Perché da una quindicina di anni abito il mondo del podismo? Allenamenti, gare, amicizie, tante maratone... Me lo sono richiesto di recente. Cosa mi attira? Perché la corsa a piedi è inserita nella mia vita?
Un primo aspetto è senz'altro collegato al benessere fisico e psichico. L'attività aerobica, la corsa a piedi, è un farmaco naturale. Ovviamente va ben somministrato, perché può avere indesiderati effetti collaterali... ma resta un tempo e uno spazio benefico e salutare, un tempo 'altro' di fatica e ristoro. Alcuni corridori sostengono di trovare soluzioni ai loro problemi di lavoro o familiari proprio durante la corsa. A dire il vero a me non capita. Accade invece di sintonizzarmi con il respiro e di uscire per così dire dai pensieri. Ogni settimana, ogni giornata, ha bisogno di respiro. E la corsa a piedi lo garantisce.
Una seconda dimensione è la santificazione della festa nel senso più ampio della nozione. Il settimo giorno ha un significato umano prima ancora che confessionale. La festa è il tempo della sosta, della rigenerazione. Chi crede frequenta un tempio per la preghiera personale e comunitaria, ma c’è anche la connessione con la propria vita e con chi ce l’ha data. Una necessaria dimensione spirituale per non consegnare al fare la nostra esistenza, per ritrovare se stessi e gli altri, per amare e quindi essere profondamente umani. Nella vita sono necessari momenti in cui rigenerarsi: silenzio e spiritualità sono essenziali per tutti.
Una terza dimensione è l'incontro, la possibilità di tessere relazioni e di conoscere. Viviamo connessi attraverso il digitale, ma la connessione reale è più bella, forse più rischiosa, ma senza dubbio più reale, perché "fisica". Si corre con un corpo e dentro un corpo, con i sensi che percepiscono il mondo attorno. Si incontrano i paesaggi ed anche i territori con le loro tradizioni culturali, artistiche e gastronomiche. Le amicizie nate in questi anni sono tante e ritrovarsi in presenza è sempre motivo di gioia.
La tribù dei podisti attraversa il mondo con i suoi colori e le sue speranze. Non è solo poesia: la corsa ci connette con il reale. Stefano Baldini ha detto qualche anno fa: “La corsa è libertà e dà sensazioni impagabili. Non c’è niente di più bello della velocità che riesci ad esprimere e dell’aria che ti arriva in faccia, e questo è fatto solamente con il tuo corpo e (se vuoi, ma puoi anche fare senza) qualcosa che calzi ai piedi”.
Apr 15, 2025
padre Pasquale Castrilli