La Tappino-Altilia: la mezza che non c’è più
Oggi parliamo di una gara che non c’è più, in una regione “che non c’è”. Una mezzamaratona che si è disputata per trentadue edizioni e ha smesso di esistere per mancanza di fondi. Organizzare una gara costa; una gara un po’ più lunga, come una 21 o una 42, ancor di più. Soldi pubblici, sponsor (tanti), società di atletica, volontari, rendono possibili queste manifestazioni che devono spesso lottare con altri sport (il calcio su tutti) per sopravvivere.
La Tappino-Altilia si disputava a fine settembre in Molise, piccola regione del centro Italia. Una gara in discesa e non per questo più facile. Partenza nella zona del nuovo ospedale di Campobasso (700 mt slm), arrivo nella splendida cornice archeologica di Altilia (Sepino: 450 mt. slm). L’ultimo chilometro corso sul basolato abbastanza deforme del decumano, con un certo rischio per piedi e caviglie affaticati!
Un percorso suggestivo e altalenante con la mitica discesa di San Giuliano a metà della fatica… La gara nacque nel 1984 ed era organizzata dall’Atletica Molise Amatori (AMA), sodalizio fondato l’anno prima che raccoglieva atleti molisani, ma anche campani, abruzzesi e pugliesi. Trentadue edizioni fino al 2016, anno in cui la società organizzatrice del presidente Franco Pietrunti ha dovuto a malincuore gettare la spugna.
L’edizione del 2012 è stata quella dei record: al maschile Hosea Kimeli Kisorio (1.04’31’’), al femminile Martina Rocco (1.17’30’’). Sette le vittorie del molisano Ivan Di Mario, sette quelle della campana Assunta Calzone. Nel 1988 la mezza è stata valida per il campionato italiano. In due edizioni (1993 e 1994) la gara era partita da Campobasso per un totale di 25,850 km.
Il Molise conta poco più di 300mila abitanti, un quartiere di una grande città come Milano o Roma. Ha avuto la sua autonomia dal vicino Abruzzo nel 1963. Molti italiani non conoscono questa regione, che va poco sulle pagine dei giornali. E non sanno nemmeno del distacco dall’Abruzzo. Non glielo diciamo, tanto più che in questi anni si parla di un nuovo accorpamento con i cugini di sempre. Lo scrittore Francesco Jovine (1902-1950), il cantante Fred Bongusto, il magistrato e politico Antonio Di Pietro, sono figli di questa terra. La regione dei castelli e dei terremoti, la regione delle minoranze arbëreshë (albanesi) stanziate in zona costiera, la regione dei cavatelli e del vino Tintilia.
In ambito podistico atleti di livello come Stefano Ciallella e Luciano Di Pardo negli anni di inizio millennio, e in tempi più recenti il maratoneta Andrea Lalli e vari atleti della Nuova Atletica Isernia (NAI) e dell’Atletica Venafro, hanno portato alla ribalta questa regione un po’ marginale ma conosciuta e apprezzata da molti.
Dimenticavo di dirvi che anch’io sono originario di quelle parti e che ho corso un paio di volte la Tappino- Altilia. Il mio personale sulla distanza lo ottenni lì, ma non è omologabile. Peccato per il mio record, e soprattutto peccato per la Tappino-Altilia!
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