Se non siete Fidal non sarete Grifonissimi?
Ancora una volta, e almeno nella mia regione, l’Umbria, la Fidal cerca di imporre in modo sempre più sfacciato il suo monopolio nel mondo del podismo amatoriale. In una delle poche gare attualmente in calendario, la oramai storica Grifonissima, popolare kermesse perugina giunta alla 40° edizione in programma il 16 maggio, è accaduto l’ennesimo fattaccio: ad iscrizioni concluse, la Fidal ha imposto agli organizzatori di escludere gli appartenenti agli enti di promozione sportiva che non fossero in possesso della famigerata runcard.
Stiamo parlando di appena 16 podisti su 500, i quali avevano già versato tramite bonifico la quota di iscrizione e che sono stati contattati informalmente dai responsabili della Dream Chrono, la società che gestisce le iscrizioni e il cronometraggio, che hanno comunicato loro di essere stati esclusi dalla gara a termini di regolamento Fidal.
Ora, a quanto si capisce dopo un rapido giro di telefonate, sembra che la cosa sia andata in questi termini: in origine la competizione era open, come lo è sempre stata, tant’è che gli ignari organizzatori, all’oscuro dei contorti regolamenti della Fidal nei quali è vietato far partecipare i tesserati agli Eps nella competizioni inserite nel calendario nazionale, hanno incluso anche questi ultimi, come è possibile osservare nel relativo regolamento ancora consultabile online.
(Si veda anche la dichiarazione dell’organizzatore al “Corriere dell’Umbria” del 12 marzo: “Sarà una corsa competitiva su un percorso cittadino di 10,4 chilometri; riservata ad atleti regolarmente tesserati o in possesso di certificato medico”).
Successivamente la Fidal regionale umbra avrebbe inviato il medesimo regolamento a Roma per l’approvazione, ricevendo risposta negativa dai vertici nazionali in merito alla partecipazione di chi non era almeno in possesso della succitata runcard. A quel punto è scattata la tagliola nei confronti di un manipolo di sfortunati podisti i quali, dopo il lungo blocco delle competizioni dovuto all’emergenza sanitaria, pensavano di poter riprendere la loro amata attività agonistica, pur nell’ambito dei demenziali protocolli imposti dalla Fidal.
Ma dodici di loro, tutti appartenenti all’agguerrita Podistica Volumnia Sericap, non ci stanno ed hanno reagito con un durissimo comunicato inviato agli organizzatori, di cui riportiamo la parte saliente: “Il Regolamento della Grifonissima (consultato ora online ed anche prima dell'iscrizione) specifica che la partecipazione è aperta ai tesserati Fidal, Runcard o Enti di Promozione Sportiva riconosciuti dal Coni.
Bene, i nostri tesserati sono tesserati Endas, per cui è rispettato il requisito specificato nel Regolamento.
Non è accettabile che in corso d'opera si cambino le Regole, a voce per altro, perché in questo momento il Regolamento della Grifonissima nel vostro sito recita ancora che la partecipazione è aperta a tesserati Fidal, Runcard o Enti di Promozione Sportiva riconosciuti dal Coni.
Non è accettabile che si proponga di risolvere la questione con il rimborso della quota di iscrizione qualora non si presenti il tesseramento Runcard.
Aggiungo infine quanto riportato in questo articolo
https://www.podisti.net/index.php/commenti/item/7053-correre-e-lecito-facciamo-il-punto.html
per cui non è necessario che sia una gara Fidal per essere una gara di interesse nazionale ed inserita nel calendario, secondo quanto stabilisce il CONI.
Pertanto, sono a concludere che tutti i tesserati della Podistica Volumnia, regolarmente iscritti alla Grifonissima, sia quelli in possesso anche della Runcard sia quelli solo con tessera Endas, prenderanno parte alla Grifonissima e si recheranno a ritirare il numero di pettorale nella giornata di sabato 15 maggio 2021”.
Tra l’altro, a complicare ulteriormente questo ennesimo pasticciaccio brutto targato Fidal vi è il precedente dell’appena concluso Giro dell’Umbria a tappe, che si è fregiato della presenza del fresco presidente federale, Stefano Mei, nella veste di illustre starter della prima frazione di gara. Ebbene, in quell’occasione nessuno ha avuto nulla da eccepire nei riguardi dei numerosi figli di un Dio minore che hanno corso con la sola tessere di Ente di promozione sportiva.
Ricordo, a tale proposito, che nello stesso Giro dell’Umbria dello scorso anno, a cui partecipò anche il direttore Fabio Marri, la Fidal impose all’inizio il medesimo divieto. Divieto di cui mi occupai direttamente con un articolo pubblicato su questo giornale; a cui, guarda caso, fece seguito una comunicazione della stessa Fidal, la quale derogava alla norma, in considerazione del particolare momento determinato dall’emergenza sanitaria.
Solo che in questo caso specifico, la ragionevole deroga applicata per ben due anni allo splendido Giro dell’Umbria non sembra essere stata presa in considerazione. I maligni potrebbero sostenere che una gara popolare come la Grifonissima, la quale ha raggiunto in un batter d’occhio il numero massimo di iscritti, 500, può anche consentire alla Fidal il lusso di far partecipare solo i suoi addentellati, imponendo con ancora maggior forza il suo monopolio sportivo su un settore che ha avuto per decenni come motore propulsivo quasi esclusivamente i tanto bistrattati Enti di promozione sportiva.
3 commenti
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Lunedì, 03 Maggio 2021 09:50
inviato da alberto liguori
Interessanti argomentazioni,; bisognerebbe conoscere le sottoscrizioni tra la Fidal e gli Eps per avere uno scenario più chiaro. Il mio dubbio è sul regolamento, da un paio d'anni sono tutti fatti come quello della Grifonissima, ma se gli Eps non recriminano per i propri tesserati dei diritti sottoscritti, mi viene da pensare che non lo possono fare e che un'atleta Eps non possa partecipare ad una gara agonistica; quindi gli organizzatori stilano con consapevolezza i loro regolamenti, non perchè li detta la Fidal.
La cosa strana è che questo scenario si manifesta solo da un paio d'anni e non in tutte le gare; senza dubbio andrebbe fatta chiarezza almeno sulle sottoscrizioni tra Eps e la Fidal.
Sono tesserato CSI della Campania ed anche da noi, ripeto da un paio d'anni, c'è la discriminazione degli atleti Eps se non in possesso di Runcard.
Ho fatto presente ai vertici CSI e agli organizzatori, ma non ho ottenuto alcuna risposta.
Se le sottoscrizioni prevedono la partecipazione alle gare di atleti Eps allora si sta facendo un abuso e, ad esclusione di un Campionato Fidal (provinciale, regionale o nazionale), non si dovrebbe impedire la partecipazione ad un'atleta Eps imponendo la tessera runcard; La stessa è nata per tanti buoni motivi, tra cui quello di avviare alle gare gli atleti che una volta risultavano in classifica "liberi", ed è una buona iniziativa per chi si approccia alle prime gare; di solito poi si socializza e ci si iscrive ad una associazione poi magari se ne trova un'altra più rispondente alla proprie attese abbandonando la runcard.
Spero che questo problema possa avere la giusta attenzione mediatica ed arrivare ai dirigenti sportivi degli enti e della Fidal per trovare una soluzione che vada incontro alle attese dei tesserati, nel caso non ci sia già. -
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Lunedì, 03 Maggio 2021 01:50
inviato da Pasquale Fagiani
ATTESO che non ho capito a quale titolo si espone il signor Maurizio Lorenzini, vorrei poter capire, quando afferma quanto riportato: cosa vuol dire con precisione:
"In quanto ai tanto bistrattati enti di promozione sportiva, vorrei ricordare che godono di sostanziosi contributi per promuovere lo sport, ma spesso si dimenticano di quale sia la loro vera mission."
Cosa cavolo ci azzeccano i "sostanziosi contributi" per promuovere lo sport, "ma poi dimenticano la loro vera mission"? Ricordo che i contributi vengono assegnati sia in base ai tesserati sia alle attività che gli EPS seri, tra cui la Uisp che conosco da oltre 40 anni, comunicano al CONI.
Volevo assicurarla che dalle nostre parti l'unica e vera missione è promuovere lo sport, mentre Lei ci dice che chissà cosa faremo con i sostanziosi contributi ?? -
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Sabato, 01 Maggio 2021 17:40
inviato da Claudio Romiti
Egregio Maurizio Lorenzini, mi spiace ma i fatti a cui lei fa riferimento sono successivi. Fino al 30 aprile il regolamento della manifestazione, analogamente a quello del Giro dell'Umbria, altra gara inserita nel calendario nazionale della Fidal, prevedeva espressamente la partecipazione degli iscritti agli Enti di promozione sportiva.
Tant'è che, in assoluta buona fede, 16 di questi tesserati si sono iscritti, effettuando il relativo bonifico.
Tra l'altro, il delegato regionale, che conosco personalmente, ha inviato a Roma la richiesta di approvazione della competizione, prevedendo la partecipazione dei medesimi tesserati Eps. Quanto poi ai presunti, sostanziosi contributi che i vertici degli Eps ricevono, non credo che c'entri qualcosa con l'evidente discriminazione che si continua a perpetrare nei riguardi dei singoli podisti che non vogliono tesserarsi con la Fidal. Infine, il fatto che tutto si sia svolto senza una chiarificazione scritta degli organizzatori e della Fidal locale non è un problema per chi scrive. Semmai lo è per chi svolge un ruolo di una qualche responsabilità
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