Con Angelo Squadrone… le chiamano emozioni
Antefatto:
Il 2 aprile scorso Angelo Squadrone, classe 1929, ha corso per la 22° volta la Maratona di Roma, scortato dal presidente del Club Supermarathon Italia, Paolo Gino e dal consocio Mario Ferri, che ricorda l’impresa nel testo che segue. Ha chiuso in 7.13:25 quella che per lui era la 133a maratona ufficiale. Racconta che al 35° chilometro, passato in 6 ore, un addetto gli ha consigliato il ritiro perché era probabile il fuori tempo massimo. Invece il terzetto ha continuato, Paolo di scorta e Mario in avanscoperta, a rifornire l’amico di acqua e sali. All'arrivo, ad Angelo è toccata non solo la medaglia di finisher ma anche una corona d'alloro, come ‘vincitore morale’. Questo ed altro, Angelo lo racconterà intervenendo a "I fatti vostri" condotto da Giancarlo Magalli su Rai2 il 1° maggio prossimo.
Per uno come me che riesce a prender sonno più facilmente nel rivivere le emozioni di un incontro vincente di Federer, oppure un gol spettacolare di Cristiano Ronaldo , l’adrenalina che ho accumulato nelle 7 ore passate con Angelo Squadrone, accompagnandolo, facendo il portaborracce nell’ impresa vittoriosa di tagliare il traguardo alla Roma Marathon 2018, alle soglie dei suoi 90 anni, farà si che possa dormire saporitamente per molto tempo. Non avevo dubbi sulla sua tenuta atletica, anche se non avrei mai immaginato che fosse più tonico di 2 anni prima. La sua plasticità dei movimenti era ammirevole. L’ ulteriore sfida con gli insidiosi sanpietrini degli ultimi 3 chilometri, proprio quando la fatica non ti fa alzare più di tanto il piede, è stata la cosa più bella da vedere. L’ arrivo insieme mano nella mano, con i centurioni a fare contorno, l’incoronazione del “Senato” (ovvero il Presidente della Roma Marathon!) con il serto di alloro al “Nuovo Cesare”, proprio di fronte alla famosa statua del “Vecchio” Cesare, nel punto esatto dove nacque il primo foro romano, ebbene, tutto ciò ha risvegliato in me ideali che parevano sopiti.
A volte basta un attimo per scordare una vita, a volte non basta una vita per scordare un attimo! Grazie Angelo.
Il tuo Paparino