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Dic 18, 2017 5369volte

Campaz Mudnes: lo 'scandalo' dei Modena Runners

Partecipanti al via Partecipanti al via Foto di Stefano Morselli

Se tutti gli scioperi riuscissero come quello proclamato dal Coordinamento podistico modenese, ci sarebbe da invitare l’immortale Roncarati, e i suoi senescenti compagni di strada, a proclamarne tanti altri ancora, per dare una sferzata di vitalità ad un movimento altrimenti ripiegato su se stesso: quasi 350 competitivi sono probabilmente un record in queste contrade; e almeno un migliaio di iscritti alla non competitiva, sia pure al prezzo ‘scandaloso’ di 2 euro, sono all’incirca gli stessi numeri che di questa stagione popolano le corse di quartiere, dove l’iscrizione è gratuita.

Nella settimana precedente la corsa, noi tesserati per buona parte delle società del Coordinamento avevamo ricevuto avvertimenti di questo tenore: “Rendo noto a tutti che la gara podistica del 17/12 domenica non ha i crismi x essere riconosciuta dal coordinamento podistico modenese di cui facciamo parte anzi viene consigliato di non partecipare. Non sara' presente la tenda, non si effettueranno le iscrizioni, la societa sara’ assente. Chi non riesce ad astenersi dal partecipare non si iscriva come XXX ma come libero”.

Dunque, una gara non cresimata: quali erano i “crismi” mancanti? Anzitutto, direi, l’uscita della società organizzatrice “Modena Runners” (che ha rilevato l’organizzazione dalla storica società San Donnino) dal Coordinamento. Eppure, quando a organizzare le corse sono i vari gruppi alpini o parrocchiali o partitici, non si sta a sindacare.

Ah già, ma c’è una colpa di cui alpini o parrocchie o partiti non osano macchiarsi: elevare il prezzo di iscrizione a 2 euro, contro il calmiere di 1,50 imposto dai roncaratiani. Addirittura senza offrire nessun pacco gara, cioè niente mezzo chilo di pasta da 23 centesimi, ma – oggi - solo il cappellino di Natale distribuito col pettorale.

Altre colpe ancor più gravi: non prevedere le premiazioni di società, quelle grazie a cui certi presidenti si presentano al termine della gara con pacchi di pettorali acquistati in prevendita e mai utilizzati, ma che garantiscono prosciutti e mortadelle.

E, suprema manifestazione di sfiducia: porre il ristoro finale in un locale chiuso, cui si accedeva solo mediante esibizione del pettorale. Fine insomma degli approvvigionamenti a sbafo da parte di chi si fa vedere sul luogo delle gare solo davanti al tavolo dei ristori, nemmeno a quello delle iscrizioni: il Coordinamento vi vuole bene, Modena Runners no.

Dunque, sciopero! Annunciata la mancanza delle tende sociali (uno dei vanti del podismo modenese, qui meglio che di quello reggiano), diffidati i tesserati dal partecipare: si è preferito lasciare una domenica vuota, che si aggiunge agli annullamenti delle settimane precedenti (che ne è della quarantennale Sfetleda dell’8 dicembre? Che sarà della altrettanto longeva corsa di Savignano? Dove è finita la competitiva nazionale della Madonnina?), piuttosto che soggiacere alle odiose pretese di un gruppetto diparvenus che disprezzano il mezzo secolo di sapienza elargito dagli organizzatori della fu-Corrimodena e della fu-Modena/Pavullo.

Aspetto patetico della cosa: nei giorni precedenti, alcuni podisti modenesi che non sono mai andati oltre il fiume Samoggia perché il Coordinamento non lo prevedeva, cercavano informazioni su come si arriva a Castelmaggiore (BO), la località più vicina a Modena (quasi 50 km) dove si corresse. Chissà se ci sono andati, per scoprire che la competitiva costava 15 euro (contro i 5 di San Donnino) e la non competitiva 2, come è di norma a Bologna e Reggio; e se hanno fatto i conti della benzina consumata.

Il sottoscritto, memore di un analogo diktat del Coordinamento nel 1995, quando venne emanata lafatwa contro la prima edizione del “Modena corre con l’Accademia” (e io ci andai – oggi ci vanno tutti i Coordinati!), da spirito libero è andato anche a San Donnino, convinto di parcheggiare nel solito parchetto, stavolta più che sufficiente. Invece, mannaggia, la segnaletica indirizzava a un parcheggio a circa 500 metri dal via, perfettamente organizzato ma già quasi pieno (e molte auto erano ai cigli delle strade).

Insomma, c’era il pienone. Niente tende? Senza girare per tutta l’area, io ho visto le tende di quasi tutte le principali società modenesi, Madonnina, Guglia, MdS, Interforze ecc., perfino una di Bologna! Più molti cani sciolti, compresa almeno una dozzina di compagni di società che hanno trovato ospitalità da qualche parte. E non è mancato il patrocinio di Csi e Uisp, cioè i due terzi del Coordinamento.

San Donnino - Campaz Mudnes

Foto di Stefano Morselli e Nerino Carri - CLICCA QUI PER IL SERVIZIO COMPLETO

Il dubbio dei partecipanti era uno solo: ma davvero noi da due euro potremo correre solo i 5 km del Christmas o Family Run, mentre i 10 saranno riservati ai competitivi? Il volantino recitava così, ma poi, sia per una sorta di autorizzazione captata tra le parole dello speaker, sia perché non siamo ancora così cadenti da limitarci ai 5 km, al fatidico bivio 5/10 abbiamo quasi tutti svoltato per i 10, nonostante il ragazzino sbandieratore cercasse di instradarci dall’altra parte. Tutti o quasi col numero bene in vista: persino la stupenda signora vignolese e il suo compaesano spesso alieno dall’acquisto dei pettorali (nonché dal partire all’ora giusta) si facevano fotografare sorridenti alla partenza, con cappellino e pettorale.

Devo dire che l’ora di distanza tra le due partenze (entrambe, anche la non competitiva, marcate dal colpo di pistola) ha fatto sì che non intralciassimo la gara ‘vera’, come non l’ha intralciato il walking da 8 km, su un percorso diverso, perlopiù sterrato e – mi dicono – bellissimo. Fa un po’ pena, nelle gare normali, vedere i walkers pestare i loro bastoncini sull’asfalto; gli ‘eretici’ dei Modena Runners anche in questo caso hanno indicato un modo diverso di far correre o camminare la gente.

Per chi non gradisse le novità, il calendario modenese prevede che domenica prossima, vigilia di Natale, si torni nello stesso posto, San Donnino, per la camminata di quartiere a zero lire e con partenza libera (fenomeno oggi molto limitato, direi a poche decine di habitués); e la domenica successiva ci si riveda a 2 km da qua, a San Damaso, per un altro Quartiere su un percorso pressoché identico a oggi.

Sarà la rivincita di Roncarati?

Informazioni aggiuntive

Acquisto: Foto in alta risoluzione
Fotografo/i: Stefano Morselli e Nerino Carri
Fonte Classifica: Archivio Podisti.Net

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