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Feb 25, 2024 422volte

Rubiera non abbandona gli anziani nella Festa del podista

Rubiera non abbandona gli anziani nella Festa del podista Roberto Mandelli

25 febbraio – In una giornata che, a livello regionale, era contrassegnata dalla gloriosa maratona verdiana Salsomaggiore-Busseto, con le sue tradizionali distanze complementari, e da una non competitiva ad Anzola posticipata di due mesi rispetto alla collocazione tradizionale, ha provveduto Rubiera – a una settimana di distanza dalla sua classica – a dare ospitalità ai podisti vecchio stampo, mettendoli di contorno alla “Festa del podista” dedicata essenzialmente alle categorie giovanili sotto la gestione della Uisp provinciale (dunque Cristian Mainini, Vidmer Costi, Alberto Iotti, Nerino Carri, Paolo Giaroli e la bella compagnia che per tutto l’anno “lavora dove noi ci divertiamo” – per dirla come i ginecologi).

Bella giornata di sole, splendido spettacolo dei nostri appennini innevati, mentre ci si interroga se quelle macchie blu all’orizzonte dalla parte opposta siano le alpi veronesi o lo smog mantovano; iscrizione gratuita per noi “complementari”, avviati su due percorsi da 5 e 10 km in direzione opposta rispetto al giro della Carretera, cioè sull’argine del Secchia verso nord, con una conversione finale a U che ci porta esattamente alla partenza della Verdelaghi di Campogalliano; e poi ritorno sulla stessa asta di fiume.

Qualche pozzanghera, poco fango, e mentre il seriosissimo Leandro Gualandri si invola verso un successo di categoria che nessuno gli riconoscerà, a fondo gruppo scambiamo chiacchiere a volontà con Dervis, parmigiano ma in una inguardabile maglia rossonera (effetto-Sacchi?), con Nerino sulle pretese della tal fotografa sovrappeso di togliere da Fb le foto delle gare da lei acquisite, e più in lungo con Angelo Giaroli, oggi esentato dall’obbligo di superarmi al km 5 e dunque largo di consigli su fondi di investimento e podiste disinvolte dalle altalenanti possibilità d’investimento.

Addetti a sufficienza per l’unico attraversamento a rischio; un ristoro al giro di boa e uno al traguardo, con tè saporito e perfino biscotti: bisogna dirlo al parsimonioso Giangi, che oggi era tutto gratis e ti davano il ristoro. Senza nasconderci che il tutto era dedicato essenzialmente ai bambini, che nel frattempo si cimentavano su distanze varie in un circuito a fianco dell’eccellente impianto sportivo di Rubiera. Per noi, volendo, c’era una liquidazione di cimeli delle passate maratone di Reggio, comprese le rare canottiere della special edition riservata ai top nell’anno del Covid.

In aggiunta, l’Iren di Rubiera (nella miglior tradizione reggiana, contro l’avarizia della Hera modenese) offre acqua refrigerata e gassata gratuitamente. Cosa vogliamo di più, che nel bicchiere ce la versi la Ferragni?

E mentre i nostri amici più bravi cominciano a mandare foto da Busseto e dintorni, ce ne torniamo a casa ascoltando un Jimmy Fontana d’annata (1965), testo di Gianni Meccia, musica di Fontana (Sbriccoli) stesso ed Ennio Morricone: “Ho aperto gli occhi per guardare intorno a me - E intorno a me girava il mondo come sempre - Gira, il mondo gira nello spazio senza fine - con gli amori appena nati - con gli amori già finiti - con la gioia e col dolore della gente come me…- Il mondo - non si è fermato mai un momento - La notte insegue sempre il giorno - ed il giorno verrà!”.

Ma sì, verrà il giorno di una competitiva tirata col cuore in gola: intanto, viva Rubiera.

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