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Mar 09, 2022 Enrico Maggiola 2226volte

Vita, (quasi) morte, aneddoti e miracoli di Enrico Maggiola (1)

Con gli amici della nazionale IUTA Con gli amici della nazionale IUTA E. Maggiola - R. Mandelli

Ciao, sono Enrico Maggiola 10/11/84, categoria MM35, e provo a fare un breve sunto della mia "carriera" podistica con annessi e connessi.

Ho iniziato a giocare a calcio con innesti di pallavolo e di palestra da quando avevo 9 anni fino all'università.

Essendo io una persona lenta e scoordinata, sono stato relegato quasi da subito al ruolo di difensore, dove mi divertivo a scontrarmi con gli avversari, con un atteggiamento però sempre alla luce del sole e al limite del regolamento.

Ho iniziato a correre blandamente quando ero a fare il Visiting Phd a Philadelphia. Andavo con gli amici, magari dopo la palestra oppure da solo il mattino quando l'hangover (diciamo, gli strascichi di lavoro della giornata) non mi permettevano di chiudermi in palestra.

Tornato in Italia ho realizzato che la corsa è un'attività intelligente. Essendo io curioso, la corsa mi permette(va) di occupare il tempo e ascoltare podcast di informazione politico economica.

Ho continuamente aggiunto km e il 30/01/11 ho corso la prima maratona a Napoli. Gara che è stata importante, in quanto ho scoperto uno dei vantaggi dell'essere uomo in questo sport.
Il mese successivo ho corso un'altra maratona, e il successivo ancora la mia prima maratona all'estero, a Gerusalemme.
Fare le gare è bello, mi permette(va) di correre in luoghi sempre diversi.

Il 5/10/2014 ho ricevuto  la prima squalifica. Non ho indagato per capire bene la motivazione, poiché i risultati sono sempre stati per me non importanti. Il giudice mi disse qualcosa a proposito del fatto che non indossassi la maglietta (indumento che ho sempre reputato fastidioso) e che avessi in braccio il barboncino-toy che mia sorella (persona fondamentale per me) mi aveva passato a pochi metri dal traguardo.
Cambiamo continente: il 10/12/2016 ho corso una ultra "amatoriale" a Taipei. E' stato un bel trip. Sono arrivato 2 giorni prima della gara e sono partito il giorno dopo la stessa. In aeroporto all'immmigrazione, in  entrata avevano qualche difficoltà a credermi circa la brevità del viaggio, ma io con un sorriso e la parola "ultramarathon" ho avuto le porte aperte.
In quel viaggio ho scoperto il rispetto che le popolazioni asiatiche hanno per il prossimo. Sui mezzi di trasporto pubblico trovavo spesso persone con la mascherina. Io avevo pensato a qualche preparazione per un eventuale attacco cinese, invece mi era stato spiegato, che è normale coprirsi le vie aeree se una persona ha l'influenza.

Il 7/5/2017 alla maratona di Almaty in Kazakhistan ho scoperto come ogni Paese ha le sue proprie mode in determinati periodi. Ad Almaty più della metà dei corridori avevano applicato Kinesio Taping.
Ma al ritorno in Italia, due mesi dopo (15/7/2017) ho corso ad Asolo forse la mia più bella gara di sempre. Io sono fortunato ad allenarmi a Trieste dove ci sono molte salite, quindi correre una 100 km dove si sale fino a 1700 m o giù di lì di altitudine non è stato un problema.

Il 2/09/2017 ho corso la mia prima 12h a Copenhagen. Li ho scoperto quanto il corpo si raffredda dopo una corsa. Mentre attendevo i risultati, ho iniziato a patire il freddo, soffrendo alquanto: per fortuna la mia fantastica mammina mi ha portato a bere un the caldo che almeno per 15 secondi mi ha fatto stare bene, ma il freddo era terribile.

Il 26/11/2017 ho corso la mia peggior maratona (prima del guaio che vedremo dopo). Avevo organizzato l'arrivo alla maratona in Halong Bay con un margine di 5h, essendoci innumerevoli variabili arrivando da Seul. Purtroppo l'aereo coreano era in ritardo e sono arrivato a 25 minuti dalla partenza.
20 giorni dopo, però,  ho corso una 12h a Barcellona dove mi hanno comunicato, con mia incredibile sorpresa, di aver fatto il record assoluto italiano: km 149,660!

C'era nell'aria una possibile convocazione per la nazionale nella 24h. Allora ho provato a correrne una a Las Palmas l'11/03/2018. Nel gruppo IUTA/nazionale c'era molta confusione in quanto gli europei erano previsti a fine maggio di quell'anno. Io sono partito con molti dubbi, ma alla fine ho preso come riferimento il direttore di quella gara, che mi aveva pregato di correre 220km (chilometraggio che serviva per qualche label). Così, dopo 21h20m ho deciso di ritirarmi, avendo raggiunto quella distanza. Purtroppo subito dopo ho avuto una specie di "calo di zuccheri", quindi mia sorella ha avuto il piacere di essere premiata al posto mio.
Così ho corso gli europei il 26/05/2018 a Timișoara dove, grazie anche a Vito Intini, ho raggiunto i 242km.

Il 3/06/2018 sono andato all'addio al celibato del mio cuginetto, dove ho deciso di chiudere con una parte molto importante della mia vita. Da allora mi sento, o sentivo, molto meglio.

Il 14/7/2018 ho corso nuovamente ad Asolo. Ci ho messo mezz'ora in più della precedente volta, ma ho avuto l'onore di essere battuto da quello che reputo il miglior corridore con cui mi sono scontrato, Marco Bonfiglio.
La settimana dopo ho corso una 100 km a Immenstaad, in Germania. Il viaggio in pullman è stato molto proficuo, in quanto ho fatto per la prima volta in vita mia una tappa in Svizzera e una in Liechtenstein.
La settimana successiva ho corso il mio ultimo trail, il GTO di Brescia. Trail che adesso non posso più fare per guai di cui dirò: non tanto per il menisco rotto ma a causa della quadrantanopia che mi è rimasta.

Il 10/08/2018 ho conosciuto AP, la traduttrice di una 100 miglia in Ungheria, una ragazza che emotivamente è fondamentale per me.

Due settimane dopo ho corso la Spartathlon in uno stato abbastanza pietoso. Avevo più febbricola del solito ed ero partito molto male. Per fortuna prima del canale di Corinto ho incontrato Lorena Brusamento e mi sono ‘risvegliato’ dopo aver chiacchierato con lei. Ho concluso così la gara molto tranquillamente. 

L'8/12/2018 ho concluso la 100km più dura. Ero a Budapest dove ho corso una 100 km assumendo dalla sera prima solo acqua, così per poter dare uno strappo alla noia facendo qualcosa di diverso dal solito. Ci ho messo 8:53:24.

Invece, il 19/01/2019 ho patito la più cocente sconfitta. Ad una 24h in Grecia mi sono accorto, alla 14esima ora, di non essere in grado di migliorare il mio PB. Avendo l'aereo per tornare in Italia a poche ore dalla conclusione della gara, ho valutato che era meglio ritirarsi, andare in hotel da mia sorella con calma per farmi una doccia. Inoltre iniziavo a perdere lucidità quando ascoltavo in cuffia le lezioni  riguardo il CFA, Chartered Financial Analyst (una certificazione in ambito finanziario rilasciata dal CFA Institute statunitense), per un esame che avrei fatto mesi dopo. Il dolore dell' essermi ritirato è durato una settimana.

Ma due mesi dopo, il 10/3 ho corso a Szekszard in Ungheria la mia migliore 6 ore: km 80,317.
E dopo un altro mese circa ho corso una 12h in Franciacorta. Pensavo di fare poco meno del mio PB ma quando a due ore dalla fine mi sono accorto che ero ancora riposato, ho deciso di aumentare il ritmo, riuscendo così  a migliorare il mio record personale: km 154,419.

Il 12/5/2019 ho corso la Ultrabalaton, ma purtroppo attanagliato dai crampi ai polpacci. La cosa mi era successa anni prima, quando avevo corso l'80% del Passatore coi crampi ed ero stato ricoverato finita la gara.

Due mesi dopo ho corso nuovamente Asolo con una prestazione mediana tra la prima volta che avevo corso e la seconda volta. Ma ho avuto una piccola grande gioia quando nel tratto in discesa avevo ascoltato una notizia sulle politiche implementate da Macron atte a limitare i rimborsi pubblici per i farmaci omeopatici.

Il 17/7/19 ho corso nuovamente la 100 miglia in Ungheria. La gara mi è stata più facile da correre del solito, grazie ad una fantastica accomodation e un supporto altrettanto eccezionale. 
Ma stava approssimandosi la svolta. Alla prossima puntata.

 

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