A vent’anni dall’oro di Baldini, senza dimenticare il resto…
C'è una costante che emerge negli articoli a vent'anni dallo splendido oro in maratona di Stefano Baldini alle Olimpiadi di Atene 2004: è quasi del tutto scomparso Vanderlei de Lima, l'atleta brasiliano aggredito tra il 35° e il 36° km dall'intervento sciagurato di uno spettatore.
Ricordiamo velocemente i fatti. Vanderlei de Lima, pettorale 1234, è in testa alla maratona olimpica di Atene con una trentina di secondi sugli inseguitori tra i quali Stefano Baldini. E' la sera del 29 Agosto 2004. Negli ultimi chilometri della gara in mezzo alla folla sul bordo strada si nasconde Cornelius Horan, un religioso irlandese, che già in passato si era distinto per interventi plateali. Quel giorno indossa un kilt scozzese. Al passaggio di de Lima esce dalla folla e si scaglia sull’atleta che cade: si rialza poco dopo per proseguire verso il traguardo. Nei chilometri successivi viene però superato da Baldini che si invola verso una vittoria storica.
Nelle interviste del decennale molti colleghi domandarono a Baldini se avesse saputo di questa aggressione, che cosa avesse provato al sorpasso... Ebbene negli articoli del ventennale questo episodio è praticamente scomparso. Dimenticato, omesso?
Si badi bene. Baldini avrebbe vinto quella maratona 9 volte su 10. I suoi parziali dal chilometro 30 al 35 e dal 35 al 40 lo testimoniano con gli ultimi 5km di gara corsi in 14’10’’. Impressionante... Il tempo finale fu di 2.10’55’’, con la seconda metà di gara condotta al ritmo di 3’km (parziale di 1.03’33’’). Inoltre, al di là dello spiacevole episodio, gli inseguitori erano in evidente rimonta sull’atleta brasiliano. Tuttavia riteniamo che, raccontando quella vittoria, non si debba dimenticare, non si debba omettere. Il rischio è di non riferire i fatti e, in termini forse più estremisti, di riscrivere la storia.
De Lima rende ancora più vera la vittoria di Baldini. La maratona è una distanza incontrollabile sotto tanti aspetti: personali e ambientali. Quel giorno il brasiliano, classe 1969, arrivò terzo dopo Baldini e lo statunitense Meb Keflezighi. Poco prima di tagliare il traguardo mimò un aeroplano ed un cuore e distribuì baci, fu sicuramente la sua migliore prestazione in maratona. “Ad Atene – raccontò anni dopo - avevo studiato i miei avversari e il clima, e mi sentivo molto sicuro della mia prova. Non posso affermare che avrei potuto vincere la maratona, ma penso che mi sia stata negata l'opportunità di poter lottare fino alla fine. E' chiaro che non posso togliere il merito a Baldini di aver conquistato l'oro”,
Al termine di quella edizione dei Giochi Olimpici il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) conferì a De Lima la medaglia Pierre de Coubertin per meriti sportivi. Nel 2016 fu scelto come ultimo tedoforo per la cerimonia di apertura dei Giochi olimpici di Rio de Janeiro.
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