25^ Napoli-Pompei: chi si trova si trova?
25 novembre - Ho sempre cercato di non dare troppo peso ai pregiudizi, tenendo presente, però, che può essere un errore non tenerne conto. Alla Napoli-Pompei è accaduto dell’incredibile, che capovolge completamente certi luoghi comuni. Con l’hotel a pochi passi dal luogo di partenza della navetta che da Pompei ci avrebbe condotto in Piazza Plebiscito a Napoli, ho preferito avviarmi con comodo, giungendo comunque entro le 6:45 come da regolamento. Nella piazza deserta e sotto un cielo plumbeo e piovigginoso erano da tempo in attesa Enrico Di Gregorio e Paolo Reali. Aspetta e spera, ma della navetta nessuna traccia. Uno dell’organizzazione si avvicina, e ci informa che è partita da un pezzo. Non puntuale, addirittura con largo anticipo! E aggiunge: “Alle 7 c’è un treno. Non preoccupatevi, aspetteranno il vostro arrivo”. Saremmo giunti intorno alle 9, mentre la gara partiva alle 8. Una contraddizione: navetta in anticipo, e start in ritardo. Coloro che non avevano esitato a lasciarci a terra, avrebbero avuto la pazienza di aspettare un’ora! Noi, quattro appiedati, ci siamo convinti che, come per la navetta, anche per l’inizio gara avrebbe prevalso la cultura del chi si trova si trova. Né volevamo essere additati come responsabili dello spostamento dell’orario. Abbiamo telefonato ad un tassista, esponendogli la nostra urgenza: “Mi butto dal letto, vi raggiungo, e in un baleno vi porto a Napoli per 80 €”. E’ stato di parola: aveva il cappotto sul pigiama. Alle 7:25 eravamo nella famosa piazza di Napoli, quasi in contemporanea alla superpuntuale navetta.
Il Direttore ha detto tutto sulla manifestazione, e c’è poco da aggiungere.
L’avevo corsa nel 2001, quando partiti da Piazza Plebiscito, s’imboccava subito Via Marina e si zigzagava lungo la Statale 18 Tirrena Inferiore attraversando i comuni di San Giovanni a Teduccio, San Giovanni a Cremano, Portici, Ercolano, Torre del Greco, Torre Annunziata e Pompei, in modo da far diventare 42 la reale distanza di 28 km.
L’edizione di quest’anno è stata senza dubbio migliore. Per una dozzina di km abbiamo girato per le arterie più scenografiche di una Napoli deserta, avviandoci verso la problematica Via Marina proprio quando il traffico automobilistico è scoppiato e sui maratoneti si è abbattuto un nubifragio accompagnato da raffiche di vento. A rendere più insidiosa la corsa, una pavimentazione stradale realizzata con cubetti di dura pietra lavica vesuviana non sempre ben giustapposti, che avranno un alto valore estetico nei centri storici urbani, ma sono micidiali per i podisti. Con Anna Gesuele, Angela Gargano e Enrico Di Gregorio ho formato un gruppo compatto che ci ha permesso di non sbagliare percorso, di sostenerci psicologicamente nella tormenta e di passare indenni nel traffico automobilistico. Su tutti ha giganteggiato l’opera di una minuta e forte guardia municipale che su una grossa moto, ligia al dovere, ci ha amorevolmente protetti facendosi da scudo, incurante dei rischi personali. Poco dopo il 22° km, ci ha lasciati per fine tratto di sua competenza. Chi le ha dato il cambio non ha fatto altrettanto, ma ormai la tempesta aveva esaurito la sua potenza. Gradualmente ha smesso di piovere, i cubetti di pietra hanno ceduto il passo ad un basolato vesuviano meglio accostato, rendendo la corsa più agevole e il morale più alto. Verso il 30° km la comparsa dell’asfalto ci ha permesso di aumentare il ritmo. Vedendo Angela in buona compagnia, il percorso ottimamente segnalato e un buon numero di volontari a presidiare il percorso, ho allungato il passo per sciogliere le gambe affaticate dalla corsa lenta.
Splende il sole quando taglio il traguardo all’ombra della monumentale facciata del Santuario della Madonna del Rosario. In armonia con lo scopo della gara, ad ogni arrivato viene consegnato un rosario, un portachiavi con l’effigie del Beato Bartolo Longo e un opuscolo di preci.
A dispetto della furia del maltempo, per il quale c’erano le condizioni per l’interruzione della manifestazione, in 147 l’hanno conclusa.
[NdD: Per l’esattezza, il primo treno FS utile da Pompei a quell’ora era alle 7,12, che sarebbe arrivato alle 8 precise alla stazione Garibaldi. Poi da lì bisognava raggiungere piazza Plebiscito, col metrò e poi un km a piedi da “Municipio” o da “Toledo”, oppure con bus dagli orari incerti… La gara è partita alle 8.09, non avrebbe aspettato il quartetto… Se non altro, dell’abolizione della navetta per il ritorno dopo la gara avevamo saputo già il sabato pomeriggio; ma ad evitare disguidi del genere, ho preferito dormire a Napoli in zona partenza! Poi, ci mancava pure che la sospendessero per pioggia! F.M.]
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