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Lug 17, 2018 Sebastiano Scuderi 3492volte

-Io ho battuto Mo Farah -E io Curletto! (disse la Viperetta)

Tra il gruppo di testa e il traguardo a volte c'è una viperetta Tra il gruppo di testa e il traguardo a volte c'è una viperetta Roberto Mandelli

Quanti podisti vorrebbero poterlo dire: ma tutto ha un prezzo, se n’è accorto Sabino Rinaldi balzato alle cronache internazionali alla fine di aprile per la “creativa”  Maratona di Londra percorsa in 3h19’: 2h15’ la prima metà e 1h04’ la seconda parte, arrivo regolare, foto di rito con medaglia al collo, peccato che una sportiva vera abbia presentato denuncia alla Procura Federale il 5 maggio.

Nella seduta del 25 giugno Sabino Rinaldi e la società Asopico Running Bari, di cui è presidente, sono comparsi a rispondere di illecito sportivo di particolare gravità per la rilevanza assunta nei media internazionali e nazionali (anche Podisti.net!) e per il lavoro necessario volto a stabilire la violazione: scaricati i tempi di tutti i 47.800 arrivati per rilevare i mancati passaggi al 25°, 30° e 35° chilometro con rilevazione dei tempi, da cui appare chiara la “truffa”.
(Si veda il nostro precedente servizio)

http://www.podisti.net/index.php/commenti/item/1414-londra-dalla-gioia-alla-tragedia-alla-farsa.html

Rinaldi si è difeso con argomentazioni risibili: “ero lì per divertimento”, “mi sono ritirato ma non c’è un modo formale per comunicare il ritiro”, “ero stanco”, “non conosco bene l’inglese”, “sì ho tagliato il traguardo ma solo per avere la medaglia, che poi ho restituito” (perché lo hanno obbligato gli organizzatori, quando lo scandalo era ormai noto a tutti).

Appurato lo scorretto comportamento civile e morale, contrario ai principi di probità e lealtà sportiva, non ammessa alcuna scusante – l’ignoranza delle norme non è ammessa e ogni podista sa benissimo che in caso di ritiro è obbligatorio segnalarlo ai giudici e comunque togliersi il pettorale e il chip – sono stati inflitti tre mesi di squalifica all’atleta e 1000 euro di multa alla società per responsabilità oggettiva. [Ndr: c’è troppo buonismo nei giudici. F.M.]

 

Più antipatico e di pari gravità è l’altro caso di cui si è occupata la Procura Federale il 25 giugno.

Roberto Curletto dell’Atletica Arcisate è nel ranking nazionale il primo M70 di maratona, 3h09’13” come miglior prestazione del 2017; alla Maratona di Treviso del 25 marzo, Campionato Italiano Master, taglia il traguardo in 3h19’32” convinto di aver vinto il titolo, ma la classifica dà la vittoria ad un certo Giovanni Salvalaio in 3h17’47”.

Vengono svolti accertamenti e alla fine la verità viene a galla: col pettorale 1778 di Salvalaio ha corso Emilio Chinellato M45, procurando illegittima assegnazione del titolo di Campione Italiano all’amico.

I due atleti vengono deferiti per illecito sportivo e con essi per responsabilità oggettiva le rispettive società, Percorrere il Sile e Barizza Sport.

Accertate le responsabilità e ammessa la fattiva collaborazione delle società, i due atleti sono stati squalificati per 60 giorni e le due società sanzionate con un’ammenda di 500 euro

[Ndr: anche qui, giudici buonisti. Se la sanzione decorre dal giorno della sentenza, i due bravi master (non certo Gentlemen) potranno riprendere a barare al Forbici Trail di Villa Minozzo, 26 agosto, o all’Endurance Trail in partenza da Pennabilli il 1° settembre: in 501 km c’è ben modo di scambiarsi i pettorali…].

Chi bara nelle gare di corsa prima di tutto manca nei confronti degli altri atleti, le regole sono emanate per garantire a tutti il rispetto della lealtà che è alla base di ogni attività umana e, soprattutto, dello sport. Come dice Jury Chechi “Meglio una sconfitta pulita che una vittoria sporca”. [Ndr… avessero vinto le Olimpiadi…! F.M.]

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