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Rodolfo Lollini

Rodolfo Lollini

Giovedì, 12 Novembre 2020 23:32

Maratona Wolfram: non capisco, ma mi adeguo

Negli anni ottanta “Quelli della notte” è stato un programma televisivo di grande successo. Tra i molti comici lanciati dalla trasmissione, figurava anche Maurizio Ferrini. Esilarante nelle sue interpretazioni di un improbabile piazzista di pedalò oppure nei panni della signora Coriandoli. Uno dei suoi tormentoni era la frase: “non capisco, ma mi adeguo”.

Anche il sottoscritto ha deciso di prendere analoga posizione leggendo il pezzo del collega Annoscia che ci ha segnalato come “… la 17enne statunitense Tierney Wolfram che in una maratona personalizzata in California, con soli tre partecipanti, chiude in 2h31:49, stabilendo il nuovo record U19 americano” ed inoltre che “…Wolfram, studentessa presso l’Università del Nevada, ha corso insieme ai due suoi amici-colleghi universitari, Adam Sjolund e Carson Leavitt, che le hanno fatto da pacer, conducendola al record; per lei si tratta della terza maratona della carriera, con il 2h42:47 ai trial di febbraio ad Atlanta e l’incredibile 2h40:03 nel 2018, a soli 15 anni…”.

Le domande che mi vorrei porre sono le seguenti:

  • Da noi, se ricordo bene, una diciassettenne non può correre nemmeno una 10k. Negli USA a quanto pare si può correre addirittura una maratona a 15 anni (e non certo di nascosto). Quindi chi sta sbagliando e pure di grosso? “Incoscienti” negli States o “retrogradi” alla FIDAL?
  • Perché negli USA viene ratificato un record femminile in una gara mista, quando da qualche tempo la World Athletic, ancora quando si chiamava IAAF, considera solo le gare femminili? Nel caso in questione poi è stato chiaramente indicato che i due uomini erano delle lepri per la Wolfram. Quindi non una gara mista, ma un tentativo con due gregari maschi a consentirle di restare in scia, incoraggiarla e magari passarle anche la borraccia…

Come Ferrini, non capisco, ma mi adeguo.

Rodolfo Lollini – Redazione Podisti.net

Domenica, 08 Novembre 2020 01:54

Lockdown 2: i runner non sono più nel mirino?

Con il nuovo lockdown e limitandoci solo al nostro piccolo mondo della corsa, sembra che qualcosa stia cambiando, fortunatamente in meglio, per noi runner. In primo luogo, parlando di regole, anche nelle zone “rosse” non è più obbligatorio rimanere “in prossimità” dell’abitazione. Concetto che avevamo cercato di spiegare a suo tempo in questo articolo. Ora il limite è quello dei confini comunali che è più ampio, molto più chiaro ed in generale consente di arrangiarsi abbastanza bene, con l’esclusione forse dei comuni molto piccoli. Ovviamente bisogna girare da soli. E purtroppo non basta uscire singolarmente. Bisogna anche evitare che qualche “minus habens”, senza invito, non ci si incolli addosso. Proprio ieri, mentre ero in bici da corsa da solo, sono stato immediatamente agganciato da un paio di fenomeni che non conoscevo e che volevano stare a ruota. Giusto per farsi l’aerosol col respiro di un perfetto sconosciuto… Quando li ho fatti andare via si sono offesi.

Altro salto di qualità è quello relativo ai rapporti sociali, anche se ci rendiamo conto che sia passato troppo poco tempo per tirare delle conclusioni. In ogni caso, mentre annotiamo che nulla è cambiato per quanto riguarda i continui litigi tra maggioranza ed opposizione e tra governo centrale e regioni, per i podisti c’è una novità…

Di runner untori non si parla più. Mentre si corre, non si viene apostrofati dai balconi o da altri passanti o indicati come assassini. Siamo ripiombati in quella zona d’ombra dove al massimo veniamo guardati con compatimento. Siamo tornati quei poveri scemi che corrono, ma almeno non siamo più accusati di essere degli untori, come raccontavo lo scorso marzo in questo articolo.

Quindi bene così. Continuiamo a correre. Continuiamo a farlo in solitaria o al massimo con dei congiunti. Evitiamo di uscire in gruppo, magari con la ciliegina sulla torta di postare delle foto sui social media, stando senza mascherina a un centimetro dai compagni di allenamento. Sorridenti. Come degli scemi.

Quanto alla pandemia, colgo l’occasione per fare gli auguri di pronta guarigione a tutti i runner ed ai loro cari che sfortunatamente si sono ammalati ed hanno dei problemi. Speriamo che presto arrivi il vaccino e si possa uscire da questa situazione che definisco orribile, mentre c’è chi, alcuni senza assolutamente avere dei titoli di studio o esperienza nel settore, continuano a pontificare ed a considerare il Covid19 come una bagattella. Presuntuosi idioti.

Rodolfo Lollini – Redazione Podisti.net

Oggi non parleremo solo di corsa, ma anche di “autotrascendenza”, ovvero della capacità di superare i limiti imposti dalla mente, per sintetizzare all’osso il pensiero di Sri Chinmoy, filosofo, ma anche artista e letterato indiano. La sua eredità artistica è notevole, almeno sotto il punto di vista quantitativo, con un incredibile numero di libri, poesie, quadri e canzoni lasciate ai posteri. Navigando qui su Wikipedia potrete notare come la sua pagina si decisamente corposa. Per quel che riguarda il nostro orticello della corsa, i suoi seguaci hanno fondato una vivace gruppo sportivo che organizza manifestazioni in varie discipline, tra cui quella che dovrebbe essere la corsa più lunga al mondo, ovvero la Self Transcendence 3100 Mile Race. Si, avete letto bene, una gara lunga 4989 chilometri, se abbiamo fatto bene i conti!

Causa Covid, la sede della manifestazione quest’anno si è trasferita dagli USA in Austria. Ad aggiudicarsi l’edizione numero 24 è stato un italiano: Andrea Marcato. Alla media di circa 115 chilometri al giorno, il trentottenne della società Libertà Padova ha chiuso la prova in 43 giorni, 12 ore, 7 minuti e 25 secondi.

Teatro della competizione il Granspitz Park di Salisburgo, dove era stato ricavato un anello di un chilometro di lunghezza. Si poteva correre solo, si fa per dire, dalle ore 6 alle 24, destinando le restanti ore della notte al riposo. La gara, iniziata lo scorso 13 settembre, aveva come limite massimo per coprire la distanza la data di ieri, 3 novembre. Ciò ha permesso di completare il podio, con le prestazioni di Ushika Muckenhumer (Austria) in 49 giorni 11 ore, 27 minuti e 55 secondi e l’irlandese Nirbhasa Magee (51 giorni, 9 ore 41 minuti e 53 secondi) che hanno entrambi completato le 3100 miglia/4989km. 

Rodolfo Lollini – Redazione Podisti.net

Il comitato organizzatore delle Survivors Series (qui un articolo di presentazione del circuito), dopo l’uscita del DPCM di domenica 25 ottobre si vede costretta a rinviare la tappa di Busto Arsizio (VA) e cancellare quella di Rezzato (BS) in quanto collegata al B.Est Cross Country che è stato definitivamente annullato. Al momento la tappa di San Giorgio sul Legnano (MI), legata al Campaccio che è una gara a livello internazionale, resta pianificata in attesa di sviluppi.

Ringraziando i numerosi atleti che si erano iscritti, o avevano chiesto informazioni negli ultimi giorni, gli organizzatori invitano a seguire le loro pagine ufficiali Facebook ed Instagram, dove verranno comunicate le ulteriori novità, o più semplicemente aggiungo io, a leggere Podisti.net dove non mancheremo di riportarle.

Rodolfo Lollini – Redazione Podisti.net

Giovedì, 29 Ottobre 2020 23:21

Maratona a 3’33” al chilometro a 60 anni

Tommy Hughes, sempre lui. Questo irlandese è una nostra vecchia conoscenza e come il vino migliora invecchiando. Circa un anno fa si era divertito a battere il bizzarro record dei tempi sommati in maratona tra padre e figlio, riuscendo a restare sotto le 5 ore totali. Il figlio Eoin, all’esordio sulla distanza, aveva chiuso la sua prova in 2h31’30”, ma ci aveva pensato l’allora cinquantanovenne Tommy con il crono di 2h27’52” a salvare la baracca per un tempo combinato di 4h59’22” come avevamo raccontato in questo pezzo.

Quest’estate, in pieno lockdown, aveva partecipato alla gara virtuale sui 5000 metri organizzata dall’EMA (European Master Association) dominando la sua categoria con un ottimo 16’09”.

Avendo compiuto i fatidici sessant’anni, poteva forse esimersi dal conquistare il record sulla distanza regina? Domanda retorica a cui Tommy ha risposto presente in occasione del Lisburn Festival of Running Marathon, in Irlanda del Nord, svoltasi nello scorso weekend e corsa solo dai top runner, categoria a cui appartiene con pieno diritto.

Risultato finale: 2h30’02”. Immaginiamo si sarà arrabbiato con se stesso per non essere restato sotto le due ore e mezza. Record mondiale SM60 sbriciolato di 6 minuti e mezzo, a fare il paio col primato della mezza, conquistato un mesetto prima: 1h11’09”, anche questo non è un errore di stampa.

Insomma questo ragazzo diversamente giovane è un fenomeno e va ancora più forte di quando partecipava alle olimpiadi di Barcellona nel 92 o del suo personale di 2h13’59”.

Vabbè, adesso Vi lasciamo ed andiamo a fare il nostro allenamento di ripetute. Senza pensare troppo al fatto che magari i nostri ritmi equivalgono o probabilmente sono peggio di quelli di Tommy in maratona.

Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net

Converrete con me che vedere le immagini di tutta questa gente ammassata in fila e poi negli impianti di risalita per andare a sciare, fa molto arrabbiare. Con la medesima coerenza mostrata durante la prima ondata, adesso bloccheranno anche tutti i runner che corrono in solitaria, veri responsabili di questa epidemia, gusto?

Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net

Martedì, 20 Ottobre 2020 16:07

Tornano le Survivor Series ed aprono ai master

Per il terzo anno consecutivo la Pro Patria ARC di Busto Arsizio organizza le Survivor Series. Prima prova il prossimo 1 novembre a Busto Arsizio (VA). Le altre tre tappe saranno comunicate successivamente sul sito internet: www.survivorseriescross.run e su tutti i canali ufficiali della manifestazione.

Si tratta di una manifestazione di cross molto particolare che prevede gare ad eliminazione su un circuito di corsa campestre della distanza di 1200m circa per quanto riguarda le categorie assolute (e per i master e RunCard che secondo la società organizzatrice avranno i requisiti per partecipare alla gara assoluta).  Mentre per i Master la manifestazione sarà sempre su quattro turni, anche in questo caso ognuno di 1200 metri circa, ma senza eliminazione e con somma dei tempi per determinare la classifica di tappa. I master avranno ovviamente una graduatoria separata.

Entrando in dettaglio per gli assoluti, la prima fase di qualificazione consisterà nel percorrere un giro del percorso con gli atleti che partiranno individualmente, distanziati l’uno dall’altro di 30” (in base al numero di iscritti questo tempo potrebbe variare). Il tempo finale sarà valido per essere ammessi alla prova successiva. La seconda fase prevede invece delle batterie ad eliminazione diretta con quarti, semifinali e finali.

Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net

Sabato, 17 Ottobre 2020 00:56

Club del Miglio: the winners are…

Si è conclusa sabato scorso la storia dell’edizione 2020 del Club del Miglio. Un circuito che in quest’anno maledetto ha vissuto un’altalena di emozioni. Prima di grande attesa, dopo la solita attenta programmazione. Poi di sgomento, quando il lockdown ha bloccato tutto ed il rischio della sigla n.d. ovvero non disputato, sembrava l’unico fatale epilogo a questa edizione. E’ seguita una fase di resilienza, con tre belle tappe virtuali. Alcune solo di presenza e partecipazione, mentre l’ultima anche all’insegna dell’agonismo. Poi fortunatamente è subentrata una sensazione di grande soddisfazione quando si è rimesso in piedi il tour, sebbene in tre tappe.

L’acme dell’entusiasmo è stato toccato il 5 Settembre scorso all’esordio a San Donato (MI). Si è trattato del meeting sul miglio più veloce al mondo nel 2020 e scusate se è poco. Abbiamo avuto le due migliori prestazioni mondiali stagionali grazie all'australiano Matthew Ramsdem ed al nostro Yeman Crippa. David Nikolli ha siglato il record albanese e quello italiano è stato mancato da Yeman per soli 12 centesimi. Mentre nella seconda serie elite, Davide Raineri ha migliorato il mondiale M45 che già gli apparteneva.

Molto belle e combattute le tappe di Lonato (BS) e Pioltello (MI) dove si è registrato il primato italiano di Nicola Rocca nella categoria T45 (atleti con amputazioni agli arti superiori) della FISPES, la Federazione Italiana Sport Paraolimpici e Sperimentali. E se 5’37”80 non vi sembra un granché, provate voi a farlo a 51 anni e con un braccio  legato dietro la schiena e poi ne riparliamo.

Sono state oltre 120 le società rappresentate ed ho deciso di dedicare la foto di copertina a tutti i vincitori individuali, nonché al podio di società per omaggiarli nel giusto modo prima delle premiazioni che molto probabilmente saranno tenute in occasione della prima tappa 2021, ma ci sarà tempo e modo per informarvi con il dovuto anticipo. Per le classifiche complete, troverete tutto cliccando qui.

Il Miglio è finito, viva il Miglio!

Rodolfo Lollini – Podisti.net

Sullo sport dilettantistico di squadra in Lombardia cala la scure del blocco totale e presto temo toccherà anche al running. Intanto sui mezzi pubblici si continua a vedere di tutto, ma va bene così… Non ci resta che pensare ad altro. Meglio se in positivo. Quindi noi guardiamo questa bellissima immagine tratta dal portale lecconotizie.com. Siamo al centro sportivo “Al Bione” di Lecco dove è in fase di completamento la nuova pista. Come a Castelfranco Emilia (MO) domenica scorsa, qui l’articolo col resoconto, si tratta di un bellissimo blu. Un anello incastonato in uno splendido scenario. Non vediamo l’ora di gareggiare qui e poi goderci le meraviglie della zona. Settimana prossima verrà montata la gabbia del lancio del martello e poi mancheranno soltanto il collaudo e l’omologazione.

Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net

Buone notizie in arrivo da Castelfranco Emilia, dove domenica scorsa 11 Ottobre si è svolta la cerimonia d’inaugurazione della nuova pista di atletica dello stadio Ferrarini. Ormai sulle piste non esiste più il monopolio cromatico che ricordava i vecchi anelli in terra rossa, o meglio arancione. Insieme a quel colore se ne vedono tanti altri: giallo, verde, azzurrino ed anche questo bel blu scuro che avrebbe fatto volentieri riflesso al cielo blu della cittadina modenese. Purtroppo la mattinata è stata di festa, ma il cielo piuttosto plumbeo. Pista e cielo si sono però coordinati nei giorni seguenti.

Fornendo qualche dettaglio aggiuntivo sui lavori svolti, va sottolineato come oltre al completo rifacimento della pista di atletica, siano state completamente rifatte ed anche arricchite le aree di salto con l’asta e salto in lungo, raddoppiando le piste e le fosse di salto. Stessa cosa dicasi per la zona recintata dell’area adiacente, prima in disuso, ed ora in parte destinata ad area lanci con il giavellotto, del peso e del martello. E’ stata poi creata un ulteriore area di allenamento all’aperto, tutta in erba naturale.

Per consentire allenamenti e soprattutto le gare anche in orario notturno, la pista di atletica e l’area lanci sono state dotate di una illuminazione supplementare. Sono state inoltre acquistate nuove attrezzature ed è stata realizzata una struttura polivalente coperta intitolata a Pietro Mennea, con all’interno quattro piste, un’area di allenamento, una fossa del salto in lungo ed un impianto di salto in alto.

Fanno bene quindi a sorridere, sotto le mascherine, il Presidente della Regione Stefano Bonaccini, il sindaco Giovanni Gargano e all’assessore allo Sport, Leonardo Pastore, insieme alle altre autorità intervenute. Da parte mia sono contento per gli atleti modenesi ed anche per i cittadini in generale, quando non vedo dei politici cretini che si fanno selfie guancia a guancia, ma degli amministratori pubblici che aiutano l'atletica  e danno anche un buon esempio "visivo" in tema di fotografie.

Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net

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