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Set 14, 2020 Ufficio Stampa Evento 2615volte

Pampeago (TN) - Latemar Mountain Race, vincono Antonioli e Niyirora

Uno spettacolare passaggio Uno spettacolare passaggio Foto Ufficio Stampa Evento

13 Settembre - È nel segno del lecchese di Piani Resinelli Daniel Antonioli e della ruandese con passaporto italiano Primitive Niyirora la tredicesima «Latemar Mountain Race», la prima competizione in quota sulle Dolomiti organizzata dopo il lockdown e la prima edizione sul nuovo percorso che misura 25 km e un dislivello positivo di 1.680 metri, in gran parte immerso nella catena montuosa ubicata tra il Trentino e l’Alto Adige.

Ed entrambi si confermano in grande forma e particolarmente reattivi dopo il lungo stop agonistico, visto che solo pochi giorni fa avevano trionfato in altre due competizioni di skyrace. Il tutto in una giornata connotata da condizioni meteo perfette, che ha gratificato gli organizzatori dell’Us Cornacci dopo il diluvio di dodici mesi fa, anche per quanto concerne i partecipanti: ben 250 atleti da tutta Italia hanno indossato il pettorale alla partenza da Pampeago, nello Ski Center Latemar.

Antonioli, alfiere del Team La Sportiva, ha dimostrato sin dalle prima battute di avere una marcia in più rispetto agli avversari, quando il dislivello ha assunto valori importanti. E già nel primo tratto, dopo Chalet Caserina, è riuscito a fare il vuoto su tutti gli avversari, ma sul tracciato misto che ha portato prima al Doss dei Branchi e successivamente al Monte Cornon (quota 2.180 metri) è stato agganciato dal ruandese Jean Baptiste Simukeka, quindi a circa 1 minuto è passata la coppia formata dal vincitore di dodici mesi fa Daniele Felicetti e dal lecchese del team Scarpa Luca Del Pero. In vetta al Monte Agnello (2.350 metri) è transitato in testa l’atleta africano, tallonato da Antonioli. I due sono rimasti assieme anche lungo il falsopiano che li ha portati a Passo Feudo, ma appena sono iniziati i gradoni dell’ascesa verso il rifugio Torre di Pisa, il punto più alto con 2.672 metri di quota, Antonioli ha aumentato le frequenze e per Simukeka non c’è stato nulla da fare, se non quello di controllare la seconda posizione. Il distacco fra i due è aumentato e diminuito più volte nei vari passaggi a Forcella dei Camosci, nei pressi della stazione d’arrivo della seggiovia Oberholz e al rifugio Mayrl.

A questo punto  ad Antonioli non è rimasto altro che dare forza alle ultime energie e gettarsi senza remore nel tratto in discesa che lo ha portato al traguardo di Pampeago, dove è giunto con il tempo di 2h18’50”, precedendo di 2 minuti e 18 secondi Jean Baptiste Simukeka del team Serim, mentre la lotta per il terzo gradino del podio ha visto prevalere il predazzano Daniele Felicetti, vincitore della passata edizione sotto il diluvio, e capace di interpretare al meglio la gara di casa, chiudendo con 3’25” di ritardo dal primo. Ottimo quarto posto per il giovane lecchese del Team Scarpa Luca Del Pero, quarto a 4’39”, seguito dal premanense Mattia Gianola del Team Crazy a 8’36”, e dal trentino della Valle dei Laghi Enrico Cozzini, alfiere del Gs Fraveggio, con un ritardo di 8’36”.

Dominio africano invece nella gara femminile con le due portacolori del team Serim, Primitive Niyirora e Adeline Mysabyeyezu, che si sono messe subito davanti a tutte; già al Doss dei Branchi la Nyirora ha fatto il vuoto sulla compagna di squadra, mentre dietro si è formata una coppia con Martina Bilora del Gepo Ski Team e Martina Cumerlato del Team Crazy, assieme al Monte Agnello. Il podio si è definito, come previsto nell’impegnativa ascesa al rifugio Torre di Pisa, dove la Niyirora è passata con un minuto sulla compagna di squadra Musabyeyezu e con circa 2 minuti sulla lecchese Bilora, mentre la Cumerlato ha perso terreno sulla compagna di avventura della prima parte di gara.

Nel tratto altoatesino del comprensorio di Obereggen e nell’ultima fase verso il traguardo di Pampeago le posizioni non sono variate. Ha così vinto Primitive Niyirora con il tempo di 2h56’02”, seguita da Adeline Musabyeyezu a soli 27 secondi con un grande recupero nel finale, quindi sul terzo gradino del podio Martina Bilora a 1’31”, quarta Martina Cumelato.

Per il vincitore della Valsassina Antonioli la sfida fiemmese rappresenta una doppia affermazione, visto che si è aggiudicato anche il «Latemar Mountain Race Time Rush by Red Bull», stabilendo la migliore prestazione nel tratto più rappresentativo da Passo Feudo al rifugio Torre di Pisa, con il tempo di 22’35”. Luca Del Pero ci ha impiegato 23’14” e Daniele Felicetti 23’51”.


Le interviste ai protagonisti della gara

Il vincitore Daniel Antonioli teneva molto a fare bella figura in questa edizione. «Lo scorso anno ho terminato questa gara al 21° posto e la cosa mi aveva lasciato l’amaro in bocca, – spiega – così questa volta mi sono preparato al meglio e sono riuscito a vincere. Il duello con Simukeka è stato appassionante, perché nella prima parte della sfida ha tenuto un bel ritmo e o ho dovuto stringere i denti per rimanergli incollato, è stato all’inizio dell’ultima salita che ho deciso di sferrare l’attacco e la scelta ha pagato». Poi parla del lockdown… «Sono stato fermo, come tutti, ma ogni tanto un bel riposo fa bene. Lo scorso anno ero arrivato qui molto affaticato, questa volta invece ero al top e non avrei potuto accampare scuse se le cose non fossero andate bene».

Il secondo classificato, Jean Baptiste Simukeka, non pare affatto deluso. «Questo è un secondo posto che accetto volentieri, perché sono stato battuto da un atleta di alto livello come Daniel. Fino ad un certo punto sono riuscito ad imporre il mio ritmo, poi nel finale ho accusato la stanchezza, avendo affrontato 27 chilometri anche domenica sorsa. L’importante comunque è aver ripreso l’attività dopo il lungo stop legato all’epidemia, per questo bisogna ringraziare chi ha il coraggio di organizzare queste gare».

Il terzo classificato Daniele Felicetti è doppiamente soddisfatto: «Lo sono in primo luogo per questo terzo posto, che non va assolutamente paragonato al primo di un anno fa, dato il roster dei partenti, in secondo luogo per il fatto che il nostro staff è riuscito ad organizzare questa manifestazione. In quanto alla mia gara, mi sono alternato al terzo posto con Del Pero per l’intero percorso e alla fine con tanto cuore ho prevalso nella sfida per il podio: ho avvertito buone sensazioni e questo è importante».

Raggiante appare anche Enrico Cozzini: «Non avrei mai pensato di riuscire a chiudere la gara nei primi dieci, il sesto posto mi sorprende davvero, perché dopo il lungo stop non avevo preparato gare in salita».

Le due primattrici Niyirora e Musabyezu parlano solo la propria lingua madre, quindi affidiamo alla terza classificata, Martina Bilora, il compito di commentare la propria prestazione. «Questa è stata la prima skyrace che ho affrontato quest’anno – spiega – e quindi sono davvero felice per un bronzo insperato. Mi sono rimessa a correre solo da un mese e di salita ne ho fatta veramente poca, però la gioia che trasmette poterlo fare di nuovo dopo il lockdown è immensa e mi ha dato energia. Nella parte più dura del percorso ho sofferto, ma dopo il traguardo avevo già voglia di ricominciare. Un plauso agli organizzatori, che lo scorso anno erano stati davvero sfortunati, ma non hanno mai perso la voglia di andare avanti».

Anche Alan Barbolini, presidente della Cornacci, può quindi sorridere. «Le cose sono andate per il meglio – constata – ma non era per nulla scontato che fosse così. Devo ringraziare i volontari e i tanti atleti che sono accorsi a Pampeago per partecipare. Hanno potuto finalmente testare per intero questo bellissimo tracciato e questo era quello che a noi interessava di più dopo la sfortunata esperienza dello scorso anno. Abbiamo dato un bel segnale a tutto il mondo dello sport».

 
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