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Nov 16, 2018 3015volte

L’AIMS premia i migliori dell’annata

Il maratoneta più veloce al momdo Il maratoneta più veloce al momdo AIMS - R. Mandelli

Lo scorso 9 novembre ad Atene l’AIMS (Association of International Marathons and Distance Races), fondata nel 1982 e composta oggi da circa 450 organizzatori di maratone e maratonine (tra i quali Pechino, Berlino, Boston, Chicago, Comrades, New York, Parigi e Tokyo) di 117 nazioni ha premiato, nel corso del  sesto Gala “‘Best Marathon Runner”, gli atleti e organizzazioni giudicati i migliori in vari campi.

Nel settore Ambiente, il Green Award è stato assegnato alla maratona di Lucerna (Svizzera), in riconoscimento delle sue pratiche mirate alla salvaguardia ambientale e all’educazione delle generazioni giovanili in questo senso. Ad essere state particolarmente valutate sono  state l’offerta del viaggio ferroviario gratuito dal confine svizzero alla sede della gara (il che si calcola che abbia ridotto del 75% l’inquinamento prodotto dai circa diecimila partecipanti nel raggiungere Lucerna), gli accorgimenti ‘ecologici’ ai ristori e la devoluzione di una parte degli incassi all’Unicef, e di un’altra parte alla riforestazione del territorio.
Lucerna ha preceduto nella classifica la Marine Corps Marathon (Arlington, Virginia - USA) e la  Silesia Marathon (Katowice -Polonia). Negli anni precedenti il premio era toccato alle maratone di Milano (2013), Francoforte (2014), Houston (2015), alla mezza di Goteborg e infine alla maratona di Città del Capo l’anno scorso.

Come migliori atleti dell’anno (dal 1°-10-2017 al 30-9-2018) sono stati premiati i keniani Eliud Kipchoge e Gladys Cherono. Kipchoge, già primo di questa classifica negli ultimi tre anni, nel 2018 ha vinto a Londra e a Berlino, dove ha stabilito il nuovo record mondiale omologato con  2:01:39, abbassando il record precedente di 78 secondi, che è il miglioramento più elevato degli ultimi 50 anni.

Gladys Cherono ha pure vinto a Berlino col miglior tempo dell’anno (2:18:11). Ecco i nomi dei precedenti vincitori, tutti keniani tranne la Dibaba nel 2015:

2013 – Wilson Kipsang

2014 – Dennis Kimetto

2015/16/17 – Eliud Kipchoge

 

Tra le donne invece, cinque vincitrici diverse:

2013 – Edna Kiplagat

2014 – Florence Kiplagat

2015 – Mare Dibaba

2016 – Jemima Sumgong

2017 – Mary Keitany

Il primo premio per l’Impegno sociale è stato invece assegnato alla Maratona di Belgrado (Serbia), in riconoscimento del lavoro fatto a favore degli atleti con disabilità (cui è dedicato il programma “Heroes of the Belgrade Marathon”) e in genere della promozione sociale, in particolare coll’altro programma “Mama Fit”, dedicato alle donne in gravidanza o subito dopo il parto, cui nel 2018 hanno partecipato ben 500 neo-mamme.

Riconoscimenti sono andati poi alla Dhiraagu Maldives Road Race (Maldive) e alla Košice Peace Marathon (Slovacchia, una delle più antiche maratone europee). Negli anni precedenti erano state premiate

2013 – Great Ethiopian Run (Etiopia)

2014 – Tokyo Marathon (Giappone)

2015 – Maratón Internacional Lala (Messico)

2016 –Maratona di Monaco (Germania)

2017 - Maratón de las Flores Medellín (Colombia)

 

Infine, due premi alla carriera sono stati assegnati a personalità che hanno dedicato la loro vita allo sviluppo della maratona, come nel passato erano stati Chris Brasher (London Marathon) e Fred Lebow (New York Marathon).

Ora, il premio è toccato a Hiroaki Chosa (88enne), presidente dell’AIMS tra il 1991 e il 2010,  grande animatore dello sport di massa in Giappone, direttore di corsa della Fukuoka Marathon, e particolarmente attento allo sport giovanile.

L’altro premio è andato a Horst Milde (80enne), fondatore nel 1974 della Berlin Marathon, che sotto la sua guida è passata da poche centinaia di partecipanti a più di 40mila, è stata la prima in Europa a introdurre il cronometraggio mediante chip, e continua a ottenere anno dopo anno primati mondiali. Milde fu tra i fondatori dell’AIMS per la quale organizzò a Berlino il terzo Congresso mondiale; nel 1994, poi, creò a Berlino l’ “AIMS Marathon Museum of Running”, ovvero “Marathoneum”, ricco di oltre 100mila pezzi.

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