Pescara: di corsa in preghiera per Thomas
26 giugno - Al chilometro 7 dell’allenamento mattutino entro nel parco Baden Powell di Pescara. Qui domenica scorsa è stato ammazzato Christopher Thomas Luciani. Aveva quasi 17 anni. Siamo in via Raffaello Sanzio, un chilometro circa dalla stazione ferroviaria, poche centinaia di metri dal conservatorio, vicinissimi alla parrocchia Regina Pacis che sul parco ha uno sbocco tramite cancelletto.
Un regolamento di conti per questioni legate allo spaccio di droga ha condannato questo giovane originario di Rosciano. Christopher aveva lasciato la sua famiglia e viveva con la nonna, da alcuni anni era in una comunità in Molise con altri minori in cerca di equilibrio e futuro. Domenica pomeriggio aveva appuntamento con i suoi carnefici, cinque coetanei. I due inquisiti sono di famiglie della Pescara bene, figli di un avvocato e di un carabiniere. Hanno infierito in maniera violenta e brutale sulla vittima colpita ripetutamente con un coltello da sub, di cui poi si sono disfatti andando al mare che dista 600 metri dal parco. Dai primi interrogatori emerge “un’assenza di empatia”, una sorta di incoscienza diffusa nella testa e nel cuore di questi due giovani, che avranno la vita segnata per sempre.
E’ una mattinata nuvolosa, quando entro nel parco trovo alcune persone con cane a guinzaglio, gli addetti alla pulizia del luogo, i giornalisti della RAI e delle TV locali, fiori e messaggi (pochi) ai cancelli. Mi dicono che in mattinata è stata ripristinata una rete di recinzione. Mi avvicino al luogo del delitto (è a ridosso della ferrovia adriatica), sosto per una breve preghiera. Mi tornano in mente le parole del sindaco Masci e del vescovo Valentinetti, che nei giorni scorsi hanno espresso il dolore della città e si sono posti tante domande soprattutto sul rapporto tra le generazioni.
Stasera ci sarà una veglia di preghiera organizzata dalla comunità di Sant’Egidio. “L’omicidio di un sedicenne, ad opera di altri minori, avvenuto nel cuore della città, ci colpisce nel profondo. - scrivono gli organizzatori - Pescara non può restare indifferente di fronte al disagio dei suoi giovani e alla violenza: occorre fermarsi, esprimere cordoglio e vicinanza alla famiglia di Thomas, e riflettere su come ridare la possibilità di crescere in un ambiente umano, non violento e interessato agli altri, a partire da chi è più in difficoltà. Non possiamo lasciare spazio ad un’indifferenza che cancella i sentimenti di pietà”.
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