orientati solo alla pista, ma anche alla strada, dare più peso agli organizzatori, alle società che maggiormente partecipano alle manifestazioni non stadia, occorre una presa di coscienza di quello che l’atletica può comportare dal punto di vista economico: le sei maggiori maratone del mondo, New York, Londra, Berlino, Chicago, Boston e Tokyo registrano la partecipazione di 250.000 persone con un giro di affari di circa due miliardi di dollari.

Occorre soprattutto  avere l’umiltà di riconoscere la stato di letargo in cui si trova l’atletica oggi, esaminare spassionatamente tutti gli aspetti che ne condizionano lo svolgimento, positivi e negativi, pensare gli interventi praticabili stabilendo le priorità, le risorse, le innovazioni, dandosi una roadmap da sviluppare in un orizzonte temporale medio e lungo; e poi iniziare, uscendo dagli schemi come Alessandro Magno a Gordio, che, non riuscendo a sciogliere il nodo, estrasse la spada e lo tagliò di netto.

 

 

 

   

elezioni

FIDAL

2016

                           
 

voti

società

100 +

% VOTI

100 + SOC

-100

% SOC.

   

voti

   

società

 

MILITARI

     

ABRUZZO

2.277

50

1.394

61

6

44

12

 

LOMBARDIA

20.506

 

LOMBARDIA

506

 

FF.GG

325+ 482

807

 

BASILICATA

743

32

317

43

3

29

9,5

 

VENETO

11.273

 

PUGLIA

218

 

E.I.

267 + 200

467

 

BOLZANO

2.299

53

1.259

55

7

46

13,2

 

EMILIA R

9.013

 

PIEMONTE

216

 

FF.OO

 

535

 

CALABRIA

1.102

47

0

0

0

47

0

 

LAZIO

8.812

 

VENETO

201

 

FORESTALE

 

224

 

CAMPANIA

3.821

106

2.117

55

9

97

8,5

 

PIEMONTE

8.216

 

EMILIA R

178

 

A.M.

 

225

 

EMILIA R

9.013

178

4.424

49

20

158

11,2

 

TOSCANA

7.690

 

SICILIA

158

 

FF.AA.

 

200

 

FRIULI VG

4.762

95

3.177

66,7

13

82

13,7

 

PUGLIA

5.175

 

LAZIO

133

 

CC BO

 

160

 

LAZIO

8.812

133

5.868

66,7

23

110

17,3

 

FRIULI VG

4.762

 

TOSCANA

126

     

2618

2,45

LIGURIA

3.258

54

2.268

69,6

8

46

14,8

 

SICILIA

4.439

 

SARDEGNA

114

         

LOMBARDIA

20.506

506

12.089

59

45

461

8,9

 

CAMPANIA

3.821

 

CAMPANIA

106

 

CUS

     

MARCHE

3.739

74

2.148

57,5

7

67

9,5

 

MARCHE

3.739

 

FRIULI VG

95

 

TO

663

   

MOLISE

668

19

473

70,8

4

15

21,1

 

SARDEGNA

3.484

 

MARCHE

74

 

PR

638

   

PIEMONTE

8.216

216

4.701

57,2

20

196

9,3

 

LIGURIA

3.258

 

LIGURIA

54

 

PA

610

   

PUGLIA

5.175

218

2.096

40,5

13

205

6

 

TRENTO

2.944

 

BOLZANO

53

 

PI

567

   

SARDEGNA

3.484

114

1.223

35,1

6

108

5,3

 

BOLZANO

2.299

 

ABRUZZO

50

 

MI

512

   

SICILIA

4.439

158

1.548

34,8

8

150

5,1

 

ABRUZZO

2.277

 

CALABRIA

47

 

GE

458

   

TOSCANA

7.690

126

5.403

70,3

18

108

14,3

 

UMBRIA

1.537

 

TRENTO

36

 

CA

280

   

TRENTO

2.944

36

2.378

80,8

7

29

19,4

 

CALABRIA

1.102

 

BASILICATA

32

 

TS

275

   

UMBRIA

1.537

32

927

60,3

5

27

15,6

 

VDA

909

 

UMBRIA

32

 

BO

250

   

VDA

909

14

727

80

3

11

21,4

 

BASILICATA

743

 

MOLISE

19

 

PG

235

   

VENETO

11.273

201

7.570

66,7

29

172

14,4

 

MOLISE

668

 

VDA

14

 

BA

199

   
 

106.667

2462

62.107

58,2

254

2208

11,5

   

106.667

   

2462

 

FG

166

   

 

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