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Apr 15, 2025 padre Pasquale Castrilli
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E il settimo giorno… l’uomo si riposò correndo

Col corpo e coll'anima Col corpo e coll'anima R. Mandelli

Perché da una quindicina di anni abito il mondo del podismo? Allenamenti, gare, amicizie, tante maratone... Me lo sono richiesto di recente. Cosa mi attira? Perché la corsa a piedi è inserita nella mia vita?
Un primo aspetto è senz'altro collegato al benessere fisico e psichico. L'attività aerobica, la corsa a piedi, è un farmaco naturale. Ovviamente va ben somministrato, perché può avere indesiderati effetti collaterali... ma resta un tempo e uno spazio benefico e salutare, un tempo 'altro' di fatica e ristoro. Alcuni corridori sostengono di trovare soluzioni ai loro problemi di lavoro o familiari proprio durante la corsa. A dire il vero a me non capita. Accade invece di sintonizzarmi con il respiro e di uscire per così dire dai pensieri. Ogni settimana, ogni giornata, ha bisogno di respiro. E la corsa a piedi lo garantisce.
Una seconda dimensione è la santificazione della festa nel senso più ampio della nozione. Il settimo giorno ha un significato umano prima ancora che confessionale. La festa è il tempo della sosta, della rigenerazione. Chi crede frequenta un tempio per la preghiera personale e comunitaria, ma c’è anche la connessione con la propria vita e con chi ce l’ha data. Una necessaria dimensione spirituale per non consegnare al fare la nostra esistenza, per ritrovare se stessi e gli altri, per amare e quindi essere profondamente umani. Nella vita sono necessari momenti in cui rigenerarsi: silenzio e spiritualità sono essenziali per tutti.
Una terza dimensione è l'incontro, la possibilità di tessere relazioni e di conoscere. Viviamo connessi attraverso il digitale, ma la connessione reale è più bella, forse più rischiosa, ma senza dubbio più reale, perché "fisica". Si corre con un corpo e dentro un corpo, con i sensi che percepiscono il mondo attorno. Si incontrano i paesaggi ed anche i territori con le loro tradizioni culturali, artistiche e gastronomiche. Le amicizie nate in questi anni sono tante e ritrovarsi in presenza è sempre motivo di gioia.
La tribù dei podisti attraversa il mondo con i suoi colori e le sue speranze. Non è solo poesia: la corsa ci connette con il reale. Stefano Baldini ha detto qualche anno fa: “La corsa è libertà e dà sensazioni impagabili. Non c’è niente di più bello della velocità che riesci ad esprimere e dell’aria che ti arriva in faccia, e questo è fatto solamente con il tuo corpo e (se vuoi, ma puoi anche fare senza) qualcosa che calzi ai piedi”.

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