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Ott 24, 2018 Stefano Severoni 3939volte

Torino-Foglizzo: 9^ 100 km delle Alpi con traguardi ‘strani’

Il vincitore Stefano Velatta Il vincitore Stefano Velatta Comitato organizzatore - R. Mandelli

Il 6 e 7 ottobre si è svolta la 9^ edizione della “100 km delle Alpi”. Alla manifestazione hanno partecipato circa 150 atleti provenienti dalle varie regioni italiane. Quest’anno c’è stata la novità del traguardo intermedio al 45° km, inserito nel regolamento al fine di consentire al portacolori del team degli organizzatori, Enzo Caporaso, di continuare la sua sequenza di 59 ultramaratone consecutive. Al traguardo dei 100 km sono giunti 111 atleti (91 uomini e 20 donne), mentre a quello dei 45 km sono stati 20 i finisher. Alcuni si sono ritirati per problemi fisici vari, altri nel corso della gara hanno deciso di fermarsi al 45° km, piuttosto che proseguire sino al 100° km. Al traguardo di Foglizzo dei 100 km è giunto per 1° Stefano Velatta in 7h24’35”, il quale ha fatto segnare il record della manifestazione. Al 2° posto il portacolori del team degli organizzatori Stefano Romano, giunto sul traguardo con enorme distacco in 8h48’31”. Al 3° posto Carlo Alberto Viola in 8h57’32”. Nella classifica femminile figura al 1° posto la debuttante Teresa Mustica, atleta che ha potuto contare su un’accompagnatrice e allenatrice di valore, la campionessa Monica Casiraghi, anche lei nell’albo d’oro della storica manifestazione piemontese. La Mustica  ha concluso la prova in un ottimo 9h02’36” (quarta assoluta), seguita da Elisabetta Ferrero (9h58’06”) e da Kirsi Burzio (10h17’56”). La vincitrice, che ha corso a 11,058 km/ h, è una 44enne genovese debuttante e con già buone performance nell’ultratrail, qui al suo ingresso nel mondo delle ultramaratonete su strada. Quest’anno la Mustica è stata 7^ all’Ultratrail di 125 km “Via degli Dei”; quella delle Alpi è stata la sua 32^ gara su ultradistanze. Per l’organizzatore Enzo Caporaso, è stata l’ultramaratona n° 23, conclusa nel tempo di 5h44’sulla distanza di 45 km. Il favorito Stefano Velatta, tesserato per l’Atletica Paratico, che lo scorso anno a pochi chilometri dal traguardo dovette rinunciare alla vittoria con record, a causa di un risentimento muscolare, quando aveva ormai distanziato gli inseguitori, quest’anno ha condotto una corsa decisa, per puntare alla vittoria, soprattutto per una sua conferma personale, dopo appunto alcune prove non brillanti sulla distanza dei 100 km. Nel 2016, l’ultramaratoneta biellese partì da Torino e arrivò vittorioso a Saint Vincent, in Valle d’Aosta, in 7h50’37” davanti a Denis Capillo (8h46’55”).

Dall’edizione 2017 la manifestazione parte sempre da Torino in Piazza Castello, ma arriva a Foglizzo, nel Canavese. Il tracciato è pianeggiante all’inizio e con qualche strappo attorno al 19°, al 70° e all’87° km, ma soprattutto con la lunga salita che dal 40° al 51° km conduce i podisti a quota 610 mslm in località Alice Superiore, in Valchiusella. Velatta è attualmente al comando del 16° Grand Prix IUTA 2018 di Ultramaratona dopo aver vinto l’edizione 2017 e sembra proprio che potrà vincere pure quest’anno. Stefano è ben allenato da Clelia Zola e gareggia praticamente ogni weekend a meno di problemi fisici. Il 4° novembre parteciperà alla New York City Marathon e intende correrla in un tempo attorno alle 2h35’. Bello è vederlo giocare con l’allegra figlioletta Noemi, che evidentemente già respira il mondo dell’atletica leggera. Velatta non nasconde di ambire a vestire la maglia azzurra ed è stato soddisfatto di aver saputo gestire le forze alla 100 km torinese, correndo sia la prima che la seconda frazione di 50 km in 3h42’.

Per gli atleti l’insidia maggiore di questo evento d’inizio ottobre è stata costituita dal traffico dei veicoli soprattutto nei primi chilometri, a cui si aggiunge un tracciato con cartelli a volte non visibili, e quindi con la possibilità di errore di percorso, nonché a ristori posizionati in modo approssimativo e non ai tradizionali 5, 10, 15 km, ecc., come prescrive il RTI.

Ha partecipato con onore il 55enne torinese Marco Gozzano, ex fondista azzurro dal passato in pista, campestre, strada e militanza nel G.S. Forestale, con personale di 2h12’24” (Carpi, 1993) sulla maratona e 28’37”24 (Milano, 1988) sui 10.000 m. Marco è giunto con soddisfazione al traguardo della sua prima 100 km, ma è stato già 5 volte finisher alla Marathon des Sables in Marocco, gara in 6 tappe nel deserto.

Nel classifica dei 45 km ci sono al 1° posto il palermitano Sergio Grigoli (4h06’25”) tra gli uomini e Debora Vercellone (4h57’29”) tra le donne.

Nell’albo d’oro della classica manifestazione Torino-Saint Vincent c’è il campione Loris Gennari, che il 1° maggio 1982 vinse in 7h04’11” con 72 finisher di cui solo 3 donne. Boris Bakmaz invece ha vinto le edizioni del 5 maggio 1985 in 6h50’06” e del 4 ottobre 1987 in 7h06’27”, quando tra le donne fu 1^ al traguardo Amabile Salarino in 9h09’09” su 5 donne finisher. La manifestazione si è poi riproposta il 28 settembre 1997 con le vittorie di Casimiro Marangotto (7h31’43”) e Marinella Satta (10h03’55”). La 1^ corsa denominata “100 km delle Alpi” risale al 17 ottobre 2009, quando al traguardo giunsero 78 uomini e 8 donne, con le vittorie di Alessandro Rastello (7h27’42”) e Lorena Antonietta Di Vito (9h38’15”).

NdD: Non sappiamo se in altre edizioni della Torino-S. Vincent o Foglizzo o dove è, sia già stato fatto un regolamento ad personam come quest’anno, deciso dall’organizzatore in favore di sé stesso. D’altra parte, Enzo Caporaso ha santi nel paradiso torinese: siamo informati (fonte: Club Supermarathon) che il 4 novembre, per la sua prova n° 52 di questo cosiddetto Guinness, in occasione della Maratona di Torino, la Fidal ha provveduto a misurare un anello nei pressi della partenza di maratona, di 2009 metri, che Caporaso percorrerà partendo 11 minuti prima dello start della maratona, raggiungendo la zona del via più o meno in coda ai partecipanti ‘normali’. Almeno, William Govi si organizzava le maratone in casa propria senza pretendere che la maratona di Reggio permettesse a lui solo di passare da Albinea per consentirgli di battere il record mondiale autoproclamato, poniamo, sui km 47,250. [F.M.]

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