Nella testa di chi corre: “runner in qualche modo”
Alberto Rossetti e Matteo Girardi firmano per Città Nuova editrice Essere un runner in qualche modo. Sul perché correre fa bene ma può anche farti male (158 pp. 16,90 euro). Pubblicato in questo novembre 2024, il libro nasce dall’interesse e soprattutto dall’esperienza personale e professionale dei due autori, psicoterapeuta il primo (esperto anche di psicologia in ambito sportivo), autore per i Social network il secondo.
Viene approfondita soprattutto la dimensione personale e psicologica del corridore amatoriale, con temi come la consapevolezza di sé ed il superamento dei limiti. Gli autori si soffermano in modo leggero su aspetti positivi e critici della pratica della corsa. Attraverso aneddoti personali, riflessioni e approfondimenti, raccontano il mondo della corsa rivolgendosi anche a chi non corre e vuole comprenderne meglio alcune dinamiche.
Diciamo che il libro è segnato in tutte le sue pagine da un certo realismo con tinte a volte un po’ pessimiste (il sottotitolo potrebbe suonare una minaccia!). Tuttavia troviamo pagine dove la dimensione ludica e un po’ idealistica della corsa a piedi è descritta nelle sue varie dimensioni. Di fondo la consapevolezza, maturata dalla pratica, che la corsa a piedi è una fonte sana di salute e benessere. Lo sguardo antropologico sul mondo del runner, le storie dei campioni di questo sport (Bikila, Switzer, Zátopek, Do Nascimento, Crippa, Kipchoge, Kiptum…) e i romanzi sulla corsa (Correndo nell’aria sottile, Sulla corsa, Born to run, La solitudine del maratoneta, La filosofia del running…), si intrecciano in un mix gradevole.
Rossetti e Girardi sostengono che “quasi tutti gli amatori iniziano a correre per rispondere a una crisi di qualche tipo (…) Spesso si comincia a correre in periodi particolari e delicati della propria vita, periodi in cui esiste il rischio che un’esperienza gratificante e rivoluzionaria come la corsa possa, se non viene gestita con equilibrio, esporci ad alcuni rischi”. Il libro è rivolto soprattutto agli atleti amatori e a chi da poco ha cominciato ad inserire la corsa regolarmente nella propria vita. E’ ricco di personaggi e riflessioni: non troviamo né tabelle, né consigli specialistici su attrezzature, alimentazione o altro. Una lettura tutto sommato piacevole, una sorta di chiacchierata tra amici podisti.
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