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Feb 23, 2024 padre Pasquale Castrilli 1321volte

Storie di sport, lezioni di vita

Storie di sport, lezioni di vita Roberto Mandelli - Associated press

Sorride Valentyna Veretska nella foto che la ritrae dopo aver tagliato vittoriosa il traguardo della maratona di Gerusalemme il 25 marzo 2022. Avvolta da una fascia per capelli verde smeraldo si gode una giornata di sport e di serenità e i suoi 31 anni pieni di futuro. Ha lasciato l’Ucraina sotto le bombe ed il marito al fronte. Insieme alla figlia si è rifugiata in Polonia, terra che in questi due anni ha accolto migliaia di profughi dalla vicina Ucraina. Il cronometro segna 2h45’54’’, le mani vittoriose di Valentyna stringono la bandiera ucraina e quella Israeliana.

Quel giorno non immaginava che era alle porte un’altra guerra molto sanguinosa proprio su quel suolo della vittoriosa maratona. Valentyna è un’atleta talentuosa. Ha corso in Germania, Portogallo, Romania, Albania, Kuwait, Stati Uniti. Ha personali di 2h38’ sulla maratona ed 1h15’ sulla mezza maratona. Ha partecipato quattro volte con la maglia della sua nazione ai Campionati europei di corsa campestre.

La storia di Valentyna Veretska, assieme ad altre 19 è racchiusa in un libro: “A Futura memoria. Storie di sport, lezioni di vita” (ed. Minerva, 2023). Vicende sportive alcune note, altre (la maggior parte) meno conosciute, raccolte e ben descritte da Massimiliano Castellani, giornalista di Avvenire e Adam Smulevich, giornalista dalla cui penna era partito il riconoscimento di Gino Bartali come “Giusto tra le Nazioni”.  

“La Memoria passa anche da una pista di atletica e corre veloce su una bicicletta e quando è forte è sospinta dalla Storia. Taglia il traguardo per prima e poi sale su un podio da dove più nessuno riuscirà a farla scendere”, scrivono gli autori nelle prime pagine.

Nel libro ci sono storie di pugilato, ciclismo, tennis, lotta greco-romana, ginnastica, rugby, atletica, calcio... Tutte con un minimo comune denominatore, la potente frase di Nelson Mandela: lo sport, più dei governi e dello scacchiere politico, “ha il potere di cambiare il mondo”.

Avvicinandosi l’appuntamento olimpico di Parigi 2024 spicca tra le altre la storia di Shaul Ladany, atleta israeliano di origine balcanica, oggi 87enne, deportato da bambino in un campo di concentramento e scampato all’attentato ai Giochi Olimpici di Monaco del 1972. “C’è tanta vita da calpestare - è stata negli anni la sua testimonianza. - Ma guai a ignorare il passato, perché se lo rimuoviamo questo si ripresenterà».

L’illustratore Carlo Cazzaniga completa questo libro con una galleria di immagini che usano il formato del francobollo “come fosse un elemento comprovante la verità delle storia presente nel racconto”. Un espediente utile a fissare le vicende narrate esaltandole in una maniera equilibrata. Immagini che Cazzaniga definisce “volutamente imperfette” come imperfetti sono le donne e gli uomini raccontati, persone “in balia degli eventi, protagonisti involontari se non addirittura protagonisti loro malgrado”.

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