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Giu 19, 2018 4534volte

Capurso (BA) - 5^ Capurso in corsa

Verso la vittoria, Rodolfo Guastamacchia Verso la vittoria, Rodolfo Guastamacchia Foto Roberto Annoscia

Sole e caldo accolgono i podisti partecipanti alla 5^ edizione di Capurso in Corsa: già lontane le piogge del fine settimana, si torna a soffrire.

Capurso, pochi chilometri da Bari, è un centro agricolo famoso per il Santuario della Madonna del Pozzo; negli ultimi anni notevole l’incremento demografico, causa i tanti Baresi che si son qui trasferiti, per il costo meno elevato delle abitazioni e per la vicinanza al Capoluogo.

Organizza la Bio Ambra New Age, società giovane e dinamica, con in testa il presidente Vito Cassano, con tutti i soci coesi per la buona riuscita dell’evento.

Oltre 600 gli iscritti Fidal, ai quali vanno aggiunti circa 300 200 liberi: ottimi numeri per una gara provinciale di 10km di metà giugno, valevole come 5^ tappa del Circuito Provinciale “Terra di Bari”.

Il ritrovo è fissato in Via Madonna del Pozzo, dove presso gli accoglienti locali del Comune e dela Biblioteca si ritirano pettorali, chip e pacchi gara. Sette euro il costo dell’iscrizione con maglia tecnica celebrativa, cinque per il solo pacco gara alimentare.  A disposizione degli atleti anche i bagni della struttura, decisamente puliti. Predisposto, come da tradizione, sul muro della struttura un grande manifesto della manifestazione che permette la realizzazione di ottime foto ricordo.

Giornata di sole che mette allegria con la confusione cromatica creata dai colori delle divise degli atleti, dal verde delle piante del giardino e dai riflessi dei raggi solari; giornata di sole che picchia sulla testa e si cerca l’ombra; giornata di sole che fiaccherà gli atleti; giornata di sole che farà impazzire i fotografi sull’arrivo in evidentissimo contro-sole.

A presentare la manifestazione il leggiadro Paolo Liuzzi, competente, ilare, permissivo, autoritario, silenzioso, urlatore, secondo le circostanze e le situazioni, ma sempre più amato dai podisti. Lo coadiuva il buon Gianni, atleta organizzatore, oggi prestato al microfono per la parte più locale, anche se notoriamente Liuzzi preferisce la conduzione singola, da buon “cavallo di razza”.

Partenza prevista per le ore 18.30, gli atleti cominciano lentamente a risvegliare i propri muscoli, il sudore ricopre subito gli accaldati corpi.  

L’arrivo degli sbandieratori aggiunge ulteriore colore alla manifestazione, con Capurso quanto mai viva, invasa dai corridori, e rallegrata dalla musica a palla diffusa dagli altoparlanti.

Lavorano alacremente anche gli addetti al rilevamento di passaggi e di tempi, i tecnici di Tempogara sono pronti con largo anticipo.

Progressivamente gli atleti  si radunano dietro la linea di via, salta clamorosamente la zona pole riservata ai possessori di bollini scelti preventivamente dagli organizzatori in base alla posizione nella precedente tapppa del Trofeo: atleti dal passo lento e piuttosto pittoreschi, i soliti oramai, occupano posizioni di testa per il solito stupido e inutile vezzo.

Spinti energicamente dai Giudici gli atleti dietro la linea di via con la collaborazione dei soci organizzatori, tutto è finalmente pronto per la partenza. L’ok dal percorso, la pistola nelle mani del sottoscritto che prova l’ebbrezza dello sparo del colpo di via: lo sparo echeggia nella piazza dedicata alla Madonna e libera gli atleti che partono a spron battuto.

Lungo davvero il serpentone, ce n’è per  tutti i giusti e per tutte le andature, li aspetteremo tutti con biblica pazienza.

Il percorso è sostanzialmente piatto e veloce, con due ristori con bottigliette d’acqua, blindato al traffico, per metà urbano e per metà periferico, lungo le strade di campagna; da nastrare e transennare meglio alcuni punti che permettono tagli di percorso, provocando la reazione degli onesti.

Un favorito unico in campo maschile, Rodolfo Guastamacchia, che nonostante l’unico allenamento settimanale e il muscolo che dà fastidio, è partito regolarmente; occhio però ai giovanissimi Didonna e Sportelli, al triatleta Perta e all’esperto Pazienza. In campo femminile, più difficile la scelta, lo scopriremo solo correndo, direbbe qualcuno…

Il passaggio dopo neanche due chilometri sul punto di via in senso contrario alla partenza e controsole, vede in testa Guastamacchia come da previsione; al femminile è Francesca Riti a primeggiare.

Lungo il passaggio, sembra non finire mai con qualche iscritto alla competitiva che se la prende davvero comoda, si spera solo che non ci sia l’arrivo del vincitore unitamente al passare delle ultime camminatrici.

Pericolo superato, finalmente sono andati tutti, l’ambulanza fa capire che da ora in poi saranno solo arrivi.

Tremendo davvero avere questo solo negli occhi e nel mirino, soffre anche l’obiettivo, soffrono i Giudici che dovranno annotare i numeri dei pettorali per il confronto con il rilevamento elettronico.

Ma è ora di celebrare il vincitore: Rodolfo Guastamacchia (Atleticamente Modugno), già qui vincitore nella prima edizione, si impone in 33:14, sempre festante e sorridente al traguardo, come piace alla gente, apparentemente (e speriamo) senza dolori. E, nel remake della gara di Turi di sette giorni prima, è secondo l’ottimo Angelo Didonna (Amatori Atletica Acquaviva), in 33:48, seguito dal potente Vito Perta (GS Paolotti – Atl. Martina), terzo in 34:19.

Sfiora il podio un altro giovanissimo, Francesco Sportelli (sempre Amatori Atletica Acquaviva), quarto in 34:35, seguito da Nuccio Busto (Running Team D’Angela Sport Turi), che - tra un problema (fisico) e l’altro - si piazza quinto davanti a due “nomi” del podismo pugliese, entrambi tesserati per la Dynamyk Fitness Palo del Colle,  mister Angelo Pazienza, sesto in 34:49, e il pacato Giuseppe Mele, ultimo erede della lunga dinastia di fratelli e sorelle in corsa, settimo in 35:02. Le lunghe leve di Vito Alò (Atletica Monopoli) lo conducono al’ottavo posto in 36:01, davanti ad un altro duo di spessore, entrambi della Montedoro Noci, Savio Scattarelli - nono in 36:25, e Enzo Romano, il saggio, decimo in 36:53.

Al femminile festa grande, grandissima, per Francesca Riti (Montedoro Noci) che va a cogliere un successo di prestigio imponendosi in 42:15. Complimenti a Francesca, sempre cordiale, e cento di questi successi!

Milena Casaluce (Nuova Atletica Bitritto), esempio di dedizione, è seconda in 42:54, con la potente Mariacarmela Landriscina (Trani Marathon), terza a soli 4 secondi dalla seconda.

Riapparsa dopo un periodo di assenza, Marilena Brudaglio (Dynamyk Fitness Palo del Colle), sempre determinata, è quarta in 43:37, davanti alla promettente Angelica Coviello (Bitonto Runners), quinta in 44:31 e alla tenace Tiziana Lamacchia (La Pietra Modugno), sesta con un secondo in più. La raffinata Silvia Acquaviva (Martina Franca Running) è settima in 44:39, sulla brava Serena Barbaro (Athletic Academy Bari), ottava in 44:43, a precedere la compagna di team, altrettanto capace, Annelisa Rizzello, nona in 45:01. Top team femminile completata da Gentiana Subashi (Avis Podistica Mola), in 45:08.

All’arrivo si contano 211 liberi  e 548 Fidal: Giovanni Bruno (Atletica Adelfia) in 1:21:50 e Anna Maria Rubino (La Fenice Casamssima), alla prima gara della sua vita, complimenti!, in 1:26:04, completano la lista degli arrivati.

Da segnalare la presenza in gara del locale Sindaco, Francesco Crudele, e della sua Signora, oltre che del Maresciallo dei Carabinieri, Giovanni De Rosa, runner convinto.

In gara anche il buon Cosimo Girolamo da Alberobello, che corre le sue gara su una gamba e due stampelle,  sempre meritevole di tanti applausi e di tanta solidarietà.

Per essere fiscale come mia tradizione, da segnalare la presenza sul viale di arrivo di troppa gente, che ha sfruttato il punto non transennato per l’uscita dei mezzi di servizio: per le prossime edizioni , in quel punto, dovrà necessariamente essere presente in quel punto un addetto a respingere la gente che si ostina ad oltrepassare il limite e deve per forza occupare la sede stradale, divenendo pericolosa per gli atleti e d’impaccio per fotografi e giudici.

Ma la manifestazione, già di per sé allegra e gioiosa, trova il livello massimo di goduria nel ristoro finale, con focaccia, frutta, taralli, acqua e soprattutto tanta birra, a fiumi. Diviene un’altra gara per chi si ostina a girare e rigirare per prendere e riprendere, qualcuno è addirittura respinto per troppi giri effettuati, fatto sta che la gente gradisce, eccome se gradisce, portando all’esaurimento le scorte degli ottimi organizzatori, che hanno davvero rimpinzato per bene gli stanchi atleti, i familiari e la popolazione locale. Ah, dimenticavo, di fronte, la consegna di ghiaccioli, completa il quadro.

Pronte con ottima solerzia la classifiche, si comincia subito con le premiazioni.

Un premio speciale, una targa, per colui, che ebbe un malore al Vivicittà 2018, ma ora è tra noi, ancora ai box, ma con noi, il buon Francesco Zirioni. Uno zaino tecnico premia Cosimo Girolamo, per la sua forza e per l’esempio che ci fornisce.

E’ il momento della competitiva: si comincia con i due vincitori Guastamacchia e Riti, premiati con trofeo e un ottimo borsone, per proseguire con i meritevoli delle varie categorie, i primi cinque fino alla 55 sia maschile che femminile, i primi tre per le rimanenti, tutti premiati con prodotti sportivi. Premi anche per i primi e prime tre liberi/e, il trofeo Avis consegnato a Pino Midea come primo donatore della locale sezione, sorteggio di buono sconto per viaggio/pettorale maratona (offerto dall’agenzia barese Vivi e Sorridi di Bari) che va a Antonio Maggio (Valtenna).

Ultimo atto ufficiale la premiazione delle prime cinque società per numero complessivo di arrivati: vince la Amici Strada del Tesoro con 36 arrivati su La Fenice Casamassima (28), Atleticamente Modugno (26), Avis in Corsa Conversano (23) e Atletica Adelfia (20).

La tradizionale foto di gruppo conclude definitivamente la manifestazione, dovendo lasciare velocemente  la piazza alle funzioni religiose.

Decisamente positiva l’organizzazione della Bio Ambra New Age, i cui membri dimostrano compattezza e voglia di fare. L’approvazione rilevata al momento e, successivamente sui social, sono la dimostrazione, che la gara è riuscita, si può già lavorare per la prossima edizione …

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