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Apr 28, 2024 Sebastiano Scuderi 1325volte

Ci lascia Pier Giorgio Chiampo, il camoscio della Valsusa

Balicco e Chiampo con la Nazionale Balicco e Chiampo con la Nazionale Roberto Mandelli (da Fb)

27 aprile 2024 - Ci sono personaggi che è impossibile dimenticare, sia per l’aspetto sportivo che per quello umano e tecnico, a 69 anni ci ha lasciato Pier Giorgio Chiampo, dopo una lunga malattia.

Per fare un ritratto significativo di Chiampo occorre anticipare un breve excursus della corsa in montagna.

L’origine è paragonabile a quella del podismo, nei primi anni del novecento era “Marcia Alpina a staffetta”, gestita dall’ ENAL, nel ’49 nacquero i Campionati civili e militari e diventò sempre più importante, finché nel ’72 il CONI la affidò alla FIDAL, essendo una “marcia”. L’iter dell’inquadramento non fu facile, fino al ‘76 i campionati restarono a staffetta, poi iniziarono ad essere individuali, finalmente nell’85 cominciarono i Campionati Mondiali e nel ‘ 95 gli Europei: la squadra nazionale di corsa in montagna fu affidata a Raimondo Balicco col supporto tecnico di Chiampo, fino al 2012, quando passò ad un altro valsusino, Paolo  Germanetto. In quei 17 anni portarono all’Italia 96 medaglie d’oro, 63 d’argento e 48 di bronzo.

Pier Giorgio Chiampo era di Condove, un paesino della Valsusa, viveva in una cascina fuori del paese, col fratello Luigi era costretto a lavorare in fabbrica a Torino e poi la sera andavano a lavorare nei campi; il sabato tagliavano il fieno e lo portavano al fienile di casa, questo era il loro allenamento, e questo potenziamento muscolare veniva poi utilizzato splendidamente la domenica nella corsa in montagna.
Luigi era più forte in pianura, ma Pier Giorgio imbattibile in salita, ancor oggi detiene il record della più antica corsa in montagna italiana, la Corsa ai piani di Tavagnasco nel Canavese, di 8,5 km con 1.070 metri di dislivello in 37’36”; senza dimenticare i 59’ impiegati nella salita dello  Chaberton a 3000  metri.

Ritiratosi Pier Giorgio nel ’91 per un’operazione al ginocchio, si dedicò all’aspetto tecnico della corsa in montagna come giudice omologatore FIDAL: si può affermare che oggi la corsa in montagna come regole è una sua creatura.

Quando poi si ama uno sport ci si dedica interamente ad esso, e Chiampo fu anche giornalista sportivo per il giornale Luna Nuova di Avigliana.

L’addio il 27 aprile nella chiesa di Condove, con la cerimonia officiata dal fratello Luigi, che nel 1988 aveva lasciato la corsa per diventare sacerdote: due esempi d’amore per il prossimo.

 

1 commento

  • Link al commento Aldo Ariotti Lunedì, 29 Aprile 2024 07:31 inviato da Aldo Ariotti

    Una prematura e grave perdita per il mondo della corsa in montagna. R.I.P.

    Rapporto

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