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Ott 02, 2023 1365volte

5^ Ecomaratona del Basso Lodigiano: con umiltà si fanno grandi cose

5^ Ecomaratona del Basso Lodigiano: con umiltà si fanno grandi cose Roberto Mandelli

Senna Lodigiana, 1° ottobre – In un fine settimana affollato da eventi grandi o che millantavano di essere grandi, la mia scelta (favorita, voglio precisare, da un ‘suggerimento’ durante l’assemblea annuale del Club Supermarathon) è caduta su questa gara, in un paese che nemmeno avevo mai sentito nominare, ma tutto sommato è vicino a casa, un’ora e venti quasi tutta in autostrada dato che la località è a due passi dal casello di Casalpusterlengo. Siamo sulla sponda sinistra (lombarda) del Po, che da qui fino a Cremona si sbizzarrisce in una serie di zigzag in modo che, in qualunque direzione tu guardi, hai sempre l’argine che si staglia sull’orizzonte; Po che per di più riceve il Lambro nei pressi della celeberrima abbazia di San Colombano, senza contare i numerosi canali che garantiscono irrigazione e prosperità a queste terre.

Insomma, non è difficile trovare percorsi di fiume che, senza allontanarsi per più di 4-5 km da partenza e arrivo, offrano una serie infinita di piacevoli variazioni (l’unico tratto che mi è piaciuto meno è quello stradale dalle parti di Ospedaletto-Livraga, interrotto però dal magnifico passaggio per Orio Litta e la sua regale villa, indi da un tratto di argine del Lambro).

Sono le cifre a dichiarare il successo della manifestazione: 170 classificati ufficiali, contro i 117 dell’anno scorso e gli 87 del 2021: dunque, raddoppio in due anni. Perché?

Iscrizioni a 25 euro (35 per i ritardatari), con sconti per alcune categorie; pacco gara che contiene una giacca impermeabile di ottima fattura; pasta party alla fine gratuito e senza formalità di tagliandini o simili: e si tratta di un pasta party con primo secondo dolce e (a richiesta, ma sempre gratis) vino e birra, come dalle foto 59 e 60 oltre che da un particolare del collage di copertina assemblato come al solito da Roberto Mandelli. Docce calde a 300 metri dal traguardo, custodia bagagli, atmosfera famigliare con appuntamento nel cortile del municipio e nella vecchia sala-teatro (foto 7; mi viene in mente Marengo, sede di una antichissima maratona dove ci si trovava sotto un portico simile, e la distribuzione pettorali era fatta da Togni e Govi…), parcheggi ”diffusi” piccoli ma ben segnalati. E poi, il fascino del percorso, che ricorda un po’ certe ventuno reggiane, e si dirama nello stile Fiasp in tanti tracciati minori (da 5 fino a 25 km) cui ci si iscrive con 3 euro, e per quanto riguarda la maratona mi sembra perfettamente misurato: la foto 61 dal mio Gps segna 40,940, ma l’orologino non ha “preso” i primi 1300 metri, e dunque il totale coincide davvero con la distanza canonica, cui aggiungo 165 metri di dislivello prodotto dalle tante salite e discese su argini e golene e ponti, compresa la coppia di passaggi sospesa sul fiume verso il km 38 (uno dei due è nelle foto 53-54, dove il mio occasionale compagno di viaggio raccomanda di scendere piano per non finire in acqua…).

Ritrovo pre-gara con tanti amici, prima in ordine di apparizione (foto 9) Rita Zanaboni, con cui rievochiamo il record in maratona fatto insieme a Russi, 29 anni fa; secondo il valido superamaratoneta cesenate Luciano Bigi (immancabilmente affiancato dalla moglie maratoneta Monica); terza (foto 10) la coppia piemontese Enzo&Daniela, già incontrati tra le Canarie e la Val d’Aosta; quarto, e non ultimo (foto 11), l’onorevole Paolo Cova da Sesto, uno per il quale Mandelli e il sottoscritto voterebbero anche (più volentieri, aggiungiamo, se cambiasse partito…). Correremo affiancati in varie occasioni, recuperando affinità di visione podistica e politica, fin che verso il km 23 se ne andrà avanti (foto 34 e 35). Mi rassegno a non rivederlo più, e così sarà fino al pasta party, salvo che in classifica risulta arrivato 12 minuti dopo: non è possibile, risolva il mistero l’onorevole-galantuomo, che già mi aveva surclassato alla maratona di Padova (scambio di chip? Soccorso prestato alla compagna di squadra Stefania Focarelli che arriverà quasi insieme??).

Doveroso adesso citare gli atleti a tutto tondo, cominciando dal vincitore, Tiziano Marchesi classe 1969 dei Runners Bergamo, più volte azzurro, primatista nazionale delle 48 ore e dei 6 giorni (914 km!), che taglia il traguardo 16 secondi dopo lo scoccare delle 3 ore, precedendo di oltre 6 minuti il molto più giovane Vasyl Ambros (Running Oltrepò), di quasi 7 Marco Ezio Tarantola (Runcard).

Prima donna, quindicesima assoluta, è Clauda Vezzosi (Codogno 82) in 3.38:03, 4 minuti su Valentina Comandù (Corno Giovine), e quasi mezz’ora sulla compagna di squadra codognese Immacolata Nappo.

I tempi mostrano (come mi diceva uno che l’aveva già fatta) che il percorso non è certo “per fare il tempo”: decisamente “muscolare”, con tratti anche in campi di mais (foto 30) o su stradelli sassosi come le massicciate ferroviarie (foto 33: è qui che per la prima volta mi metto a camminare, e non sono l’unico…). Ma lo scenario prevalente, e delizioso specie quando si corre all’ombra - dato che si sta sui 26 gradi - sono le stradine bianche, alcune anche di sabbia soffice, e i sentieri erbosi dove a volte calpestiamo il fieno appena tagliato, scambiandoci commenti divertiti. A un certo punto sento citare Concorezzo e chiedo di approfondire: ma certo, lui è Michele Zocco, vicesindaco (carica che l’interessato smentisce, lamentando però che Mandelli non vada mai alle “sue” corse).

Poi, l’apparizione mirabile (foto 37-41) del centro di Orio Litta, con la villa-castello Litta attorno a cui giriamo prima di rientrare nella ben lastricata piazza prospicente andando poi verso la parrocchiale di S. G. Battista.

Ancora argini e golene: noto che nelle golene fanno scendere solo noi maratoneti, mentre quelli dei percorsi corti stanno sull’argine, salvo poi ricongiungersi magari 2 km dopo per noi, e 200 metri per loro (in mancanza di controlli, auguriamoci che tutti tutti i maratoneti siano onesti, cosa della quale esistono purtroppo controprove…). Ultimo momento di “crudeltà” ecologica è nel secondo passaggio da Ospedaletto: sotto c’è la stradina, che abbiamo già percorso mezz’ora prima, e ci danno l’illusione di scenderci di nuovo; macché, scendiamo e poi risaliamo subito sull’argine per un altro km abbondante di sentierino su-e-giù prima di ritrovare l’asfalto.

Ma ormai siamo verso l’arrivo: i km, segnalati solo ogni 5 come da usanze trail, fanno eccezione per un cartello che ci avvisa dei meno 2,5 (foto 55: da lontano avevo letto meno 25, con un brivido di terrore…), poi il 40° e infine l’ultimo km su pista ciclabile, chiudendo sull’asfalto urbano. Tifo rumoroso dei 25 filippini che hanno già concluso la gara, infine rientro nel cortile del municipio, dove lo speaker mi chiede l’età, al che si avvicina un altro coetaneo (arrivato 8 minuti prima) per chiedermi in che mese sono nato…: “Ah, allora il più vecchio sono io!” (mia moglie aggiunge, sottovoce, che porta pure peggio gli anni…). Comunque ha sportivamente vinto lui e tanto basta. Medaglia rotonda e dorata, come nella tradizione sempre più disattesa, che raffigura un pellegrino della Francigena che infatti qui ha un ostello.

Segue un salutare beveraggio (peraltro non erano mai mancati i ristori, specie liquidi, grosso modo ogni 5 km), il recupero della borsa e, senza bisogno di passare dalle docce dato che il clima è gradevole e non sono nemmeno troppo sudato, si entra nel teatrino divenuto refettorio.

Riecco l’onorevole Cova (in partenza per un evento pomeridiano, come il sottoscritto del resto), ecco Carla Ciscato efficiente e piacente segretaria dei supermaratoneti (alcuni dei quali, more solito, chiuderanno l’ordine d’arrivo, beneficiati da una salutare tolleranza sul tempo massimo), riecco Enzo&Daniela con cui usciremo assieme verso il parcheggio e le docce. Come detto, calde e accoglienti: coi colleghi rimasti, ci si dà appuntamento “alle prossime”, e la meta più gettonata sembra Assisi tra cinque settimane, saltando a piè pari altre rinomatissime e forse troppo professionali. Vedremo, se san Colombano e san Francesco ci daranno la grazia.

Informazioni aggiuntive

Fotografo/i: D. Gianaroli- R. Mandelli
Fonte Classifica: Comitato Organizzatore

2 commenti

  • Link al commento Fabmarri Lunedì, 02 Ottobre 2023 17:53 inviato da Fabmarri

    Onorevole carissimo, giuro che non ricordo di averti visto al ristoro en travesti che citi. Un attimo mi sono fermato anch'io, forse il saluto era rivolto agli addetti (come faccio sempre), mentre la vista di un baffuto in abiti femminili mi ha dato la spinta per andare via in fretta. La malanima della Murgia mi incenerirà.

    Rapporto
  • Link al commento Paolo Cova Lunedì, 02 Ottobre 2023 17:39 inviato da Paolo Cova

    Caro Direttore
    Il sottoscritto non ha il suo fisico e ad ogni ristoro mi sono fermato a bere. Quando ho incontrato le bravissime volontarie vestite di rosa Barby al ristoro verso il 26km ho potuto solo fermarmi a salutare ringraziare e bere. Tu ne hai approfittato per superarli e salutarmi. Ora siamo 1-1 io a Padova tu a Senna. Nomineremo Roberto Mandelli arbitro della prossima sfida! Con grande affetto e stima Paolo Cova

    Rapporto

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